James Blunt parla del suo ultimo album "Once Upon A Mind"
Il cantante inglese racconta a Grazia com'è nata la sua ultima creazione.
Il nuovo album di James Blunt, Once Upon A Mind, si chiude con una parola voluta e precisa: “Love”, amore. «Perché quella è la risposta», mi spiega la popstar inglese, che ha venduto 20 milioni di album e ha
sposato cinque anni fa la nobildonna inglese Sofia Wellesley, grande amica del principe Harry e di Meghan Markle. E aggiunge: «L’amore di cui parlo è in un senso più ampio e profondo, che comprende attenzione, gentilezza, empatia».
L’autore di brani come l’indimenticabile e delicata You’re Beautiful, che nel 2005 ha monopolizzato le classifiche di mezzo mondo, ma anche delle hit 1973 e Bonfire Heart, è molto soddisfatto del suo sesto disco.
«Si tratta del mio lavoro più autobiografico: oggi scrivo per me e i miei cari. Non m’interessa essere alla moda, la famiglia è la cosa più importante», dice.
Ci sono canzoni sulla distanza e la solitudine, come il singolo Cold. «Quando sei per tanto tempo in tour, pensi a chi hai lasciato a casa, ti viene il magone». Uno dei momenti più toccanti è la ballata Monsters, dedicata al padre gravemente malato: «Aspetta un trapianto e io non sono compatibile. Crescendo il nostro rapporto è diventato un’amicizia, non siamo più padre e figlio, ma due uomini che si confrontano», racconta emozionato.
Famoso per i tweet pungenti verso gli odiatori in Rete, Blunt oggi ha drasticamente diminuito i suoi interventi: «Ci scrivo solo una volta al mese, meglio godersi la vita reale». Lo vedremo in concerto nel marzo 2020: il 25 a Milano, il 27 a Padova e il 28 a Roma (biglietti su ticketone.it).
«Il vostro pubblico è pazzesco, uno dei migliori. Amo suonare in Italia, perché c'è una bellissima atmosfera: lo sanno anche amici e famiglia, che prendono l'aereo e vengono apposta ad ascoltarmi».
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