David Guetta: « Una melodia per stare bene»
“L’industria della musica sarà probabilmente una delle ultime a riprendersi. È difficile immaginare un festival che rispetti le misure del distanziamento sociale. E l’idea di tanti concerti e tour cancellati è devastante, soprattutto perché, senza eventi, troppa gente perderà il lavoro. Tuttavia io non credo che dovremmo accorciare i tempi, non si può mettere in pericolo la salute altrui.
Ma per fortuna, la bellezza di questa industria è che è internazionale e siamo sempre connessi, anche in tempi normali, attraverso i mezzi online. Infatti ci siamo subito adattati a queste nuove condizioni e molti artisti si sono messi a offrire nuove esperienze al pubblico.
I giovani hanno già capito come sostituire, almeno temporaneamente, la musica dal vivo. Ma non solo. Stanno anche un po’ tornando alle “basi”. Cucinano a casa, leggono libri e riguardano i loro telefilm preferiti. Del resto, è fondamentale per tutti essere consapevoli delle conseguenze su ampia scala di questa pandemia. Mentre qualcuno può essere deluso perché perde un concerto, in tanti stanno lottando per non affogare. Per adesso, credo che il sentimento comune prevalente sia che dobbiamo fare a meno delle grandi adunate per salvaguardare la salute pubblica. Finché ce ne sarà bisogno. Nel frattempo è importante concentrarsi su quello che possiamo fare per aiutare chi è in difficoltà.
Io per un po’ ho cercato di capire quale potesse essere il mio contributo e mi sono chiesto come potesse essere strutturato un mio show in streaming. Volevo che fosse una grande esperienza che trasmettesse a tutti un forte sentimento di unione.
L’ultima volta che ho fatto il DJ da solo in una stanza ero un teenager e l’idea di suonare senza pubblico davanti mi sembrava strana, innaturale. Allora, con il mio team, abbiamo cercato un posto sicuro da cui potessi avere un contatto, interagire con la folla e viceversa, di presenza anche se da lontano. Abbiamo scelto The Icon Brickell, qui a Downtown Miami: è un complesso di appartamenti dove vivono 8mila persone e io potevo suonare intorno alla piscina che sta al centro. Nei giorni precedenti ero un po’ ansioso, era qualcosa di completamente diverso da quello che faccio di solito ma al tempo stesso ero contento di poter essere di nuovo, in qualche modo, in contatto diretto con la gente. L’energia funziona nei due sensi: il pubblico è essenziale per un DJ. È stata una serata magica, emozionante. Vedevo la gente ballare sui balconi e, dal computer, altra gente ancora e ancora che ballava sugli schermi di Zoom.
(David Guetta ha fatto uno straordinario dj set a Miami il 18 aprile scorso che ha raccolto oltre 700 mila dollari in donazioni a favore di ospedali e per portare cibo a persone bisognose. Lo show si può ancora vedere online sui social di David, ha avuto oltre 25 milioni di visualizzazioni e continua a raccogliere fondi, basta andare sul sito davidguetta.com/donate, NDR).
Al momento mi trovo ancora a Miami e spero di poter tornare presto in Europa dai miei figli. Nessuno sa quanto possa durare questa situazione, ma se le regole d’isolamento dovessero durare a lungo, farei volentieri un altro show come quello del 18 aprile. Nel frattempo, uso questo periodo per creare nuova musica. Scrivo tantissimo, al ritmo di una nuova canzone ogni giorno.
Forse quello che sta succedendo, le nostre nuove abitudini sfoceranno in un nuovo genere musicale. Per quanto mi riguarda, certamente, ha già cambiato la mia prospettiva. Un anno fa, in questo periodo, ero molto concentrato sulla musica underground e stavo tornando alle mie radici, con il mio vecchio alias “Jack Black”.
Adesso, mi pare che non sia questo ciò di cui il mondo ha bisogno. Per me ora il mondo ha bisogno di “feel-good music”, musica che fa stare bene.
Ricordo che produssi I Gotta Feeling per The Black Eyed Peas, che divenne una hit internazionale nel 2009. Era esattamente un anno dopo la crisi finanziaria globale. A ripensarci adesso, sono convinto che quel disco ebbe tanto successo proprio perché rifletteva lo zeitgeist, lo spirito del tempo.
Forse sarà così anche adesso, all’uscita di questo momento drammatico che stiamo vivendo: reagiremo desiderando musica che ci faccia stare bene. Sto scrivendo tanto in quest’ottica e spero proprio di realizzare qualcosa di buono, che ispiri cose positive.
Nessuno sa quando e come ricominceremo a suonare dal vivo. Io spero che succederà e che i fan saranno ancora lì, ad ascoltare musica, ad affollare i festival e a ballare”.
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