Lady Bird è un (gran bel) film sulla nuova femminilità (e dovreste vederlo)
Lady Bird, il film di Greta Gerwig, unica donna candidata agli Oscar 2018 come Miglior regista, è un racconto di formazione tutto al femminile
Quanto ci piace Greta Gerwig: le sue scelte sempre azzeccate come attrice - (da «Mistress America» a «Frances Ha») - l’hanno resa una delle dive radical chic più amate di quel cinema etichettato come indipendente e amato dagli hipster di tutto il mondo.
E ora il suo debutto alla macchina da presa ci dimostra come la completezza del suo talento risieda in una visione cinematografica univoca, che percorre sia attraverso i film di cui è interprete sia in quelli di cui è regista.
Il suo Lady Bird, in uscita nelle sale italiane l’1 marzo e candidato a cinque premi Oscar (4 marzo 2018), è un film reale, in cui dietro a ogni scelta narrativa si legge il racconto di un’esperienza vissuta.
Greta Gerwig mostra il passaggio all’età adulta di Christine McPherson (Saoirse Ronan), in arte Lady Bird, un’adolescente a cui il mondo in cui vive incomincia a star stretto.
Lady Bird vive quell’età in cui si pensa davvero che la felicità consista nell’essere qualcun altro da un’altra parte.
Tutto questo mentre attorno lei, incerti su come affrontare il suo cambiamento, si trovano i punti cardine della sua vita passata, presente e futura (anche se lei non lo sa ancora): la famiglia, gli amici e Sacramento, la città in cui è cresciuta.
Il risultato è un film leggero e intimo, in cui molte ragazze giovani e molti genitori si rispecchieranno. Vi spieghiamo perché.
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Chi è Lady Bird
Lady Bird è il nome d’arte di Christine (Saoirse Ronan), una teenager che vive a Sacramento con la sua famiglia e si sente prigioniera della sua vita.
Lady Bird frequenta una scuola cattolica e ha amicizie poco eccitanti. Per questo, arrivata all’età in cui l’insoddisfazione e il bisogno di fuggire da se stessi regnano sovrani, vuole spostarsi a New York per frequentare il college.
Lady Bird vive perennemente sospesa tra l’impulso di ribellione, che la porta a scontrasi spesso con la madre, e un senso di dipendenza dalla famiglia, con tutti i taciti obblighi morali difficili da sciogliere che questa porta con sé.
Una coming of age contemporanea
«Vorrei che tu fossi la miglior versione di te stessa» dice la madre di Lady Bird alla figlia, «Ma qual è la migliore versione?» le risponde la ragazza.
Greta Gerwig racconta uno dei momenti più complessi del percorso di vita di un essere umano: il passaggio all’età adulta. Lo fa portando sul grande schermo situazioni e emozioni che è evidente abbiano segnato il suo passato e il suo percorso formativo come donna e professionista.
Lady Bird è un miscuglio di controsensi, tipico proprio di quell’età in cui tutto è indefinito e in cui si cerca l’approvazione di se stessi negli altri (e spesso quelli sbagliati).
Spocchiosa-insicura, bugiarda-onesta, profonda-superficiale, sensibile-insensibile, vera-finta, egoista-altruista: deve ancora capire chi è, e per farlo sa che deve guardare al futuro senza portare il passato con sé. Almeno per il momento.
Il rapporto con i genitori
Ci sono scene in cui è impossibile non trovare parti della propria vita. Soprattutto quelle relative al rapporto della ragazza con la propria famiglia e, in particolar modo, con la madre.
Il film inizia con le due in macchina che ascoltano un audio-book e piangono, commosse dalle stesse frasi. Neanche il tempo cdi spegnere la radio, che stanno litigando.
Lady Bird e sua madre si amano alla follia. Per questo si cercano nel momento del bisogno. Per questo non riescono a dirsi addio quando arriva il momento.
Greta Gerwig narra con sensibilità rara e realismo commovente quel momento della vita in cui una ragazza sente il bisogno di rompere il cordone ombelicale, diventando la donna il più vicina possibile al proprio ideale femminile.
Che non è la propria madre. Anche se ne ha di certo molti tratti in comune.
Le tre donne da Oscar di «Lady Bird»
Lady Bird è l’esordio dietro alla macchina da presa di Greta Gerwig, unica donna candidata agli Oscar 2018 come Miglior regista, ma soprattutto un film che porta con sé l’idea di una femminilità contemporanea.
Indipendenza, intelligenza ed egoismo. La giovane protagonista del film, a differenza di sua madre, è disposta a lottare per la propria felicità e per ciò in cui crede.
Il tempo era senza dubbio fertile per inserire un messaggio di questo tipo tra i titoli in gara per il Miglior film ai prossimi Academy Awards.
Saoirse Ronan («Amabili resti», «Brooklyn»), nei panni della giovane Lady Bird, e Laurie Metcalf («Se scappi, ti sposo», «Cercasi Susan disperatamente»), in quelli della madre premurosa, amorevole, ma qualche volta troppo soffocante, sono state due compagne di viaggio eccezionali per la Gerwig.
La prima è candidata all’Oscar come Migliore attrice protagonista, la seconda come Migliore attrice non protagonista.
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