Coachella: nascita, evoluzione e (forse) declino dello stile da Festival
Stanno per accendersi i riflettori e gli amplificatori sul palco di Coachella 2023, uno degli eventi musicali più conosciuti e frequentati dell'ultimo ventennio. Anche i meno avvezzi in fatto di musica e concertoni lo conosceranno: è quel festival che si tiene ogni anno in California, quello della ruota panoramica, delle celebrities in shorts, bikini, gilet con le frange, e tante altre citazioni che sembrano uscite da un manuale dello stile boho.
Coachella 2023: le date e gli artisti in lineup
Dal 14 al 23 aprile di quest'anno, a Indio, location ospitante non distante da Palm Springs, si tornerà a ballare e ad ascoltare musica, indice del fatto che il vento, su questo appuntamento, è ancora in poppa. Non per niente sono attesi nomi come Rosalia, Bad Bunny, Gorillaz e Bjork, indice che il livello, su quel palco, è ancora altissimo.
*** Coachella 2023: tutti pronti a questa edizione del Festival ***
Ma è davvero così per quanto riguarda la rilevanza, la coolness di questo appuntamento? Parlare del Coachella o meglio, dello stile Coachella, è ancora interessante?
Per darvi una risposta o permettervi di darvene una in autonomia, dobbiamo fare un piccolo viaggio nel tempo. Dobbiamo tornare lì dove e soprattutto quando tutto è iniziato. Un viaggio lungo 24 anni fatto di stili, musicali e non solo, destinati a evolversi. Potremmo dire anche a stravolgersi completamente.
Sopra: un gruppo di persone durante l'edizione 2001 del festival. Credits: Getty Images
Coachella Festival: quando e come è nato
Siamo abituati a chiamarlo semplicemente Coachella, ma il suo nome completo è Coachella Valley Music and Arts Festival e si tiene sui campi da polo di un rinomato club di Indio, una cittadina non molto distante da Palm Springs. La prima edizione venne organizzata nel 1999 e fu un parziale flop nonostante i nomi sul palco, tra i quali figurano i Chemical Brothers, Ben Harper, Moby e Beck. Dopo due anni di stop, nel 2001 vi fu un secondo fortunato tentativo che porta questo evento in cima agli appuntamenti musicali più cool del calendario, arrivando dritto ai giorni nostri (salvo un altro stop causa Covid nel 2020 e nel 2021). Da subito a colpire è la varietà dei generi musicali e la diversità degli artisti che nei due weekend di concerti arrivano sul palco. Una diversità che si respira anche in fatto di look, almeno fino a un certo punto.
Da sinistra: Nikka Costa e Bjork, entrambe in scaletta per l'edizione 2001. Credits: Getty Images
2007-2017: Coachella, the place to be per star e influencer
Verso la fine del primo decennio dei '00 assistiamo al boom vero e proprio di questo evento, che coincide con l'apparizione di uno dei motivi, insieme alla musica, che da anni trascina migliaia di persone nel cuore del deserto californiano: le celebrities. Questa destinazione è diventata infatti una meta imperdibile per i nomi del momento, quelli più chiacchierati, osannati e criticati. Le trendsetter, gli angeli di Victoria, le prime fashion influencer: complici i brand di moda, beauty e lifestyle, a questo festival ci hanno messo piede tantissime celeb che hanno contribuito a rafforzarne fama e prestigio da meritare l'epiteto di place to be. E anche a dargli una connotazione stilistica molto forte.
Sopra da sinistra: Amy Winehouse nel 2007 - Lindsay Lohan - Agyness Deyn nel 2009. Credits: Getty Images
Vero è che la moda viene dalla strada, i grandi trend arrivano dalla gente comune, ma ad amplificarli a livello mondiale ci pensano sempre i volti noti, tanto seguiti e copiati nella scelta di un look o di uno stile da seguire. E se all'inizio notiamo citazioni grunge e must-have tipici dello stile rock rilassato, quello spontaneo fatto di jeans e canotta, Converse e biker jacket, a diventare protagonista di questo evento è sicuramente il tema del boho.
Sopra da sinistra: Kate Bosworth nel 2015 - Kendall Jenner nel 2016 - Gigi Hadid all'edizione 2015. Credits: Getty Images
Credits: Getty Images
Coachella: identikit dello stile e dell'abbigliamento da Festival
Ma cosa si indossa a Coachella? A non mancare mai sono gli abiti, meglio se con dettagli in sangallo o crochet, con qualche trasparenze e qualche frangia. Da indossare ovviamente sopra al bikini. Ai piedi stivali in pelle o in suede, sandali gladiator piatti o con il tacco. In testa cappelli a tesa larga, cornice di fiori, fasce, e al collo foulard e sciarpine con stampe bandana o fantasie floreali. Per completare, occhiali da sole tea-shades colorati e bijoux come se ne ci fosse un domani.
Su questi pezzi o meglio sul total look che ne nasce mettendoli insieme, sono nate svariate polemiche nel corso degli anni: piume, frange, suede e altre citazioni che si rifanno spiccatamente all'estetica dei nativi americani hanno fatto alzare spesso un polverone per l'evidente appropriazione culturale, tanto da dare l'idea a vari magazine, tra i quali Teen Vogue, di stilare delle vere e proprie guide di stile per evitare strafalcioni (come quello che state per vedere).
Il Coachella oggi (Maneskin compresi)
Il festival dei giorni nostri è cambiato parecchio. Dalla line-up, che agli esordi contava una decina di nomi e che oggi è diventata immensa e sempre più internazionale (ci sono passati di recente anche i nostri Maneskin) allo stile, alla prima occhiata può non sembrare più nemmeno lo stesso evento.
Credits: Getty Images
Giunti a questo punto ovviamente vi chiederete se c'è una risposta alla nostra domanda iniziale e se tutto l'hype che ha caratterizzato Coachella negli ultimi decenni ha ancora ragione di esistere.
Da un lato come dire di no: dove ci sono musica, voglia di sperimentare nuovi look e di divertirsi, merita di esserci sempre un riflettore puntato. E poco importa se da destinazione rock sempre un passo avanti, meta di grandi reunion, ci ritroviamo con una destination fighetta intrisa di brand e voci pop.
La ruota panoramica più amata continua a girare alla grande, ma se il business non si ferma a fermarsi è la tendenza: quello stile tipico di Coachella non esiste (fortunatamente diranno in molti) più.
Non è più tempo di gilet con le frange, di coroncine floreali e di richiami alla cultura hippie anni '60: hanno smesso di avere senso, hanno avuto il loro momento e oggi tutti questi dettagli sono più sintomo conclamato di un millenials nostalgico che rischierà di sentirsi fuori posto, perché a dettare le nuove tendenze a Coachella è arrivata la Gen-Z.
Casey Lewis, autrice della newsletter After School ha usato il termine, azzeccatissimo, Gen Z-fied per descrivere come lo stile del festival abbia preso un'altra direzione. Quella dei look che sembrano usciti da una puntata di Euphoria, della creatività che guarda altrove e che sui problemi legati all'appropriazione culturale si interroga davvero, senza avere bisogno di guide per evitare di urtare la sensibilità e la cultura altrui. Colori fluo, paillettes, micro top e minigonne: il Coachella degli ultimi due anni, quello post-pandemia, è uno spazio eccentrico all'interno del quale si muovono le mode che si vedono ovunque, che corrono veloci su TikTok. Dal grande ritorno dello stile Duemila alle ispirazioni degne del Burning man, altro festival americano dallo stile fortemente riconoscibile, sotto il sole della California è tutta un'altra musica. Anche in fatto di look.
Credits: Getty Images
© Riproduzione riservata