Grunge Style: storia (e stili) della "non-moda" più famosa e amata
Ogni generazione ha avuto la propria sottocultura contraddistinta da uno stile ben definito che è rimasto nella storia. Negli anni 60 ci furono gli hippie, dalla metà degli anni 70 il punk e alla fine degli 80 e primi anni 90 il grunge.
Nato all'interno della scena musicale di Seattle, il grunge divenne celebre grazie a band come i Nirvana, i Soundgarden, i Pearl Jam e i Mudhoney. I fan di questo genere musicale e i musicisti stessi, al contrario di punk e hippie, non volevano gridare alcun messaggio al mondo, ma preferivano riflettere su loro stessi, su temi come la solitudine e la disillusione e il disagio nei confronti di un mondo sempre più estraneo.
Il loro stile, solo all'apparenza "trasandato" e per nulla studiato, rappresentava una "non-moda", era composto da camicie in flanella, jeans sfatti, scarpe e anfibi usati, t-shirt grafiche, denim, e qualsiasi cosa che eliminasse la silhouette del corpo enfatizzando un look funzionale, dai toni scuri e costituito da texture "discordanti".
Il mondo "si accorse" all'improvviso del grunge nel 1991, anno in cui i Nirvana pubblicarono il loro acclamato secondo album Nevermind. Da lì, il loro stile d'abbigliamento si fece strada nel fashion system grazie anche all'iconico servizio di moda di Vogue "Grunge & Glory" curato da Grace Coddington e scattato da Steven Meisel del 1992. A questo seguirono le collezioni di quel periodo: Perry Ellis S/S 93, Calvin Klein S/S 93 e 94, Anna Sui S/S 93 e 94, e Christian Francis RothS/S 93.
Questo curioso "matrimonio" venne persino considerato un ossimoro: lo spiega bene James Truman, editor-in-chief di Details, quando disse nel 1993: “Per me il grunge non è anti-moda, è proprio l’assenza di essa. Il punk fu l’anti-moda. Mandava un messaggio. Il grunge invece non vuole mandarlo, il che rende ancora più insensato come sia diventato un’ispirazione per il mondo della moda.”
In ogni caso, nonostante tutto e tutti, il grunge è più in salute che mai, è ancora lì, sulle passerelle – basta pensare a Saint Laurent di Hedi Slimane – e indossato dalle nuove generazioni che alla musica grunge guardano ancora oggi, come Sky Ferreira e DIIV.
La ragione potrebbe essere che è stato l’ultima vera sottocultura artistica che si è fatta strada nel mainstream. Cosa che adesso succede molto più raramente per via dei social che uniscono (e omologano) subito tutti. Questo, unito alla nostalgia che caratterizza i Millenials e la Gen Z, ha fatto sì che anche le generazioni più giovani prendessero ispirazione da Kurt Cobain & Co. nel modo di vestirsi.
Così mentre camice in flannel e slip dress presero il sopravvento negli anni in cui Tumblr regnava sovrano agli albori dei socia con i Millenials, oggi la Gen Z ha fatto proprie le minigonne in tartan, jeans larghi e cardigan e e sfoggia su IG e Tik Tok.
Insomma 30 anni e ancora siamo qui a parlarne... Se anche voi sentite nostalgia del grunge style, abbiamo preparato per voi una selezione di capi perfetti da mixare per rendere omaggio alla "non moda" più famosa di sempre!
Cappotto in tessuto check, Ermanno Scervino. ermannoscervino.com
Anfibi in pelle con pouch, Prada. mytheresa.com
Cardigan a coste, Saint Laurent. net-a-porter.com
Anello Catena, Tità Bijoux. titabijoux.com
T-shirt Sex Pistols, Pull&Bear. pullandbear.com
Giacca denim, Magda Butrym. net-a-porter.com
Chuck 70 nere basse, Converse. converse.com
Jeans dritti a vita alta, Levi’s. asos.com
Maglione nero con buchi, Acne Studios. theoutnet.com
Occhiali ovali cipria, Celine Eyewear. mytheresa.com
Camicia oversized in flanella, Diesel. luisaviaroma.com
Cardigan in maglia di lana, Dsquared2. luisaviaroma.com
Anfibi in pelle neri, Dr Martens. drmartens.com
Giacca in jeans, Balenciaga. net-a-porter.com
Vestito midi nero, Zara. zara.com
Orecchino argento ovale, Maria Black. Farfetch.com
Salopette in jeans, H&M. hm.com
Maglione a righe, Acne Studios. acnestudios.com
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