Bianchi e Nardi 1946: viaggio nell'eccellenza del Made in Italy

Cos'è oggi il lusso, in un epoca sempre più legata al concetto di brand e logo, a una fruizione degli oggetti sempre più veloce e "vorace"?
Non si tratta solo di un qualcosa strettamente legato al prezzo.
Nasce da materiali preziosi, certo, ma anche da (tante) ore di lavoro, da un know-how tramandato da generazioni, da mani che, con cura e passione, seguono profili, tagliano, cuciono, assemblano, da occhi che guardano ogni piccolo dettaglio, alla ricerca della perfezione.
Il risultato è un oggetto non solo bello ma che racconta una storia.
E proprio per scoprire questa storia che siamo partiti alla volta di Firenze Scandicci, polo pellettiero d'eccellenza del Made in Italy, dove la Bianchi e Nardi ci ha aperto le porte della sua azienda, fondata nel 1946, composta inizialmente da soli 5 dipendenti e che, da allora, produce borse e pelletteria di lusso anche per conto di prestigiose maison.
Una storia che dal primo Dopoguerra (è stata una delle prime aziende ad aprire nel nel polo di Scandicci) è arrivata fino a oggi, grazie all'amore, alla passione e all'intraprendenza dei nipoti dei due fondatori.
Gabriele Bianchi, Andrea Nardi, Laura Nardi, Alessandro Nardi e Giulia Bianchi, sono loro la terza generazione che ha preso in mano l'azienda dei nonni e dei genitori e, nel 2014, in un periodo in cui tante piccole e medio imprese chiudevano i battenti, ha ridato nuova vita e un nuovo corso alla storia di famiglia.
Nasce così Bianchi e Nardi 1946, un marchio nuovo, partito dall'eccellenza e dal know how che da sempre ha caratterizzato l'azienda e che l'ha portata a essere sinonimo di eccellenza e artigianalità, e che oggi propone un prodotto luxury di altissimo livello.
Borse e piccola pelletteria realizzata con pellami esotici pregiatissimi: coccodrillo, rettile, alligatore, struzzo, sono alcuni dei materiali che prendono vita dalle mani degli artigiani dell'azienda e diventano oggetti del desiderio perfetti in ogni singolo dettaglio, dalle cuciture alla galvanica delle finiture.
La terza generazione dell'azienda Bianchi e Nardi: da sinistra Gabriele Bianchi, Andrea Nardi, Laura Nardi, Alessandro Nardi e Giulia Bianchi
Gabriele Bianchi ci ha accolto e accompagnato in un tour speciale ne cuore dell'azienda: ci ha mostrato le pelli conciate (provenienti da fonti certificate e "taggate" una a una, custodite in speciali cavaeux, come gioielli preziosi) e raccontato come nasce una borsa Bianchi e Nardi 1946 mentre uno dei 105 dipendenti lavorava gli scampoli di pelle di coccodrillo già tagliati, bagnandoli e "inchiodandoli" a mano per stirare la pelle.
Abbiamo seguito le varie fasi della lavorazione, alcune a noi sconosciute, come l'agatatura, un passaggio eseguito con una macchina ad azione manuale e che, grazie a un piccolo cilindro di pietra d'agata, permette di conferire al coccodrillo quell'effetto lucido e brillantissimo, simile allo smalto.
La bag Antonia, in diverse dimensioni, in coccodrillo "agatato".
La storia prosegue nella boutique Bianchi e Nardi 1946 a pochi passi dalla meravigliosa Piazza della Signoria, location che, nell'architettura e negli arredi, rende omaggio alle botteghe storiche fiorentine di Ponte Vecchio e offre ai clienti un'esperienza di artigianalità e preziosità unica.
La boutique Bianchi e Nardi 1946, di fianco alla centralissima Piazza della Signoria.
Una delle stanze, infatti è adibita al "Made to order" dove i clienti di tutto il mondo (americani e asiatici in primis), seguiti e affiancati dal personale, possono realizzare i loro sogni e dare vita alla loro borsa (i tempi di lavorazione sono di circa tre mesi per una bag).
Questo concept è presente anche nell'atelier "bespoke" milanese di via Sant'Andrea 5, un "appartamento" nel cuore del Quadrilatero della Moda, dove scoprire l'universo Bianchi e Nardi 1946 e creare da zero una borsa unica.
L'atelier "bespoke" di Bianchi e Nardi 1946 in via Sant'Andrea a Milano
Scopriamo così anche la nuova capsule SS 2020 "Kimono Bag", reinterpretazione dell'iconico modello nato nel 1978 e che, per questa stagione, guarda a Oriente e alle suggestioni del Sol Levante.
Eleganti gru, simbolo di prosperità, delicati fiori di ciliegio (l'hanami, la fioritura, ritratta anche dal maestro Hokusai), i ventagli e i lembi delle vesti delle geishe prendono vita in una handbag e una pochette dalle forme compatte ed eleganti e realizzate con pellami di coccodrillo e rettile dalle tonalità brillanti come le gemme di uno scrigno.
La capsule “Kimono Bag” di Bianchi e Nardi 1946
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Napoli celebra le donne
Le donne, e i mille talenti che portano con sé, sono state protagoniste di una splendida serata di festa che si è svolta a Napoli, sotto l'egida di Carpisa, Yamamay, Miriade, Carlino Group e Idea Bellezza.
Durante la cerimonia ventotto donne hanno ricevuto il premio Donne per Napoli, giunto alla decima edizione, dedicato ad attrici, sportive, giornaliste, scienziate, musiciste, da Simona Agnes a Francesca Pascale, da Sabrina Scampini a Giorgia Palmas, da Ludovica Nasti a Giordana Marengo; figure femminili che celebrano la forza dell'universo delle donne e che durante l'anno hanno acceso i riflettori sulla città, che quest'anno festeggia i 2500 anni dalla sua fondazione.
La serata è stata condotta da Elisabetta Gregoraci, che sul palco ha accolto le vincitrici, ma anche moltissime personalità di spicco del mondo culturale di Napoli, rappresentanti delle istituzioni, oltre al padrone di casa, Raffaele Carlino, fondatore e presidente di Carpisa e moltissimi amici del marchio.
La location, il club HBtoo, con la splendida terrazza affacciata sul golfo di Napoli, ha fatto da cornice alla cerimonia e ha ospitato il party a seguire, acceso dal concerto privato di Stash dei The Kolors dall'esibizione di Alessandro Ristori e dal Dj set firmato da Arianna Triassi.
La serata ha vissuto anche un momento charity, con la raccolta fondi rivolta alle opere della Fondazione Unipancreas Onlus, dedicata alla lotta contro il tumore al pancreas presieduta dal professore Giovanni Butturini.
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Puntododici presenta la sua collezione sulla cima del Monte Bianco
Non una semplice presentazione ma un racconto che diventa esperienza, vissuta in uno scenario unico: la vetta del Monte Bianco. Puntododici, brand di outwear che dal 2012 unisce comfort e protezione uniti allo stile, ci ha coinvolti in un viaggio speciale tra le cime delle montagne, per testare i suoi modelli Alta Quota, pensati per le temperature più rigide.
Un'esperienza unica, immersiva, dove Nina e Bea, i due modelli femminili, della collezione (assieme a Brent e Dario, pensati per il pubblico maschile) sono stati i nostri alleati per goderci la bellezza di uno scenario unico, quello delle Alpi, dal punto di vista privilegiato della sommità del Monte Bianco.
La Capsule Alta Quota nasce infatti con l’obiettivo di offrire prestazioni elevate e comfort termico senza rinunciare a un’estetica pulita e contemporanea. Ogni modello è progettato per garantire un’elevata resa termica ed è imbottito con piuma 90/10, una combinazione che assicura massimo isolamento climatico con un peso minimo, offrendo funzionalità, resistenza e leggerezza. I capi della collezione sono pensati per proteggere in alta quota ma al tempo stesso accompagnare la quotidianità in città, grazie a tessuti che uniscono performance d’avanguardia e stile essenziale, in equilibrio tra tecnicità e raffinatezza.
(Il piumino Nina, in colorazione Espresso, e il modello Bea)
Il nostro viaggio ha inizio a Courmayeur, in Valle D'Aosta, alla partenza della funivia Sky Way Monte Bianco; la prima fermata è a Pavillon a 2173 mt dove ci attende la prima terrazza sul panorama e due esperienze speciali. Cominciamo con un tour guidato alla nuova cantina di Cave Mont Blanc, realtà vitivinicola della zona, simbolo della viticoltura eroica di montagna.
Realizzata con Giò Forma, la cantina ospita le bollicine estreme della Cuvée des Guides, spumante pas dosé interamente prodotto in quota, frutto della collaborazione con l’Università di Torino per studiare l’effetto dell’altitudine sulla spumantizzazione.
(L'Infinity Room e l'istallazione con 3000 bottiglie riciclate della cantina ad alta quota di Cave Mont Blanc)
A seguire entriamo nella cuore bellezza delle montagna all'interno dell'Infinity Room, un rifugio tecnologico immersivo che, grazie a tre led-wall e a un sistema di specchi ideato da Giò Forma con il regista Andrea Bettinetti, permette ai visitatori di immergersi in scenari spettacolari: una grotta glaciale, la vetta del Monte Bianco o un bosco autunnale, tutti realizzati con immagini autentiche raccolte in un anno di riprese.
Ma la nostra "ascesa" prosegue: l'ultima fermata della funivia ci conduce a Punta Helbronner, a 3466 mt, un punto di osservazione unico, dove lo sguardo si perde tra il cielo e le cime delle vette innevate. Qui possiamo testare le caratteristiche tecniche dei piumini di Puntododici che ci tengono al caldo, nonostante i - 16 gradi della temperatura e ci permettono di goderci lo spettacolo che ci circonda.
Infine, prima di riprendere la funivia per scendere a valle, ci attende un pranzo vista montagne all'interno del Panoramic Bistrot della SKY Way Mon Blanc firmato da Kartell, dove gustare i piatti della tradizione valdostana in una location che unisce il design italiano alla maestosità del Monte Bianco.
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Fashion Pills: cos'è successo questa settimana nel mondo della moda in 7 news

A Natale il lusso è nei dettagli: pelle che racconta artigianalità, linee pulite, materiali che scaldano e durano. È il momento dei capi pensati bene, quelli che restano oltre le feste e costruiscono uno stile personale, silenzioso, consapevole. #FashionPills
Fashion Pills: Lunedì e Marella ART.365 secondo la visione di Gabrielle Caunesil
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Marella inaugura la festive season con una capsule Selected By firmata da Gabrielle Caunesil, che intreccia il suo stile francese all’eleganza sartoriale dell’ART.365. Gli scatti ambientati nella sua casa sul Lago Maggiore rivelano una femminilità naturale, pulita, mai costruita.
La palette alterna bianco e nero iconici a un rosso vibrante da holiday season e a un castagna caldo, mentre fiocchi oversize e dettagli dorati accendono la silhouette. Una collezione pensata per fluire con grazia dalle feste alla nuova stagione PE26.
Gabrielle, parigina con un percorso internazionale tra moda, beauty e interior, porta in questa capsule il suo sguardo contemporaneo e raffinato. #MarellaVibes
Fashion Pills: martedì e la pelle, il carattere e la sostanza di VEIGA MILANO
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C’è qualcosa di sorprendentemente onesto in Veiga Milano: niente fronzoli, solo pelle lavorata come si deve, tra Toscana e Veneto, dove l’artigianalità non è storytelling ma pratica quotidiana.
Ida Antonelli costruisce un guardaroba essenziale fatto di nappa, suede, shearling e pellami certificati LWG, scelti con cura e pensati per durare più di una stagione.
Le linee sono pulite, contemporanee, senza pose: blazer che cadono bene, pantaloni che seguono il corpo senza irrigidirlo, mini e bomber che trovano quel punto d’equilibrio tra femminilità e presenza. La palette resta minimal, ma il su misura permette di giocare con nuance e dettagli senza perdere identità.
Un brand giovane ma lucidissimo: qualità silenziosa, lusso che non deve dimostrare nulla, capi che diventano immediatamente “propri”. Per chi cerca il Made in Italy autentico, questo nome è da tenere d’occhio. #GraziaApproved
Fashion Pills: Mercoledì e Tiffany & Co. Montenapoleone: il nuovo gioiello premiato dal Prix Versailles
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La boutique Tiffany & Co. di Via Montenapoleone conquista il titolo di World’s Most Beautiful Emporium 2025, il massimo riconoscimento del Prix Versailles.
Un premio che celebra non solo l’eleganza dello store, ma la capacità della Maison di trasformare Palazzo Taverna — capolavoro neoclassico del 1835 — in un luogo di pura meraviglia.
La facciata, con le lunette in vetro firmate Venini da un disegno di Gio Ponti e le vetrine ispirate a Michelangelo Pistoletto, intreccia heritage italiano e spirito artistico internazionale.
Con oltre 1.200 metri quadrati, è lo store Tiffany più grande d’Europa: un percorso immersivo curato da Peter Marino, dove arte, architettura e alta gioielleria dialogano senza sforzo.
All’interno, opere di Pistoletto, Fischer, Arsham e Schnabel accompagnano i visitatori dalla High Jewelry alle icone della Maison, fino agli spazi dedicati a Elsa Peretti e all’universo All About Love. Una scala di vetro scolpita dalla luce, un patio con bar e sculture contemporanee completano l’esperienza.
Un luogo che non si limita a vendere gioielli, ma racconta quasi due secoli di storia Tiffany e il suo profondo legame con Milano. #TiffanyMilanoElegance
Fashion Pills: Giovedì e eleganza in altitudine con ALO Atelier
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ALO firma un nuovo capitolo con Atelier, la collezione luxury che fonde materiali nobili e spirito performance. Lana italiana, seta liquida e cashmere impalpabile costruiscono un guardaroba che scivola dall’après-ski alla sera con naturalezza assoluta.
Il Polar Star Ski Suit porta sulle piste un’estetica sofisticata, mentre il cashmere avvolge le notti davanti al camino e i set in seta diventano l’alleato perfetto per una cena romantica. Le nuance — Ivory, Pink Champagne, Alpine Cocoa, Oat Heather — compongono una palette vellutata, studiata per essere mixata in ogni contesto, ad ogni altitudine.
La capsule arricchisce anche il mondo accessori: nuove tonalità limited della ALO Bag Collection, l’esordio della Voyage Duffle in Luxe Suede e il primo ALO Classico Faux Fur Sandal.
Un concetto di lusso che guarda alla montagna ma conquista ovunque: perché con ALO Atelier il glamour non conosce stagioni. #AloAtelierLuxury
Fashion Pills: Venerdì e Castañer x Casilda... il romanticismo artigianale torna a brillare
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Castañer e Casilda se Casa rinnovano la loro unione con una collaborazione che celebra semplicità, materiali naturali e autenticità.
Dopo il successo del debutto 2022, la collezione cresce con cinque nuovi modelli e due famiglie inedite — rafia e jacquard di cotone — per un totale di undici proposte, disponibili dal 27 ottobre in boutique e online.
La capsule reinterpreta i codici iconici di Castañer in chiave bridal moderna: linee pulite, juta e rafia che raccontano una bellezza essenziale, pensata per donne che amano l’artigianalità vera e il fascino discreto dei dettagli.
La storia del brand risuona in ogni paio: dal primo laboratorio del 1927 alle celebri zeppe create negli anni ’70 con Yves Saint Laurent, fino a una rete globale di boutique che mantiene intatto il savoir-faire di quindici mani artigiane.
Casilda se Casa, nata dal progetto editoriale di Cristina Ruiz Montesinos, continua la sua missione: offrire ispirazione autentica e romantica alle spose contemporanee.
Una collaborazione che parla d’amore, radici e stile senza tempo. #CastanerLoveStories
Fashion Pills: Sabato e Mabina Gioielli x Federica Nargi: Roma diventa gioiello
(Credits: courtesy of press office)
Mabina Gioielli dedica alla Città Eterna una collezione che è insieme omaggio, racconto e dichiarazione d’amore.
Roma nasce dallo stile di Federica Nargi e dal suo legame profondo con la capitale, trasformando architetture, luci e dettagli urbani in un unico modello di orecchini declinato in più varianti, tutte pensate per raccontare sfumature diverse di femminilità.
Le superfici rigate ricordano il travertino al tramonto, i pavé di zirconi catturano i riflessi delle fontane e delle facciate storiche, mentre le finiture in argento bianco o dorato evocano i contrasti della città: ombra e luce, tradizione e modernità, forza e grazia.
È una collezione che attinge al cuore di Roma e alla sua poesia quotidiana, trasformandola in un gesto prezioso. Un inno alle donne che vivono con intensità, portando con sé la loro luce — proprio come la città che le ispira. #MabinaRoma
Fashion Pills: Domenica e Arja Cajo con l’arte che si fa stoffa
(Credits: courtesy of press office)
Arja Cajo debutta con un linguaggio tutto suo: quello in cui la fotografia diventa trama, colore, sensazione.
Viola Cajo De Cristoforis parte dalle sue immagini macro — petali, foglie, frammenti di natura — e le trasforma in stole morbide e luminose, realizzate in Modal e cachemire, interamente Made in Italy.
Il progetto racconta una femminilità autentica, inclusiva, fatta di piccoli gesti e grande sensibilità. L’atelier milanese Arja di Casa è più di uno spazio creativo: è un luogo di ascolto, incontri, workshop, dove la moda torna a essere relazione.
Alla dimensione artistica si affianca quella sostenibile: packaging riciclabile, materiali responsabili e la Foresta Arja Cajo in Tanzania, nata con Treedom, che ripopola le mangrovie e rimette al centro il legame con la natura.
Una collezione che non vuole “decorare”, ma avvicinare: un accessorio che diventa messaggio, carezza, appartenenza. #ArjaEssentials
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Vinted Second-hand Lifestyle: così l’Italia scopre l’usato oltre la moda
Il second-hand non è più una tendenza passeggera né un’abitudine legata esclusivamente al guardaroba. In Italia sta diventando un vero e proprio stile di vita.
Questo è ciò che emerge dalla nuova ricerca di Vinted, realizzata con Atomik Research, che racconta un Paese sempre più maturo, aperto e disposto a dare valore agli oggetti pre-loved in ogni categoria, non solo nella moda.
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Anche se il fashion continua a essere il punto di partenza e rimane il settore più scelto dagli italiani quando si tratta di vendere, il comportamento dei consumatori sta cambiando rapidamente. L’interesse infatti si sta spostando verso nuove aree, in particolare l’elettronica e l’intrattenimento, che oggi rappresentano alcuni dei comparti più dinamici dell’usato.
Second-hand : una nuova idea di valore
Una quota crescente di persone si dice infatti più propensa rispetto a un anno fa ad acquistare articoli di intrattenimento di seconda mano, come il mondo degli hobby, del collezionismo e degli oggetti per la casa. La tecnologia, poi, sta vivendo una vera accelerazione: console da gaming, tablet e smartphone sono tra i prodotti che gli italiani valutano con sempre maggiore convinzione quando cercano occasioni in ottime condizioni.
Credits: Courtesy of Press Office
Questo cambiamento non nasce dal nulla. Dentro le case degli italiani, infatti, si nasconde un tesoro: più della metà della popolazione stima di possedere oggetti inutilizzati per un valore superiore ai 400 euro, mentre una persona su cinque ritiene di avere in casa beni che superano i 1.000 euro.
Non parliamo soltanto di capi appesi negli armadi, ma di un universo molto più variegato fatto di libri, vinili, piccoli elettrodomestici, dispositivi tecnologici, giochi, attrezzature sportive e pezzi da collezione, tutti pronti a vivere una seconda vita.
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Consumatori più consapevoli, scelte più intelligenti
Secondo Eve Taraborrelli, Communications Manager Western Europe di Vinted, questa trasformazione testimonia un’evoluzione culturale profonda: «La ricerca mette in luce un’evoluzione che va oltre la moda. Gli utenti mostrano un crescente interesse verso tecnologia, intrattenimento, casa, hobby e sport. Vediamo un forte coinvolgimento su articoli come console da gaming, tablet, smartphone, vinili e piccoli dispositivi elettronici: un segnale di abitudini di consumo in trasformazione e di scelte sempre più intelligenti».
Il messaggio è chiaro: l’usato non è più un’alternativa “di ripiego”, ma diventa una scelta desiderabile, moderna e consapevole. Un gesto che unisce convenienza, sensibilità ambientale e attenzione al valore reale degli oggetti.
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