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Casa

Abitare in un castello di famiglia

Abitare in un castello di famiglia

foto di Fiammetta Bonazzi Fiammetta Bonazzi — 22 Maggio 2015

Fotogallery Abitare in un castello di famiglia

  • Foto1 Foto1 Foto 1. Uno scorcio del parco
  • Foto2 Foto2 Foto 2. Bianco e nero
  • Foto3 Foto3 Foto 3. Sinfonia di grigi
  • Foto4 Foto4 Foto 4. Collezioni
  • Foto5 Foto5 Foto 5. Isola felice
  • Foto6 Foto6 Foto 6. Dettagli
  • Foto7 Foto7 Foto 7. Sotto la finestra
  • Foto9 Foto9 Foto 9. La famiglia si riunisce
  • Foto8 Foto8 Foto 8. Nell’armadio a vetri
  • Foto10 Foto10 Foto 10. Deep blue
  • Foto 12 Foto 12 Foto 12. Maschile
  • Foto 11 Foto 11 Foto 11. Relax
/ 12 Tutte le foto
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Nella campagna di Nantes, la nuova vita di un maniero del XVIII secolo in una raffinata alchimia di contrasti di epoche e stili

La vita è un fiume lungo e tranquillo. E per certi versi potrebbe assomigliare all’Erdre, un affluente della Loira che lambisce per un centinaio di chilometri alcuni tra i più scenografici chateaux di Francia.

È in queste campagne verdissime, spazzate da un vento gagliardo profumato di fieno e salsedine, che Trude e Peter, una coppia originaria di Tiel, in Olanda, si sono innamorati di un maniero Louis XVI disabitato da molte stagioni. 
Il castello, edificato nel 1750 poco prima della Rivoluzione, per due secoli e mezzo era stato la residenza di una ricca famiglia di armatori di Nantes, che da qui dista una manciata di minuti in auto.

I nuovi proprietari l’hanno scoperta per caso, mentre sfogliavano un magazine di annunci immobiliari: «Dopo aver preso la decisione definitiva di lasciare i Paesi Bassi, per dieci anni abbiamo abitato in Provenza con i nostri due bambini», ricorda Trude. Lei è una interior decorator appassionata di oggetti svedesi d’epoca e che a Vaison la Romaine aveva aperto Plein-Sud, raffinato atelier con cui aveva fatto conoscere l’antiquariato scandinavo nel sud della Francia: «A un certo punto però, visto che i ragazzi crescevano e il clima provenzale per noi stava diventanto troppo pesante, abbiamo deciso di metterci alla ricerca di una casa più spaziosa in una location più consona al nostro DNA nordico».

La prima opzione – forse la più scontata – era la Bretagna, ma alla fine il castello affacciato sull’Erdre, con il suo enorme giardino, il laghetto privato e la voce del fiume che durante le notti d’estate si trasforma in un’ipnotica ninna nanna, ha conquistato come un autentico coup de coeur tutta la famiglia.

Detto fatto, nel giro di poche settimane Trude chiude il suo negozio e apre uno shop on line (www.lumieresdunordantiques.com), che le consente di coordinare con più calma insieme a Peter i lavori di ristrutturazione del maniero, che occupa ben 450 mq. distribuiti su quattro livelli. Il restauro è stato per la maggior parte conservativo («la facciata è stata semplicemente ripulita e quasi tutti i pavimenti in pietra, cotto o formelle policrome sono rimasti originali»), ma negli ambienti interni il restyling ha comportato un arricchimento e una riscrittura degli spazi. Molti camini in marmo, per esempio, arrivano dal sud della Francia, i lampadari e le appliques in bronzo e cristalli sono italiani, la maggior parte delle vernici usate per le pareti, giocate sulla palette dei grigi polverosi, dei bianchi calce e dei blu outremer, sono di produzione inglese.

Con un coraggio non comune e una passione tutta olandese per gli accostamenti arditi, sulla fine tessitura estetica di rarità d’antan e meraviglie da brocante, Trude ha poi voluto innestare alcuni pezzi forti e decisamente contemporanei, come i divani in velluto, le poltroncine di Philippe Starck e soprattutto l’isola in acciaio brunito e spazzolato di Vipp, un’azienda danese produttrice di complementi d’arredo e accessori per cucina e bagno, che contiene in un unico blocco uno spazioso piano di lavoro, lavandino, fornello, oltre alle cassettiere e agli indispensabili vani portatutto.

Anche il parco, che nel tempo ha mantenuto la sua ordinata fisionomia barocca e tuttora comprende una dépendence e una orangerie, è stato impreziosito con un lungo viale in ghiaia affiancato da una settantina di piante di bosso che scandiscono la passeggiata dal castello fino al fiume. È qui che Peter, velista provetto e appassionato di sport nautici, tiene attraccata la sua vecchia barca per spingersi con Trude fino a Nantes. Accade spesso nei pomeriggi d’estate, quando il cielo si riempie all’improvviso di nuvole che galoppano veloci verso l’Atlantico e accompagnano la navigazione con le loro ombre cangianti. Che disegnano sull’acqua angeli e velieri.

GALLERY

Foto 1. Uno scorcio del parco. Il castello del XVIII secolo di una ricca famiglia di armatori di Nantes, oggi appartiene a Trude e Peter, una coppia di antiquari olandesi che si sono trasferiti in quest’angolo nell’ovest della Francia.

Foto 2. B/N. Un tavolo da convento abbinato alle poltroncine Costes di Philippe Starck (Driade), è il protagonista della zona pranzo. A soffitto, lampadario ’800 in vetro di Murano e, sul tavolo, vasi di Kose (Milano) Pavimento a formelle originali del 1750.

Foto 3. Sinfonia di grigi. Il salotto ruota intorno a un camino in marmo variegato con specchiera in lacca e oro zecchino, entrambi del 1750. Divano in velluto e una coppia di antiche poltroncine svedesi. Coffee table con ripiano in marmo di Plein-Sud (era l’atelier d’antiquarito dei padroni di casa) e, a parete sopra la console, un dipinto di donna del XVIII secolo.

Foto 4. Collezioni. Dietro al divano, un’antica madia con una raccolta di oggetti d’epoca, con un reggilibro barocco in legno scolpito e un Cristo patinato in oro, sempre risalente al ’700. Chandelier ottocentesco in ferro battuto e cristalli italiani.

Foto 5. Isola felice. Il cuore della cucina è l’isola attrezzata by Vipp; il forno alto è di Marc Newson per Smeg. A sinistra, tavolo svedese del ’700; camino francese del periodo Direttorio e lampade di
de Weldaad.

Foto 6. Dettagli. Sul piano di lavoro by Vipp, lunch a base di primizie del territorio.

Foto 7. Sotto la finestra. Collezione di vecchi taglieri in legno e la pattumiera a pedale by Vipp.

Foto 8. Nell’armadio a vetri, collezione di porcellane Ragout e bicchieri fin de siècle. I mugs e le scodelle grigie sono invece di Vipp.

Foto 9. La famiglia si riunisce nel parco con vista sul fiume Erdre; sullo sfondo, l’enorme cedro della Louisiana, è stato piantumato alla fine del ’700 dai primi proprietari del castello.

Foto 10. Deep blue. Nel bagno padronale, la vasca vintage è stata ridipinta dello stesso blu delle pareti. Pavimento a piastrelle Carrelages du Marais, pattumiera e portasapone a pedale by Vipp, appliques italiane fine ’800 e specchio di brocante. Sopra la vasca, un ritratto di donna recuperato in un mercatino.

Foto 11. Relax. Letto alla francese con lenzuola By Nord e scansia in alluminio di Vipp. Il dipinto è un’opera della figlia  Lotte e, sotto, il suo primo paio di scarpe da bambina. Bambola-ballerina di cera, testa puntaspilli viennese e un passerotto-scultura, opera di un artista olandese.

Foto 12. Maschile. Nella stanza del figlio di Trude e Peter, piccolo armadio austriaco usato come portagiochi. Lenzuola in lino By Nord.

© Riproduzione riservata

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