Se l’inizio di settembre vi mette ansia, questi consigli potrebbero davvero fare la differenza

L’inizio di settembre è un po’ come il primo lunedì dell’anno: pieno di aspettative, nuovi inizi e, spesso, una sottile inquietudine.
Ci si ritrova tra agende nuove, impegni che si accavallano, promesse di rimettersi in riga dopo gli eccessi estivi, e un senso diffuso di “ripartenza” che può generare più pressione che entusiasmo.
In teoria dovremmo sentirci cariche e pronte a ripartire. In pratica, spesso ci sentiamo solo stanche e sopraffatte. È del tutto normale.
Se anche per voi l’inizio di settembre è una salita ripida dopo una discesa troppo breve, niente panico: esistono strategie semplici, piccoli “trucchi psicologici” che possono aiutare a rientrare nella routine con più equilibrio (e meno ansia).
Ecco otto spunti da mettere in pratica fin da subito.
**Rigenerarsi in 30 minuti: strategie rapide per alleggerire corpo e mente**
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1. Smettete di chiamarlo “nuovo inizio”
Il linguaggio ha un peso. Etichettare settembre come “nuovo inizio” può sembrare motivante, ma per non è altro che un modo gentile per auto-imporsi cambiamenti drastici. Provate, invece, a considerarlo come una ripresa soft, una continuazione con qualche aggiustamento.
L’idea di “iniziare da capo” può generare stress e senso di fallimento se le cose non vanno subito come sperato. Le vere rivoluzioni, spesso, cominciano in sordina.
2. Non fate liste infinite di buoni propositi
L'inizio di settembre porta con sé la tentazione di stilare liste: allenamenti, dieta, sveglie all’alba, corsi serali… tutto insieme. Ma una lista troppo lunga si trasforma rapidamente in una fonte di ansia.
Meglio scegliere una sola abitudine alla volta, quella che davvero sentite vostra. Prendersi cura di sé non è una sfida da vincere, ma un percorso da costruire un passo alla volta.
3. Recuperate una routine, ma fatelo con flessibilità
La routine è importante per il benessere psicologico, soprattutto dopo settimane di orari sballati. Ma attenzione a non renderla una gabbia. Invece di riempire ogni ora della giornata, lasciate spazi bianchi. Una pausa senza telefono. Un’ora in più di sonno. La libertà di cambiare programma.
Una routine che respira è molto più sostenibile di una perfetta ma rigida.
4. Ricordatevi che l’ansia da rientro è comune
Non siete strane, deboli o pigre se vi sentite “giù” nei primi giorni di settembre. L’ansia da rientro colpisce molte persone, anche quelle apparentemente più organizzate. È una risposta naturale al passaggio da un ritmo lento e rilassato a uno più frenetico. Accettarla, anziché combatterla, è il primo passo per ridurne l’impatto.
5. Prendetevi cura del corpo per calmare la mente
Movimento leggero, cibo nutriente, sonno regolare: sembrano consigli scontati, ma sono fondamentali. La mente e il corpo sono profondamente connessi.
A volte, basta una camminata all’aria aperta per ridurre la tensione emotiva. Oppure una colazione lenta, sedute al tavolo, per ritrovare un senso di stabilità. Trattate il vostro corpo con gentilezza e lui vi restituirà lucidità.
6. Non riempite subito ogni spazio libero
L’impulso a dire “sì” a tutto (aperitivi, nuovi progetti, palestra, impegni di lavoro) può farvi sentire in controllo, ma spesso è una strategia per evitare il vuoto. Eppure, è proprio in quello spazio vuoto che potete ascoltare come vi sentite davvero.
All’inizio di settembre, concedetevi giornate lente, senza eventi. Il silenzio può essere rigenerante.
7. Sfruttate il simbolismo stagionale
Settembre è un mese di transizione: le giornate si accorciano, l’aria cambia. Usate questi segnali per entrare in una modalità più introspezione che azione. Accettare che tutto non debba succedere adesso è già un modo per abbassare la pressione.
La natura rallenta, anche voi potete farlo. Trovate piccoli rituali che segnino questo passaggio: riordinare l’armadio, accendere una candela, scrivere un diario.
8. Rallentate il confronto con gli altri
Social network pieni di “settembre, mese dei nuovi inizi”, gente che si allena all’alba o riparte con mille progetti. Ma la vita reale è fatta di ritmi diversi. Se l’unica cosa che riuscite a fare è presentarvi in ufficio con la tazza di caffè, va benissimo così.
Il confronto alimenta l’ansia. Il realismo, invece, la spegne.
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