Stanchezza mentale: cosa mangiare quando non ce la si fa proprio più

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Vi sentite senza energia e affaticati? Ecco cosa portare più spesso a tavola per stare meglio e combattere la stanchezza mentale

Non riuscire a rimanere concentrati, sentirsi privi di forze e voglia di fare: la stanchezza mentale può manifestarsi in tanti modi.

** 5 cibi che danno più energia di una tazzina di caffè **

Per combatterla può essere utile portare in tavola alcuni cibi che grazie alla ricchezza di specifici nutrienti aiutano ad avere più energia.

Il cervello per funzionare al meglio ha bisogno di glucosio, sali minerali e vitamine dall’azione antiossidante capaci di preservarne il corretto funzionamento e la salute dei suoi neuroni.

Ecco quali cibi mettere più spesso a tavola indispensabili per combattere la stanchezza mentale.

Cosa mangiare per combattere la stanchezza mentale

(Continua dopo la foto)

uova

Mandorle

La frutta secca è un vero e proprio concentrato di sali minerali.

Le mandorle in particolare sono ricche di magnesio, che oltre ad avere un’azione rilassante, aiuta il sistema nervoso.

Sono poi ricche di acidi grassi essenziali polinsaturi che favoriscono la salute del cervello e danno energia.

Lattuga

Apporta acido folico che contrasta l’affaticamento.

Fornisce inoltre potassio che insieme al magnesio che riducono il cortisolo, l’ormone dello stress. Infine fornisce manganese, un oligoelemento che partecipa al funzionamento del sistema nervoso.

L’abbinamento super? Con il succo di limone, che ne aumenta il potere antiossidante.

Uova

Sono una fonte eccellente di proteine formate da aminoacidi essenziali che servono alla sintesi degli ormoni.

La serotonina e la melatonina, rispettivamente l’ormone dell’umore e del sonno sono sintetizzati dall’organismo a partire dal triptofano.

Le uova sono poi una fonte eccellente di zinco, fosforo, vitamina J e vitamine del complesso B, tutti coinvolti nel corretto funzionamento del cervello e del sistema nervoso.

Carne di tacchino

La carne di tacchino offre proteine facilmente digeribili, vitamina B12 e ferro assimilabile. In più è fonte di tirosina, un aminoacido essenziale per la sintesi della dopamina, un ormone la cui carenza provoca stanchezza, fiacca e sonnolenza.

Photo Credits: Unsplash

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Progetto-senza-titoloNatale Cotechino
Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

(Continua sotto la foto)

Cotechino Modena IGP_1_1

Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95