Il sushi più buono a Milano: 10 indirizzi da non perdere

Nigiri, sashimi, uramaki, gunkan... solo a sentir parlare di sushi vi viene l'acquolina in bocca? Come darvi torto!
Da diversi anni il sushi è entrato nel cuore degli italiani, soprattutto dei milanesi, che non rinunciano mai a una cena con bacchette in compagnia di amici.
"Mi suggerisci un buon ristorante di sushi a Milano?" Quante volte vi è stato chiesto, o avete voi stessi posto questa domanda? Probabilmente avete perso il conto.
Da proposte più fusion a quelle che più aderiscono alla tradizione culinaria giapponese; le opzioni sono infinite.
Ecco allora che, nel mare di ristornati giapponesi che spopolano tra le strade di Milano, vi suggeriamo i nostri preferiti.
**Come si mangia il sushi: il galateo nei ristoranti giapponesi**
Ecco dove mangiare il miglior sushi a Milano
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Finger's Garden
Presente a Milano, Roma e Porto Cervo, Finger’s fonde alta cucina, arte, design e delicate atmosfere della cultura nipponica.
Sushi, sashimi, tempura e altri piatti tipici della cucina giapponese si incontrano con ingredienti tipici della cultura mediterranea, come burrata e olio extravergine d’oliva, in un abbraccio intenso di passione e gusto tra Oriente e Occidente.
Le combinazioni inedite dei piatti dello chef Roberto Okabe sono un'esplosione di gusti e suggestioni.
Indirizzo: Via Giovanni Keplero, 2
Yokohama
Ambiente elegante vicino alla fermata Missori, il ristorante offre ai propri ospiti ricette tradizionali della cucina giapponese ma non solo.
Yokohama propone specialità fusion uniche e piatti innovativi. Il risultato? Una tempesta di sensazione di gusto tutte da scoprire.
Il menù alla carta accontenta i desideri di tutti: dai classici piatti di sushi al tataki, ma anche bowl, bao e carpacci. Yokohama offre anche un menù degustazione: 10 portate ogni due persone in condivisione, ideale per una cena romantica di coppia.
Indirizzo: Via Pantano, 8
Nami
Nami si trova a due passi dalle Colonne di San Lorenzo. In stile urban-chic con mattoni a vista e luce soffusa, il ristorante offre una piacevole atmosfera ai suoi commensali.
Il menù e molto vario e fedele alla tradizione nipponica: da Nami si mangia sushi di qualità e si beve sake selezionati dal sommelier Massimiliano Crippa.
Indirizzo: Corso di Porta Ticinese, 6
Wicky's Innovative Japanese Cuisine
Tra i sushi a Milano più famosi c'è sicuramente Wicky's. Questo ristorante è nato dall'idea dello chef Wicky Priyan e, fin dalla sua apertura è entrato nel cuore dei milanesi per la sua capacità di fondere i sapori della cucina nipponica con ingredienti italiani.
Dal carpaccio dei cinque continenti al sushi alla milanese accompagnato dal tradizionale risotto allo zafferano, ce n'è per tutti i gusti. A cena ci si può lasciar viziare dal menu degustazione ideato dallo stesso chef Wicky Pryan.
L'atmosfera è quella classica dei locali nipponici, sobria e raffinata, con un decoro semplice e contemporaneo e un'originale illuminazione.
Indirizzo: Corso Italia, 6
IYO
Quella da IYO è un'esperienza stellare, nel vero senso della parola. Nel 2015 è stato infatti il primo ristorante di cucina contemporanea giapponese a ricevere una stella Michelin in Italia.
IYO propone sushi innovativo e una cucina di ispirazione giapponese.
Il menù unisce tradizioni del Sol Levante e creatività europea, in un’ampia varietà di proposte, curate nei minimi dettagli e pensate per essere condivise. Si può optare per il menù alla carta o la proposta degustazione, che comprende 9 portate scelte secondo stagione e creatività.
Degna di nota anche la carta dei sake, ampia e ben strutturata, che include oltre 30 referenze dalle principali prefetture del Giappone.
Indirizzo: via Piero della Francesca, 74
YUZU
Tra i migliori sushi a Milano c'è sicuramente YUZU; un ristorante semplice, elegante e minimalista.
Le portate della proposta gastronomica di YUZU sono numerose e molto creative, passando dall’agrodolce al piccante, dal crudo al cotto.
Non mancano sushi e sashimi per gli amanti della classica cucina giapponese, così come i tipici piatti in salsa teriyaki e una scelta incredibile di uramaki speciali.
YUZU ruota intorno alla personalità della chef Yoko Matsuda, molto amata dagli habituè fanatici di cucina giapponese di alto livello
Indirizzo: via Lazzaro Papi, 2
Osaka
Nella caratteristica zona di Moscova, il ristorante giapponese Osaka, con il suo stile essenziale e tradizionale, invita i suoi ospiti ad assaporare un momento di preziosa degustazione all'insegna della cultura nipponica.
La particolarità di questo ristorante è che il piatto principe del menù varia in continuazione, in base alle materie prime acquistate fresche ogni giorno.
A differenza di molti altri locali, da Osaka si può assaporare il Giappone vero e proprio. Non c'è infatti nessuna rivisitazione in cucina, ma classicità a 360°.
Indirizzo: corso Giuseppe Garibaldi, 68
Yoshinobu
La cucina di chef Yoshi, che dà il nome al suo ristorante, è autentica, fresca e genuina proprio come gli interni del suo locale
L'ambiente di Yoshinobu è minimal, essenziale ma allo stesso tempo accogliente. Una luce gialla diffusa da pareti costruite tradizionalmente con carta giapponese tende a creare un'atmosfera speciale.
A pranzo si può provare la Bento Box, la tipica scatola giapponese divisa in diversi compartimenti gastronomici. Per la cena, invece, Yoshinobu offre un menù alla carta con proposte tradizionali ma presenta al cliente anche un menù del giorno, selezionando il miglior pesce della giornata arrivato direttamente dal mercato.
Indirizzo: Via Giuseppe Parini, 7
Ristorante NU
Nell’antica cascina ottocentesca alla periferia est di Milano (zona Lambrate), ci si immerge magicamente nel mondo asiatico.
Il ristorante Nu è diviso in due piani: il piano terra è dedicato ai sapori giapponesi, mentre il primo piano serve specialità della cucina fusion.
L'ingresso è a cielo aperto: pontili, giardini d’acqua zen, melodie impercettibili e una maestosa pagoda accompagnano gli ospiti dentro il ristorante; la cui aria tatami e i colori caldi garantiscono un ambiente intimo e ricercato.
Lo chef Massimo Gao riserva ai suoi ospiti ricette della tradizioni e piatti inediti, a testimonianza della continua ricerca della perfezione in cucina.
Indirizzo: Via Feltre, 70
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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