11 ristoranti dove provare la migliore carbonara a Roma

Compie 70 anni il piatto più amato e replicato al mondo: inizialmente composta da aglio, gruviera e pancetta, la Carbonara ha attraversato sette decenni di storia culinaria, diventando un simbolo di gusto, tradizione e innovazione, e ancora oggi è il piatto firma della Capitale, ma dove mangiare una carbonara a Roma degna della sua fama?
In occasione del #CarbonaraDay, che si festeggia da 8 anni il 6 Aprile grazie ai pastai di Unione Italiana Food, che su Twitter, Facebook e Instagram chiedono a chef, blogger ed esperti di food di condividere la propria versione della carbonara, abbiamo chiesto aiuto a TheFork e Trainline per identificare i migliori ristoranti dove mangiare la carbonara a Roma.
Ecco i ristoranti dove gustare le migliori carbonare di Roma
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Dove mangiare la migliore carbonara di Roma
Sphaeristerium - Nome e ambiente ricercato per il ristorante non lontano dal Pantheon che propone una cucina mediterranea basata su materie prime accuratamente selezionate. Qui a distinguersi sono le mezzemaniche alla carbonara dello chef Fabiano Pieri.
Grazia & Graziella - Nel cuore di Roma, vicino alla fermata della metro Furio Camillo, c'è un bel ristorante che unisce tradizione romana e un pizzico di creatività. Qui la carbonara è servita direttamente nella padella con il tonnarello, pasta fresca lunga, tipica della cucina laziale.
Sellero & Ventresca Due - Locale ampio, dall’aspetto rustico, offre piatti assolutamente tipici della cultura gastronomica romana e per loro la carbonara è una vera e propria religione e infatti hanno ottenuto diversi riconoscimenti che lo attestano.
Dove mangiare la carbonara a Roma Termini
La stazione di Roma Termini, al centro di Roma in piazza dei Cinquecento, è la principale stazione ferroviaria della città, la maggiore d'Italia con i suoi 32 binari e la quinta in Europa per traffico passeggeri. Nei pressi di questa stazione ci sono moltissimi posti che propongono la carbonara tra cui:
Culinaria – A soli 250 metri dalla stazione, questo locale intimo e moderno offre una carbonara classica preparata dallo chef Giuseppe Rubano, con trent'anni di esperienza.
Ristorante Mino – Storico ristorante-pizzeria situato nei pressi della Stazione Termini, propone piatti tipici della cucina romana, tra cui le celebri mezze maniche alla carbonara
Roma Tiburtina
Roma Tiburtina è la seconda stazione ferroviaria della Capitale per volume e tipologia di traffico, con circa 500 treni al giorno, 140 mila transiti giornalieri e 51 milioni di utenti l’anno. Qui c’è un piccolo fregio artistico da scoprire: la lastra commemorativa dedicata a Camillo Benso Conte di Cavour, a cui è dedicata la stazione, posta nell’Atrio Nomentano. Questa stazione, crocevia tra linee di autobus urbani e interurbani e di treni che collegano numerose direttrici, potrebbe essere una tappa per molti. Anche qui, oltre alla stazione stessa, è possibile scoprire carbonare imperdibili come:
Bistrot Cerere – Un breve tragitto a piedi dalla stazione porta a questo accogliente ristorante, dove è possibile gustare spaghetti alla carbonara preparati al momento.
Ristorante Strada Romana – A soli 5 minuti di cammino dalla stazione, questo ristorante minimalista offre una combinazione eccezionale di tradizione e innovazione, inclusa la proposta di spaghetti alla carbonara.
Roma Ostiense
Terza stazione della capitale per numero di passeggeri dopo Termini e Tiburtina, la stazione di Roma Ostiense, prende il nome dal quartiere in cui sorge e fu inaugurata nel 1940 su progetto dell'architetto Roberto Narducci. Terzo scalo, ma non certo terza stazione per quanto riguarda i ristoranti che la circondano. Anche qui infatti, tra tradizione e innovazione si può gustare la carbonara presso le osterie locali come:
Osteria Lecri – Questa osteria colorata e luminosa offre un'ampia selezione di piatti tipici della tradizione romana, tra cui lo spaghettone alla carbonara.
Osteria San Giorgio - a 15 minuti di passeggiata dalla stazione, questo accogliente ristorante propone una variazione della carbonara arricchita da rinomate scaglie di tartufo.
Dove mangiare la carbonara a Roma Trastevere
Il quartiere Trastevere è considerato uno dei più belli della città di Roma. Ubicato sulla riva occidentale del fiume Tevere, qui si trovano alcuni dei monumenti più spettacolari della città, prime fra tutte le chiese di Santa Maria in Trastevere e quelle di Santa Cecilia e San Crisogono. Inoltre, situata in Piazza Biondo Flavio, c’è anche l’omonima stazione eretta nel 1911, che vede circa 5 milioni di passeggeri l’anno. Qui si vive davvero l’atmosfera romana, che si ritrova a tavola alla scoperta della carbonara.
Romaneria Porta Portese – A meno di 10 minuti dalla stazione, questo locale rustico offre l'autenticità della cucina romana, con la carbonara come regina indiscussa.
Ristorante Osteria del Piatto – situato a breve distanza dalla stazione, questo ristorante dallo stile shabby offre una vasta gamma di piatti tradizionali e innovativi, tra cui la carbonara servita con rigatoni.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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