Cosa fare a Roma a Marzo: mostre, eventi e appuntamenti

roma heroNITE KONG - Photo Credit_ Emanuele Michelangeli
Cosa fare a Roma nel mese di marzo? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cultura, spettacoli e concerti

Cosa fare a Roma a Marzo? Alcuni eventi sono davvero imperdibili.

Ecco un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni; dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.

Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.

Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.

Cosa fare a Roma a marzo

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Hyperstudio & Mauro Pace, Invisible Ballet, ph. Danilo D’Auria

Balloon Museum alla Nuvola

Dopo il grande successo internazionale (oltre 6 milioni di visitatori in tutto il mondo), il 30 marzo chiuderà il Balloon Museum negli spazi de La Nuvola, dove sta andando in scena la mostra Euphoria - Art is in the Air con 20 opere monumentali e interattive.

Tra gli artisti in mostra: Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed, Marta Minujín, Hyperstudio, Rafael Lozano-Hemmer, Ryan Gander, A.A.Murakami, Karina Smigla-Bobinski, Cyril Lancelin, Alex Schweder, Quiet Ensemble, SpY, Nils Völker, Camille Walala e Sun Yitian.

Biglietti: standard 18,90 euro

Indirizzo: viale Asia 40/44 

maratona di roma courtesy acea run rome the marathon

Maratona di Roma

Domenica 16 marzo torna la Maratona di Roma, alla 30esima edizione: Run Rome The Marathon si snoderà su un percorso di 42 chilometri passando per i luoghi più iconici della Capitale come i Fori Imperiali, il Vittoriano, Trinità dei Monti e arrivo al Circo Massimo (qui ci sarà anche il villaggio Expo).

Non mancheranno le gare non competitive, come la Stracittadina Fun Run, Family Run e Dog Run, oltre  alla possibilità di prendere parte alla maratona a staffetta.

vinoforum

Vini Selvaggi a San Paolo District

Il 9 e 10 marzo torna Vini Selvaggi, alla quinta edizione: la manifestazione dedicata ai vini artigianali e naturali quest’anno, per la prima volta, si terrà nel nuovo spazio di San Paolo District, nel quartiere San Paolo.

Saranno circa 100 le aziende italiane e straniere che presenteranno le loro eccellenze enologiche, accompagnate da un’offerta food che pone l’accento su sostenibilità e inclusività.

Non mancheranno talk e tavole rotonde che favoriranno il confronto tra ristoratori e professionisti del settore.

L’ingresso è riservato ai maggiorenni (per i bambini ci sarà a disposizione un’area ludica dedicata).

Orari: domenica 9 e lunedì 10 dalle 11:00 alle 20:00

Indirizzo: via Alessandro Severo 48

Jackie O

Ristoranti da provare e nuove aperture

Un luogo senza tempo, un indirizzo iconico delle notti romane. Gli anni passano ma il Jackie O’ non passa mai e, da ormai 50 anni, resta una certezza: lì al civico 11 di via Boncompagni, a un passo da via Veneto.

Non solo locale (con musica italiana dal vivo) dove fare le ore piccole, il Jackie O’ – scendendo una scalinata piena di fotografie di personaggi famosi che ne hanno varcato l’ingresso, da Mick Jagger alla principessa Margaret di Inghilterra –  al piano inferiore “nasconde” anche un ottimo ristorante dove  cenare, tra sedute di pelle e poltroncine di velluto, con un divertente sottofondo di pianobar (dal martedì al sabato) a partire dalle 22:00; poi dalla mezzanotte la serata si sposta di sopra nella discoteca che chiude all’alba.

Al ristorante, in perfetto stile retrò, la cucina (a cura dello chef Federico Sparaco) è d’ispirazione Anni ’70 e ’80 con classici come il Vitello tonnato, il Risotto Carnaroli con provola, foglie d’oro e Champagne. A chiudere, neanche a dirlo, Crepes suzette alla lampada con fiammata dal massimo effetto scenico.

Non solo cucina, di livello anche la cantina selezionata con cura dal giovane sommelier Manuel Pompili, protagonista del progetto Wine Club del Jackie O’, iniziativa dedicata agli appassionati di vino che avranno la possibilità di conoscere, o approfondire, nuove etichette a ogni appuntamento.

Indirizzo: via Boncompagni 11

MIDNITE CHEF – Assaggi

MidNite Chef al Nite Kong

Che fosse un posto unico nel panorama romano già si sapeva, ma oggi l’offerta di Nite Kongspin-off dello storico Drink Kong, anche nel 2024 in classifica tra i World's 50 Best Bars (e primo in Italia) – si arricchisce di una bella novità.

In occasione di MidNite Chef, il cocktail bar di Patrick Pistolesi si trasforma in un bar food stellato dove vivere un’esperienza all’insegna del food&cocktail pairing con nomi altisonanti dell’alta cucina, come quello di Andrea Antonini di Imàgo all’Hassler (1 stella Michelin) che a febbraio ha inaugurato la serie di appuntamenti.

Il format cucina d’autore-mixology ‘MidNite Chef’ – celebrazione della notte, come spiega bene il nome – prevede altre quattro serate: la prossima sarà giovedì 6 marzo con chef Koji Nakai dell’omonimo ristorante Nakai che porterà al Nite Kong un menu nipponico ideato per l’occasione: tra i piatti proposti, Tataki di Hamachi (ricciola giapponese) in abbinamento al cocktail Gaijin a base di Nikka Whisky e white miso pineapple cordial.

A seguire, il 3 aprile, sarà la volta di Fabio Verrelli D’Amico, chef di Mater1apr1ma (1 stella Michelin).

I due eventi conclusivi saranno l'8 maggio con Francesco Apreda di Idylio by Apreda (1 stella Michelin) e, il 5 giugno con Anthony Genovese, chef del Pagliaccio (2 stelle Michelin).

Ciascuno di questi protagonisti proporrà un menu di tre piatti, oltre a un piccolo benvenuto, in abbinamento a tre cocktail creati ad hoc, al costo di 90 euro a persona.

Tutti gli eventi saranno accompagnati da live music jazz o dj set.

Le prenotazioni per le MidNite Chef potranno essere effettuate sulla Piattaforma Superb.

Orari: dal giovedì al lunedì 19:30-02:00

Indirizzo: piazza San Martino ai Monti 8

SAKE BOUTIQUE

Sakè Boutique

Un angolo di Giappone all’Aventino: è Sakè Boutique, nuova insegna gastronomica di Sushi e Noodles (già presente tra Aventino, Prati e Tuscolana) tutta dedicata al sakè in accompagnamento a piatti tradizionali della cucina nipponica.

L’atmosfera è quella di un izakaya (versione giapponese delle nostre osterie), in chiave contemporanea e con tanto di tavolo sociale per chi cercasse momenti di convivialità.

Qui grande protagonista è il sakè – bevanda alcolica (a base di riso, acqua, lievito e koji) sempre più in voga fuori dal Giappone – con una lista di oltre 30 etichette da provare in purezza o come ingrediente di cocktail rivisitati, come il buonissimo Spritz Sakè; non a caso, per chi volesse saperne di più, vengono proposte anche degustazioni e abbinamenti guidati da sakè sommelier.

Come accompagnamento ai drink, ci sono tanti piatti da provare (e condividere) come i Salmon popcorn – nuggets di salmone in tempura con panko al miele – oppure l’Hitsumabushi, piatto tradizionale a base di anguilla arrosto unagi e servita su riso. Immancabili Gyoza e Udon e, a chiudere, dolci come il Matcha Tiramisù e i Nama Choco, cremosi quadratini di cioccolato artigianale giapponese.

A proposito, sapevate che il sakè è completamente naturale e non contiene solfiti?

Indirizzo: piazza Albania 1

Gaia @ Apple Via del Corso – 12 marzo

Mercoledì 12 marzo (alle 18.30), Gaia sarà la protagonista del nuovo evento Today at Apple organizzato in collaborazione con Apple Music nello store di Via del Corso a Roma.

La cantautrice italo-brasiliana sarà al centro di uno speciale incontro in occasione del Women’s History Month, durante il quale dialogherà con l’autrice e podcaster Maria Cafagna, offrendo al pubblico un’opportunità unica per scoprire il suo percorso artistico e il suo approccio alla musica.

Dopo la recente partecipazione al 75° Festival di Sanremo con il brano CHIAMO IO CHIAMI TUdisponibile in audio spaziale con Dolby Atmos su Apple Music - Gaia condividerà la sua visione sulla scrittura e la composizione, approfondendo temi come l’empowerment femminile e i valori di inclusività.

Durante l’incontro, si esibirà in un mini live acustico, interpretando alcuni dei suoi brani più amati in attesa del suo nuovo album rosa dei venti, in uscita il 21 marzo. Ad aprire l’appuntamento di Today at Apple, una sessione di ascolto in audio spaziale di una selezione dei brani di Gaia. 

Qui per prenotarsi, a ingresso gratuito.

Indirizzo: via del Corso 181-188 

The Rome EDITION – Anima (The Garden)-2

Per tutto il mese di marzo, The Rome EDITION celebra le donne con iniziative speciali all’insegna dell’arte e della solidarietà.

Il ristorante Anima propone il cocktail Primavera di Venere, ideato dal team di bartender dell’hotel e disponibile per tutto il mese: parte del ricavato sarà devoluto all’associazione DonnexStrada per sostenere progetti come i Punti Viola e il DXS LAB, volti a creare spazi sicuri e a sensibilizzare la comunità.

E il 26 marzo inaugura Futura, una mostra fotografica in collaborazione con KOBO STUDIO che racconta l’universo femminile attraverso l’obiettivo di talentuose fotografe.

Ogni artista presenta un’unica immagine, scelta per esprimere forz

a, fragilità, resilienza e bellezza in tutte le loro sfaccettature attraverso stili e linguaggi visivi diversi, le opere offriranno un viaggio emozionante tra storie, volti e simboli dell’identità femminile nel mondo contemporaneo.

Le opere saranno in esposizione nella Punch Room, concept pluripremiato ispirato agli speakeasy, da giovedì 27 a domenica 30 marzo, dalle ore 18:00 all'1:00.

terzo tempo village

Sabato 15 marzo, in occasione della partita di rugby Italia-Irlanda allo Stadio Olimpico (ultimo match in casa dell'edizione 2025 del Sei Nazioni), torna il Peroni Nastro Azzurro Terzo Tempo Village

Tutta l’area dedicata sarà allestita per offrire al grande pubblico una giornata all’insegna di cibo, musica e divertimento con il partner musicale RDS e un ospite speciale: il dj di musica elettronica e producer americano Steve Aoki, noto per le sue esibizioni in alcuni dei più famosi festival nel mondo (tra cui Coachella, Ultra, Lollapalooza, Tomorrowland e Soundstorm).

All'interno di The House of Peroni Nastro Azzurro sarà presente anche un corner dedicato alla Federazione Rugby per festeggiare i 25 anni della partecipazione dell’Italia al torneo Sei Nazioni con un’esposizione di maglie, pezzi iconici e memorabilia che hanno segnato le tappe più importanti dell’Italrugby.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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