Mal di testa: cosa mangiare (e cosa no) per evitarlo
Alcuni cibi contengono sostanze che favoriscono l'insorgenza dell'emicrania. Se si è predisposti, ecco cosa mangiare e cosa no per evitare il mal di testa
Chi soffre di emicrania, o di mal di testa frequenti, deve prestare attenzione anche a ciò che porta in tavola: alcuni alimenti contribuiscono a scatenare un attacco, mentre altri possono prevenirlo o combatterlo.
Tutta colpa (o merito, dipende dai punti di vista) di sostanze presenti naturalmente nei cibi, in grado di dilatare o restringere i vasi sanguigni, causando variazioni di pressione e quindi anche una sensazione dolorosa.
Ma quali sono i prodotti dai quali stare alla larga per evitare che la cefalea prenda il sopravvento? E per quali optare invece?
Ecco cosa mangiare e cosa no per tenere a bada il mal di testa.
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Chi è predisposto eviti gli alcolici
È difficile rinunciare a un buon bicchiere di vino bianco, soprattutto in presenza di un piatto di pesce, o a un digestivo dopo cena.
Eppure chi soffre di attacchi ricorrenti di mal di testa dovrebbe evitare di bere alcolici (dai più leggeri a quelli strong) perché, a causa dell'aumentato flusso di sangue al cervello e delle tossine presenti nell'alcol, potrebbero favorirne l'insorgenza.
In questi casi la cefalea può insorgere già dopo un paio d'ore dall'assunzione o manifestarsi nell'arco delle 12 ore successive.
Via libera ai formaggi (purché non siano stagionati)
Fino a poco tempo fa si credeva che latte e latticini potessero scatenare forti attacchi di emicrania ma in realtà questa credenza è stata ridimensionata dalla letteratura scientifica: questi prodotti, infatti, non avrebbero un ruolo determinante nell'insorgenza del mal di testa.
Attenzione, però, ai formaggi stagionati: questi, invece, contengono tiramina, una sostanza vasodilatatrice in grado di favorire la cefalea.
Quindi, in caso di cefalee ricorrenti, meglio preferire formaggi freschi e molli, come mozzarella e ricotta, ed evitare quelli più duri e dal sapore deciso (come, ad esempio, il pecorino toscano o sardo).
Pochi (anzi pochissimi) insaccati
Con il mal di testa fanno a botte anche gli insaccati, specialmente quelli affumicati.
Questi prodotti, che si trovano spesso sui banconi dell'happy hour e ai quali è difficile resistere, contengono nitrati e nitriti, ossia conservanti che possono essere convertiti in ossido nitrico, un vasodilatatore che aumenta il rischio di emicrania.
Comunque qualche fettina di salame, coppa o mortadella è concessa una volta a settimana, senza esagerare con le dosi.
La minestra? Meglio con brodo naturale
Per zuppe, minestre o minestroni sarebbe sempre meglio preferire un brodo naturale, fatto in casa.
Il glutammato monosodico, cioè un additivo alimentare presente in grandi quantità nel dado da cucina, è un vasodilatatore in grado di favorire l'insorgenza del mal di testa.
Questo esaltatore di sapidità è contenuto anche in carne e verdura in scatola, in cibi trasformati e liofilizzati, nel parmigiano.
Assolto il cioccolato
Chi crede che il cioccolato sia nemico del mal di testa si deve ricredere: a oggi non esistono ricerche scientifiche in grado di dimostrarlo.
Anzi, grazie agli antiossidanti del cacao, quello fondente ripulisce le arterie e protegge il sistema cardiocircolatorio.
Quindi, via libera a un quadratino di cioccolato amaro per 3 volte a settimana (occhio a non eccedere, altrimenti si perde l'effetto preventivo).
Il caffè è un alleato
Sia benedetta la caffeina!
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che questa sostanza, che restringe i vasi sanguigni, svolge un effetto analgesico sul mal di testa, specialmente quello di tipo tensivo che costringe entrambi i lati del capo in una morsa.
Bisognerebbe bere indicativamente sempre lo stesso numero di tazzine (3-5 nell'arco della giornata) perché l'astinenza da caffè causerebbe proprio forti cefalee.
Il Ginkgo Biloba, potente alleato
Uno studio italiano del 2012 ha confermato che il Ginkgo Biloba, una pianta antichissima, può prevenire gli attacchi di mal di testa.
Tutto merito del ginkgolide B, estratto dalle sue foglie e utilizzato per la realizzazione di preziosi integratori, che interferiscono con i meccanismi responsabili dell'emicrania.
Questi prodotti sono da assumere sempre su consiglio del medico curante.
Fate incetta di noci, tonno e spinaci
Noci, tonno, sardine, soia e manzo sono ricchi di Coenzima Q10, una sostanza che lavora direttamente sulle cellule nervose, prevenendo l'attacco di emicrania.
Per esercitare appieno la sua funzione, il Coenzina Q10 - noto anche come ubidecarenone - dovrebbe essere assunto in dosi massicce: almeno 300 mg al giorno.
In alternativa si può consultare il medico di famiglia per valutare un'integrazione specifica.
Sì a una bella manciata di mandorle
Le mandorle sono un vero toccasana contro il mal di testa.
Contengono, infatti, vitamina B2 (anche nota come riboflavina), che potenzia il metabolismo energetico delle cellule neuronali, anticipando l'attacco acuto di cefalea.
Questo nutriente è presente anche in latte e latticini (yogurt compreso), lievito di birra, pollo e manzo.
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