La dieta chetogenica, o Keto Diet, abolisce gli zuccheri per indurre un processo chimico che faccia bruciare al corpo più grassi: ecco come funziona
Qualcuno si è lasciato incuriosire dal nome, qualcun altro è rimasto attratto dalla possibilità di perdere peso molto velocemente.
Indipendentemente dal motivo per cui ci si avvicini, la dieta chetogenica (o Keto Diet) si fa sempre più strada nei trend topic della Rete tanto da piazzarsi in testa alle classifiche dei regimi alimentari più ricercati e cliccati nel nostro Paese.
Si tratta di un trattamento dietetico a forte restrizione calorica, adottato inizialmente in ambito clinico e poi esportato nel resto della popolazione come cura dimagrante a tutti gli effetti.
Bisogna ammettere che il potere snellente di questo regime alimentare è ormai consolidato e certificato ma siamo sicuri che tutti possano seguirlo senza problemi?
E per quanto tempo si può fare?
Ecco cosa dice la comunità scientifica a riguardo.
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Cosa c'è dietro alla dieta chetogenica
Rispetto alle linee guida della Società Italiana di Nutrizione Umana – SINU, le percentuali dei nutrienti da assumere giornalmente si modificano drasticamente: il fabbisogno dei carboidrati viene ridotto al 10% (contro i 45-60%), quello delle proteine raggiunge circa il 20% (anziché il 12-15%) e quello dei grassi va al 70% (contro il 25-35%).
Nella dieta chetogenica, quindi, l'apporto di zuccheri viene limitato e, in alcuni casi, addirittura eliminato completamente.
In questo modo l'organismo, che è costretto a trovare fonti alternative di energia per poter sopravvivere, inizia a bruciare i grassi (quelli di riserva e quelli introdotti con l'alimentazione) e immette nel sangue i corpi chetonici, sostanze che forniscono nuovo carburante a mente e corpo e inibiscono il senso della fame.

Perché molti se ne sono innamorati?
Chi segue la dieta chetogenica lo fa prevalentemente per un motivo: consente di dimagrire tanto e molto velocemente (senza sacrifici impossibili).
Seguendo questo regime alimentare per un mese, infatti, si perdono circa 2 chili a settimana.
Risultato: nell'arco di 30 giorni ci si ritrova con 8-10 chili in meno.

Chi può farla
Come per tutte le diete, anche in questo caso il fai da te è fortemente sconsigliato.
La chetogenica, in particolare, è considerata alla stregua di un farmaco che agisce sul peso, certo, ma anche sul sistema nervoso centrale.
È indicata per chi desidera rimettersi in forma, è disponibile a seguire regole più o meno rigide ed è pronto a non sgarrare.
Alcuni specialisti la consigliano anche in caso di emicrania grave, forte sovrappeso (che tende all'obesità) e diabete di tipo 2.

Chi non deve farla
La dieta chetogenica è fortemente controindicata nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento, nelle persone con disturbi psichici e comportamentali, in chi ha problemi cardiaci e in coloro che sono abituati a bere alcolici con frequenza.

Quali sono i cibi consentiti e quelli bannati?
Poiché i carboidrati vengono ridotti o addirittura eliminati, durante la dieta bisogna moderare o abolire pane, pasta, biscotti, frutta, salse, bibite gassate, energy drink, dolciumi, aceto balsamico.
Le verdure, invece, vanno scelte con cura: sì a quelle a foglia larga, cavoli, cavolfiori, finocchi, sedano, cetrioli, zucchine, cime di rapa; con moderazione asparagi, carciofi, melanzane, peperoni, pomodori, cipolle, fagioli, zucca; no a patate, carote cotte e barbabietole.
Sono concessi la carne bianca, il pesce (meglio se azzurro), pane integrale, prosciutto cotto, crudo e bresaola, yogurt magro, latte scremato, fette biscottate integrali, tisane sugar-free e caffè d'orzo.

Quali sono i punti critici?
I principali effetti collaterali sono la cefalea e la nausea che, tuttavia, tendono a scomparire nell'arco di 48-72 ore.
Inoltre, a causa dell'apporto ridotto di zuccheri, vitamine e sali minerali si possono verificare crampi muscolari e pressione bassa, che possono costituire un problema soprattutto per chi pratica attività fisica.
Bisogna sapere, poi, che l'organismo è programmato per una chetogenesi (cioè la produzione di corpi chetonici) limitata nel tempo: ciò significa che la dieta è efficace solo per un breve periodo.
Continuare a farla oltre i parametri raccomandati potrebbe non sortire alcun effetto sull'organismo.
Moderando il consumo di verdure e ortaggi, inoltre, si assumono meno fibre, che in generale sono in grado di stimolare la sensazione di fame.
Se questi nutrienti, che aumentano i livelli di colecistochinina, l'ormone responsabile della pienezza, sono carenti o assenti, si possono verificare attacchi di fame improvvisi, ai quali possono seguire anche abbuffate.
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