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Lifestyle

Avete paura di rimanere single? Potreste avere la sindrome di Bridget Jones

Avete paura di rimanere single? Potreste avere la sindrome di Bridget Jones

foto di Miriam Tagini Miriam Tagini — 14 Maggio 2021
Bridget Jones lettoBridget Jones piumone
La paura di rimanere single è una fobia che colpisce (principalmente) le donne dai 30 anni in su che lo vivono come un fallimento. Ecco come alleviarla

L'emergenza sanitaria di questo ultimo anno ha avuto delle inevitabili conseguenze psicologiche su ognuno di noi e la paura di rimanere single è tra i mali silenziosi che hanno colpito molte persone, soprattutto - ma non solo - tra le donne sopra i 30 anni.

**Quali conseguenze avrà il coronavirus sulle nostre vite? La risposta della psicologa**

La quarantena ha infatti alimentato molte paure, da quella del contatto fisico alla paura di ammalarsi.

E tra queste c'è anche quella che ufficialmente si chiama anuptafobia, ma che è conosciuta comunemente come sindrome di Bridget Jones.

Cos'è la paura di rimanere single e qual è la soluzione

(Continua sotto la foto)

bridget-jones-pigiama

Che cos'è la sindrome di Bridget Jones?

L'anuptafobia è come dicevamo la paura di rimanere single.

Si tratta di un disturbo che si manifesta più di frequente nelle donne, solitamente dai 30 anni in su, che soffrono di bassa autostima e dipendenza affettiva.

Queste donne sentono la pressione sociale che le vorrebbe sposate con figli, e quindi identificano la "sigletudine" come un fallimento, al punto che la ricerca di un compagno può diventare un'ossessione vera e propria. (Da qui il riferimento a Bridget Jones). 

Questa paura  può generare fortissima ansia e sfociare anche depressione. 

Solitamente l'anuptafobia spinge una donna a collezionare ossessivamente partner dopo partner; facendosi aiutare da amici e parenti per costruire vere e proprie strategie di ricerca del compagno, coinvolgendo anche gli affetti in queste dinamiche distruttive.

Il problema è che per ogni relazione si ripete lo stesso copione, e alla fine non si fa altro che rafforzare il senso di delusione e fallimento.  

Uscirne non è affatto facile, la sindrome di Bridget Jones è infatti un circolo vizioso che porta spesso all'ossessione e all'autodistruzione.

È dunque necessario come prima cosa iniziare a lavorare su se stessi, per migliorare la propria autostima e slegare una volta per tutte il concetto di relazione da quello di autorealizzazione. 

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Solo in questo modo sarà possibile affrontare la propria vita sentimentale con una ritrovata leggerezza, fondamentale per non solo per stare bene ma anche per saper cogliere effettivamente l'amore quando sarà il momento.

In ogni modo, se doveste riconoscervi in questa descrizione, non sottovalutate le vostre ansie e non vergognatevi nel ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta per riconoscere il problema e affrontarlo nel modo giusto.

© Riproduzione riservata

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