La paura di lasciarsi andare: perché l’intimità spaventa più dell'abbandono


C’è una strana ironia nella paura. Passiamo la vita a temere l’abbandono, a cercare conferme, a scongiurare il rischio che l’altro ci lasci soli con i nostri fantasmi. Eppure è spesso l’intimità vera quella che ci spaventa di più.
Quando qualcuno si avvicina davvero, quando le cose potrebbero funzionare, quando il legame diventa intimo, scatta qualcosa di inaspettato: il panico.
Perché l’intimità, quella vera, spaventa più della solitudine? Perché abbassare le difese è più terrificante che restare soli?
La risposta sta in una dinamica psicologica tanto potente quanto invisibile: la paura di essere visti per ciò che siamo davvero.
L’abbandono è un dolore che conosciamo, lo temiamo, ma possiamo controllarlo: ci prepariamo, ci costruiamo corazze, elaboriamo strategie di fuga. L’intimità, invece, ci mette di fronte alla nostra nudità emotiva. Ed è qui che molti si tirano indietro.
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L’intimità è uno specchio senza filtri
Lasciarsi andare significa concedere all’altro l’accesso ai nostri lati più vulnerabili: le ferite, le insicurezze, i bisogni inconfessabili. Significa smettere di recitare il copione del “tutto sotto controllo” e rischiare di essere amati – o respinti – per quello che siamo, non per quello che mostriamo. È un salto nel vuoto, un atto di fiducia radicale. Ed è proprio questa mancanza di controllo che terrorizza.
L’abbandono, per quanto doloroso, è un evento esterno: qualcuno sceglie di andarsene. Ma se qualcuno resta e ci vede davvero? Se scopre le nostre fragilità e decide che non gli piacciamo? E se non siamo all’altezza dell’amore che desideriamo? L’intimità smaschera, e non tutti sono pronti a guardarsi senza filtri.
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Meglio il distacco che il rischio?
Per evitare questo rischio, alcuni sabotano le relazioni proprio quando diventano profonde: scappano, alzano muri, diventano freddi e distanti. Meglio il distacco che l’umiliazione di sentirsi “troppo” o “non abbastanza”.
Altri, invece, restano, ma senza mai lasciarsi veramente andare: si mostrano indipendenti, ironizzano sui sentimenti, tengono sempre un piede fuori dalla porta.
E così si finisce per vivere relazioni a metà, fatte di vicinanza fisica ma distanza emotiva. Si desidera l’amore, ma si teme la sua intensità.
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Come superare la paura di lasciarsi andare?
Sicuramente è fondamentale capire da dove viene questa paura di lasciarsi andare, di farsi vedere, di intimità. Occorre imparare a fidarsi, non perché l’altro non ci abbandonerà mai (nessuna relazione è a prova di fine), ma perché la nostra identità non dovrebbe dipendere dall’amore altrui.
Lasciarsi andare non è un atto di debolezza, ma di forza. È il gesto più ribelle in un mondo che ci insegna a proteggerci a ogni costo. Forse, alla fine, il vero pericolo non è l’abbandono, ma il non aver mai vissuto davvero l’amore per paura di perdere noi stessi.
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