Róisín Murphy su musica, il nuovo tour e quella volta con Viktor & Rolf


Uno dei miei personali “fashion moment” (quei ricordi legati alla moda che sono in qualche modo indelebili) è legato a Róisín Murphy e più precisamente alla collezione Haute Couture spring 2010 di Viktor & Rolf intitolata Pedestal Collection.
Indiscutibilmente una delle più belle collezioni del duo composta di abiti in tulle pastello sovrapposto e reso tridimensionale e poi tagliato di netto come a creare dei buchi di groviera. A fare da soundtrack a questo show particolarissimo e spettacolare c’è lei, Róisín Murphy, che canta su un piedistallo con un’energia pazzesca e rende la magia completa.
Quando l’ho sentita per parlare del suo prossimo live a Milano il 19 marzo, del nuovo album Hit Parade e del suo ruolo di indiscussa fashion icon per tutti noi, non potevo non chiederle di quell’episodio così importante per il mondo della moda.

Róisín Murphy canta alla Haute Couture ss 2010 di Viktor & Rolf
«Ero incinta al settimo mese, in piedi su dei tacchi vertiginosi con indosso un abito pesantissimo, in bilico e in cima ad una torretta con tutto il mondo della moda davanti che mi guardava. Se ci penso ora è stato davvero una follia! Ma è anche uno dei ricordi più belli che ho.
Sono felicissima e orgogliosa di averlo fatto perché non solo è stato un bellissimo show, ma credo sia anche una delle più belle sfilate mai fatte. Quando lo show è terminato e sono scesa dal piedistallo, mi sono seduta su una panchina nel parco dove era stata montato il tendone e ho iniziato a piangere. Tutta l’energia e la paura che avevo avuto è come crollata. E ho capito cosa avevo rischiato».

La performance è sempre stata centrale nel mondo di Murphy, dove la musica è sempre e comunque protagonista, ma è lei stessa in prima persona a seguire tutta la parte visiva degli show, dallo styling ai video musicali sempre curatissimi di cui è anche Direttrice Artistica.
«Lo styling arriva alla fine della preparazione del tour ed è un caos totale! Il primo giorno dello show è quasi un test perché poi lo styling continua a evolvere e cambiare. Il modo in cui affronto la moda e la scelta dei look assomiglia un po’ al modo in cui faccio musica: ci sono persone che incontro e che entrano nella mia vita e iniziamo a collaborare. È una selezione naturale».
Ed è successo così anche con DJ Koze, il producer con il quale ha lavorato su Hit Parade, un album molto diverso dall’ultimo, Róisín Machine, dove elementi del soul, r’n b e hip hop si fondono con l’atmosfera del club che ha definito per molto tempo la musica di Murphy. La collaborazione è nata in realtà prima del lockdown, quando Murphy ha partecipato all’album di DJKoze nelle sue ultime due tracce. Ma da quel lavoro erano avanzati un sacco di pezzi che il producer ha inviato all’artista irlandese, iniziando una moderna corrispondenza basata su un software condiviso. Fast forward di qualche anno e il disco è ultimato e Murphy è pronta a tornare a Londra da Ibiza - dove si trova ora durante la nostra intervista - per ultimare i preparativi del tour europeo.

«Mi occupo da sola del mio styling per il 90% del tempo, a meno che non debba fare uno shooting fotografico per un giornale. Nei video, negli show, mi sono sempre vestita da sola, basta guardare i miei account social. È più facile per me.
In tour le persone si immaginano che io arrivi con un enorme team fashion e invece sono più persone che si occupano della parte tech, dei roadie se vogliamo».
È il caso di Simon Phillips, roadie di Murphy per qualche anno, diventa persona di fiducia dell’artista ed è lui che da tempo si occupa del suo guardaroba.
«Chi lo incontra di solito resta scioccato perché ha un’immagine così lontana dal tipico 'uomo che lavora nella moda'. Ma è forte e molto fidato e attento. Durante i miei show live ci sono capi che volano in qualunque direzione e lui fa in modo che nulla venga perso o rubato. Ed è necessario che sia forte fisicamente perché ci sono mille valigie di abiti ingombranti e accessori da spostare. Per quanto riguarda lo styling sono un po’ una control freak e ho bisogno di avere attorno persone di cui mi fido, e Simon è così. No ego, ma tanta professionalità».

Una cosa che colpisce di Murphy è la continua ricerca e curiosità quando si tratta di nuovi designer e di giovani emergenti.
«Instagram è il mezzo perfetto per me perché le persone mi contattano e io posso scrivere a chiunque. In questo modo ho conosciuto un sacco di giovani talenti e ho avuto la possibilità di indossare cose bellissime, ad esempio mi è piaciuta tantissimo la nuova collezione di Achilles Ion Gabriel per Camper che ha presentato ora a Pitti e l’ho vista tramite i Social Network».
Ma c’è qualcosa che la sperimentatrice Róisín Murphy non indosserebbe mai?
«C’è un sottile equilibrio tra quello che mi piace indossare e una linea che non attraverserei mai. Quando sei stravagante come me tutti pensano che tu si disposta ad indossare qualunque cosa ma non è così! Gli abiti che indosso devono starmi comunque bene e devo sentirmi a mio agio. Non saprei dire quale sia questa linea, ma quando la vedo… lo so!».

Guardando ai live e all’immagine forte ed eccentrica di Róisín Murphy verrebbe naturale pensare a un legame indissolubile per lei tra moda e musica, cosa che ovviamente c’è, ma a sorpresa in modo univoco. Ed è molto chiaro che per lei la centralità sia tutta nella musica.
“Penso che la musica sia molto importante per la moda. La musica è la chiave ed è il centro di tutto per me. Io amo la moda, non voglio svilirla, ma per me tutto può scomparire, ma non la musica. Se la musica è bella e funziona puoi adattarci sopra qualunque tipo di visual e funzionerà. Anche nei miei video musicali, quando la musica è fantastica è tutto facile. Mi preoccuperei se dovessi pensare al resto senza partire da una base musicale di grande ispirazione. La moda c’è, è lì, se mi diverto ad usarla allora lo faccio, ma se non ci fosse la musica invece tutto perderebbe di senso”.
Róisín Murphy sarà a Milano il 19 marzo all'Alcatraz con il suo nuovo imperdibile show live.
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