Kate Moss: «Trasgredire è una questione di stile»
Molto riservata, non ama parlare della sua vita privata e rifiuta i social, al punto che l’unico profilo con il suo nome è quello della Kate Moss Agency, l’agenzia di modelli da lei fondata nel settembre 2016, per scoprire nuovi talenti, ma soprattutto per gestirne la carriera.
Kate Moss, 46 anni, da sempre ribelle e fuori dagli schemi, ha cambiato vita. Top model emblema degli Anni 90, è ancora una dei volti più amati dal mondo della moda. Qui la vedete in alcune foto esclusive di un servizio intitolato Bohemian Glamour: Moss indossa alcuni modelli di calzature Jimmy Choo della collezione Pre-Fall 2020.
Al mito di Kate hanno contribuito storie “maledette”, ma super romantiche come quelle con l’attore Johnny Depp e il musicista Pete Doherty, e foto come quelle scattatele da Corinne Day, che la immortalò a seno nudo a soli 15 anni per la rivista britannica The Face.
Moss oggi è una mamma attenta, una manager di nuova generazione e una convinta sostenitrice di uno stile di vita salutare. Niente più alcol, niente più caffeina e niente più sigarette (o quasi).
Invece che tirare l’alba nei club preferisce passare le serate in casa, nel suo appartamento a Nord di Londra o in campagna, nel suo casale tra le colline delle Cotswolds.
Lì ha trascorso la quarantena insieme con Lila Grace, la figlia di 17 anni nata dalla relazione con Jefferson Hack, cofondatore della rivista Dazed, la sorella Lottie e il conte Nikolai von Bismarmack, fotografo e suo compagno dal 2015.
Sempre in prima fila, anticipando la moda e le mode, Moss, è stata una delle prime celebrities a darsi da fare per raccogliere fondi in favore della lotta al Covid-19.
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Perché ha preso questa decisione?
«In un momento come questo, dare una mano a chi, giorno dopo giorno, combatte contro il virus mi è sembrato il minimo. Ho quindi aperto il mio guardaroba, ho scelto uno dei capi che mi stanno più a cuore e l’ho messo in vendita, assicurandomi che il ricavato andasse interamente a favore dell’Organizzazione mondiale della Sanità».
Il capo in questione è un cappotto maculato, suo compagno di molte serate.
«Il leopardato mi è sempre piaciuto tantissimo. Qui in Gran Bretagna è considerato poco raffinato, ma io lo amo, perché funziona con ogni abbinamento e ogni colore. E rivisitandolo, può diventare davvero chic».
Per farsi notare, bisogna quindi interpretare a proprio modo le regole?
«Di sicuro l’originalità colpisce sempre, di sicuro cattura la mia attenzione. E in generale, direi che se una persona riesce a distinguersi per la propria creatività, non passerà mai inosservata».
È questa la regola d’oro quando si sceglie che cosa indossare?
«Non necessariamente. Io non seguo alcuna regola particolare, riguardo all’abbigliamento. Anche se, ovviamente, quando devo partecipare a un evento, penso al luogo in cui si tiene, a quali personaggi sono stati invitati e a che cosa indosseranno».
Quali sono stati i principali cambiamenti nella moda, dagli inizi della sua carriera a oggi?
«Credo che l’industria sia mutata radicalmente, soprattutto grazie al contributo dei social media».
Professionalmente, qual è il miglior consiglio che le sia mai stato dato?
«Più che un consiglio, la cosa che mi è stata di maggior aiuto nella carriera è stato avere accanto un’ottima squadra, con cui condividere il massimo della collaborazione. Questa idea non mi è stata suggerita da nessuno: l’ho imparata da sola, strada facendo».
Ci sono donne a cui si ispira?
«Ne ammiro molte, ma Anita Pallenberg (modella e attrice, ex moglie di Keith Richards, membro dei Rolling Stones, scomparsa nel 2017, ndr) e Susie Cave, moglie del musicista Nick Cave, sono le persone più femminili e affascinanti che abbia mai conosciuto».
Secondo lei, che cosa caratterizza la donna di oggi?
«La sicurezza di sé. Il fatto che si senta a proprio agio nei propri panni, che si fidi dell’istinto e che non dia troppa importanza al parere degli altri».
Che cosa la rende orgogliosa?
«Mia figlia Lila Grace, che si sta trasformando in un’incantevole giovane donna».
E che cosa, invece, considera il più grosso azzardo della sua vita?
«Aver aperto la KMA, la mia agenzia: una mossa meditata, ma rischiosa. Mi interessano il talento, persone che, oltre a posare, sappiano anche cantare, ballare, recitare. Persone con una bellezza magari non convenzionale e con personalità interessanti».
Tra loro ci sono anche sua figlia e sua sorella Lottie. Che cosa consiglia a chi sta per iniziare una carriera in quel mondo?
«Essere professionali, lavorare sodo e, al contrario di quello che ho fatto io agli esordi, ricordarsi che possono rifiutarsi di fare qualunque cosa che le metta a disagio».
In un momento di incertezza come questo, che cosa l’aiuta ad andare avanti?
«L’istinto. Io sono una donna che agisce di “pancia”, l’ho sempre fatto. E dato che fino a ora mi è andata bene, credo che continuerò a farlo».
Come descriverebbe il suo stile?
«Eclettico. Mi piace mescolare e trasgredire. Adoro il vintage e la possibilità che ti offre di ricontestualizzare i capi a seconda dell’occasione».
Preferisce fare i suoi acquisti online o nei negozi?
«Dato che mi faccio guidare dall’istinto e dall’entusiasmo del momento, direi nelle boutique».
Lei è protagonista di Bohemian Glamour, la nuova campagna di In My Choos di Jimmy Choo per la collezione Pre-Fall 2020. Che cosa rappresenta per lei questo marchio?
«La possibilità di essere contemporanee, sexy e estremamente di tendenza».
E per quel che riguarda le calzature, meglio le sneakars o i tacchi altissimi?
«Anche se nella vita di tutti i giorni indosso stivali o ballerine, le scarpe che prediligo sono i sandali con tacco alto e cinturino. Mi piacciono così tanto che se potessi indossarli tutti i giorni, lo farei».
(Dal numero 26 di Grazia dell'11 giugno)
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