Nel film Sole, cuore, amore Giulia Anchisi è una donna legata a un uomo violento. Ma fuori dal set sfodera la dolcezza: la stessa che usa per insegnare a ballare alle bambine
Giulia Anchisi, 25 anni, è nata a Roma e ha un sogno: fare la ballerina. Single e determinata, mamma psicologa e papà consulente finanziario, è cresciuta lontana dal mondo dello spettacolo, ma, a pochi esami dalla laurea in Scienze della Comunicazione, la vediamo in Sole, cuore, amore di Daniele Vicari, nelle sale, e prossimamente in Terapia di coppia per amanti. «Ma ho promesso ai miei genitori che finirò gli studi», rassicura.
Che ruolo ha in Sole, cuore, amore?
«Sono Bianca, una giovane performer che danza in discoteca. È legata a un uomo un po’ ambiguo e violento, che le fa da agente. La trama tocca temi molto attuali, che lasciano il segno».
È un film drammatico, un ritratto di tempi duri e vite difficili.
«È un film che fa riflettere. Anche su queste nostre giornate fitte di impegni. Dedichiamo troppo poco tempo a noi stessi. Questa esperienza mi ha insegnato che, ogni tanto, bisogna dire dei no».
Nell’ambito del lavoro?
«No, agli impegni quotidiani. Se ne ho dieci, me ne creo altri, arrivo a 12. Invece ho imparato a portarne a termine otto e a rinunciare a qualcosa».
Per lei la danza continua a essere importante anche fuori dal set?
«Insegno danza classica ai bambini dai 4 ai 6 anni. Diciamo che sto lavorando a un “piano B”, oltre al cinema. E poi ballare è molto utile per la recitazione».
Perché?
«Recitare è come un gioco, tant’è che in inglese si dice “play”, giocare. E chi sa giocare meglio dei bambini?».
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