Ernia torna in tour con tanti concerti live che lo terranno impegnato per tutta l’estate. Qui il rapper Disco d'oro qui spiega perché i ragazzi amano riconoscersi in quello che i rapper cantano: «Ci amano perché usiamo il loro stesso linguaggio», dice
Nel suo ultimo bellissimo video “Certi giorni”, si è ispirato al dipinto di Jacques-Louis David La Morte di Marat, dove c'è un'atmosfera rarefatta, a tratti cupa e angosciante, mentre canta di un vuoto irrimediabile che nulla può colmare.
Rigoroso e raffinato nella ricerca musicale Matteo Professione, in arte Ernia, ha uno stile ben riconoscibile e a 25 anni è tra i rapper più apprezzati della scena musicale italiana. “Amo le citazioni”, dice a Grazia, “ma per favore non ditemi che sono colto, se lo fossi davvero lavorerei al Cern o insegnerei all'Univeristà”.
Con il recente album 68, certificato disco d’oro, è entrato subito al vertice della classifica dei dischi più venduti (FIMI/GFK) confermando un successo annunciato.
Da qualche giorno è partito "68 TILL THE END SUMMER TOUR”, una serie di concerti (tutte le date su thaurus.it) che toccheranno le principali città italiane, tra cui Genova (21/7), Padova (30/7), Bologna (3/7), Catania (31/8). «Amo il contatto con il pubblico. E poi sta arrivando l'estate e questo predispone tutti a dare il meglio. Anche perché è ai live che si decide il successo e non in Rete. E io sento di essere un animale da palcoscenico».
I suoi testi a volte mi aiutano a capire che cosa pensa mio figlio Lorenzo che ha 20 anni. Con lui sono andata a un suo concerto all'Alcatraz di Milano qualche tempo fa. C'era un' atmosfera da grande festa, tutti cantavano ed era impossibile non essere contagiati da tanta energia. Allo stesso tempo però, mi sono chiesta come mai i rapper salgono sul palco per le loro performance senza musicisti.
Non sarebbe ancora più bello fare un concerto con una band e non cantando sulle basi registrate?
In Italia non c'è una grande conoscenza della cultura rap, ecco perché mi viene chiesto spesso se un giorno saliranno sul palco con me anche i musicisti. Come molti rapper amo esibirmi da solo. E questo “assolo” da un senso differente allo show, nel quale ingaggi una sorta di sfida con te stesso. Il pubblico che viene ai nostri concerti non cerca la band. La cosa più importante della musica rap è il modo in cui interpreti la realtà. I ragazzi, soprattutto, amano riconoscersi in quello che noi rapper cantiamo perché usiamo il loro stesso linguaggio, ecco perché ascoltano tanta musica rap.

È questo è il motivo per cui molti cantanti pop vorrebbero duettare con voi?
Certo. Personalmente ho avuto diverse proposte, che però ho rifiutato. In molta musica pop non c'è anima. Nessuno che si metta davvero in gioco artisticamente. L'unico con cui mi piacerebbe collaborare è Tiziano Ferro.
Qual è la critica che ti fa arrabbiare di più?
Che copiamo quando invece elaboriamo le citazioni di altri artisti. Credo che il nostro linguaggio ci renda antipatici e questo genera pregiudizi.
Che cosa non capisce chi ti attacca?
Chi ci attacca semplicemente ama un altro genere di musica. E credo che più di ogni cosa non associ la performance di un rapper al contesto sociale. Non ne vede il nesso. Eppure parliamo della realtà, del senso di precarietà assoluta che vivono i ragazzi, del lavoro che manca, dei soldi che non bastano mai. Noi rapper diamo voce alla rabbia della nostra generazione.
Le altre date del Tour
29/06 Calafuria (LI), Baciami Festival
03/07 Bologna, Oltre Festival
21/07 Genova, Goa Boa
26/07 Venaus (TO), Festival Alta Felicità
27/07 Reggio Calabria, Luna Ribelle
30/07 Padova, Parco della Musica
12/08 Follonica (GR), Follonica Summer Festival
23/08 Quartu Sant’Elena (CA), Cagliari Tatto Convention
25/08 Fabrica di Roma (VT), Festa della Birra
26/08 Montignoso (MS), Beach Club Versilia
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