Claudia Gerini, la Guerriera
Ha detto addio a un giovane amore perché, se le cose non vanno, bisogna cambiare strada. E si è liberata da quella voce interiore che le diceva di non essere mai all’altezza della situazione. Ora Claudia Gerini si sente davvero una donna pronta a rimettersi in gioco.
Abbiamo appena cominciato a parlare nella quiete di un giardino ombreggiato e Claudia Gerini si accende una sigaretta. «È solo un momento di relax, non certo una dipendenza: mi limito a fumare due o tre volte al giorno, soprattutto quando sono in compagnia», precisa l’attrice che ha intercettato il mio sguardo perplesso.
E scoppia in una risata. Glam e sexy, due figlie e una carriera iniziata da adolescente, a 46 anni Claudia suggerisce l’idea di stare molto bene nella propria pelle. Attualmente single dopo la fine della storia con l’attore e modello Andrea Preti, sta dando tutta se stessa al lavoro. Ritirato il Premio Nino Manfredi a Taormina, è tornata sul set della seconda stagione della serie di Netflix Suburra, in cui ha il ruolo della spregiudicata manager delle finanze vaticane Sara Monaschi, poi ha concluso la tournée estiva dello spettacolo Qualche estate fa in cui, accompagnata da un gruppo jazz, rievocava la vita e interpretava i brani del cantautore Franco Califano.
«Romano come me, romantico, adorato dalle donne: non potevo non lasciarmi coinvolgere in questo progetto», mi spiega, pronta a riprendere lo show in autunno. Proprio quando usciranno gli ultimi film che ha girato: Non sono un assassino di Andrea Zaccariello e Dolceroma di Fabio Resinaro. In tv andrà in onda un episodio del nuovo ciclo dell’Ispettore Coliandro in cui è una donna turca esperta di arti marziali, quindi Claudia comincerà le riprese del film di Claudio Bonivento A mano disarmata nel ruolo di Federica Angeli, la cronista sotto scorta a causa delle minacce della criminalità.
Insomma, l’attrice non ha un attimo di respiro: è per questo che ha deciso di passare la seconda parte dell’estate in viaggio tra Florida e Giamaica con le figlie Rosa, 14 anni, avuta dal manager Alessandro Enginoli, e Linda, 8, nata dal musicista e regista Federico Zampaglione. «Noi tre sole in vacanza lontano, è un sogno», sorride.
È giusto staccare dopo una stagione così intensa. Il lavoro che ruolo occupa oggi nella sua vita?
«Come sempre, è il mio motore. Lavoro tanto, forse troppo, perché recitare mi permette di esprimermi al 100 per cento e di godermi la vita. Non potrei mai farne a meno».
Che effetto le fa pensare che negli ultimi 30 anni non si è mai fermata?
«Credo di rappresentare l’anello di congiunzione tra il vecchio e il nuovo cinema, tra i registi di ieri e quelli di oggi, i maestri e gli esordienti. E questo fatto mi riempie di orgoglio».
Tornando ai suoi inizi in tv, quando era poco più che una bambina, pensa di essere molto cambiata?
«Nemmeno un po’, mi creda. Sono sempre la stessa persona, pronta a prendere la vita dal lato positivo. Per me il bicchiere è mezzo pieno. Preferisco concentrarmi sugli spicchi di luce piuttosto che sulle zone d’ombra. Ed è l’entusiasmo a guidarmi. Se scelgo un progetto, lo faccio con gioia: non capisco quelle colleghe, e non sono poche, che mi confessano di essere stanche del loro lavoro. Mi pare impossibile».
In che cosa si sente maturata?
«Sono più sicura di me e riesco a prendere le distanze da quello che non mi piace. Soprattutto dalle battaglie perse della vita».
E le è capitato spesso di perdere delle battaglie?
«Ogni volta che ho lasciato spazio al sabotatore annidato in ciascuno di noi e pronto a convincerci che non siamo all’altezza della situazione. Ha una grandissima presa su un genitore, che vive perennemente in preda ai dubbi. Ma con l’età ho imparato a governare anche questo stato d’animo, mi sono costruita una corazza. Crescere non comporta soltanto ritrovarsi qualche rughetta in più, significa conquistare la consapevolezza».
Parliamo d’amore: davvero oggi è sola?
«In questo momento sì, non ho nessuno al mio fianco».
Andrea Preti si è lamentato di essere stato scaricato “senza pietà”: ma è andata davvero così?
«No. La nostra storia non è finita di punto in bianco: io avevo lanciato molti avvertimenti. Per proseguire un rapporto bisogna essere in due e io non me la sono sentita. Ma sono stata onesta con Andrea, gliel’ho detto in faccia. Lasciare una persona è triste, certo, ma nella vita succede. Non è la fine del mondo. Lui è adulto, saprà andare avanti».
Le dava fastidio che Preti, di 16 anni più giovane di lei, fosse definito il suo “toy boy”, fidanzato-giocattolo?
«Dispiaceva più a lui, che comunque è più maturo della sua età ed era anche il primo uomo più giovane con cui avessi avuto una storia. Di solito preferisco quelli che hanno percorso i miei stessi chilometri. Certo la definizione di “toy boy” riflette la cultura arcaica e maschilista che ridicolizza la differenza d’età tra due partner solo quando la donna è nata prima. Se, invece, l’uomo ha 30 anni più della sua compagna non è da prendere in giro, ma da ammirare. Una discriminazione assurda».
In amore ha più sofferto o fatto soffrire?
«Sono stata io a lasciare più spesso, ma sono stata male anche quando ho fatto soffrire i miei compagni. Sono una persona empatica, non riesco a non immedesimarmi nei sentimenti degli altri».
Che cosa non riesce a sopportare in un uomo?
«A parte l’arroganza e la gelosia immotivata, l’incapacità di cambiare strada quando una storia non funziona più. Ho troppo rispetto per l’amore per accontentarmi di un rapporto traballante. Se le cose non vanno, bisogna avere il coraggio di tagliare».
Oggi trova qualche vantaggio nello stare da sola?
«La vita di coppia mi si addice. Dai tempi del liceo, ho sempre avuto un uomo vicino. E non credo, pur non andando in cerca di un nuovo fidanzato, di rimanere single per sempre. Intanto mi godo questo momento di libertà riempito da tante cose belle: il tempo dedicato alle mie figlie, il lavoro, il buon rapporto che ho instaurato con i loro papà, gli amici che non mi mancano. Verrà anche l’amore, non ho dubbi. Ma non ho fretta».
Dopo tante separazioni, ha perso la fiducia negli uomini?
«Scherza? Continuo ad avere una grande stima dell’altro sesso, non sono una di quelle donne deluse o avvelenate che considerano i maschi dei nemici, irrimediabilmente bugiardi e mascalzoni. Gli uomini mi hanno dato tanto: ognuno dei miei amori ha costruito un pezzetto di quella che sono oggi. Nel corso degli anni non ho accumulato delusioni e mi sento sempre pronta a ricominciare per prendermi cura dell’altra metà della coppia».
Gli uomini oggi sono messi sotto accusa. Anche lei ha dichiarato di essere stata molestata sul lavoro.
«È successo tre volte, ma sono sempre scappata in tempo, prima di subire violenze o ricatti concreti. Poiché ho iniziato a lavorare prestissimo, ho avuto chiaro da subito che alcuni uomini più grandi di me avrebbero cercato di far valere il loro potere per approfittare di me. E ho imparato a difendermi, tenendo gli occhi bene aperti come mi suggerivano mia madre e mia nonna, spiegandomi che dietro ogni uomo si nasconde un predatore potenziale».
Lei, che negli Anni 90 era fidanzata con Fabrizio Lombardo, braccio destro italiano di Harvey Weinstein, che opinione ha del produttore americano accusato di molestie sessuali?
«L’ho conosciuto come uomo d’affari dotato di carisma e potere. Deciso, autoritario, prepotente. Negli anni in cui Weinstein era in auge a Hollywood tutti volevano essere presentati a lui. Davanti alla sua suite d’hotel c’era la fila. Ma non solo di attrici, anche di produttori, registi, esponenti del cinema. Che cosa poi succedesse dietro le quinte, non lo so. Io non ho mai visto niente di sconveniente».
Ma secondo lei Weinstein dev’e essere messo in prigione?
«Certo. Per anni ha prevaricato, spaventato, imposto il suo potere a tante donne, molte delle quali non avevano la forza di opporsi. Ma sia chiaro: chi vuole fare carriera a prezzo di un compromesso, deve poterlo fare senza venire giudicata. Libertà di scegliere che cosa essere, da che parte stare: è questo, secondo me, il segreto della vita, applicabile a ogni situazione».
In quale definizione di se stessa oggi si riconosce di più?
«Mi sento sempre una guerriera che non ha perso il gusto della sfida e conserva la fanciullezza interiore. Alla mia età, abbraccio ancora l’avventura della vita con curiosità, stupore, allegria. Voglio scoprire cose nuove e sono pronta a rimettermi in gioco sia nel privato sia nel lavoro.
È difficile, per una madre, vedere le proprie figlie crescere, sapendo che un giorno si staccheranno da lei?
«Io cerco di dare molta fiducia a Rosa e Linda, non sono una mamma possessiva o eccessivamente ansiosa. La grande ha appena passato tre settimane in un campo estivo, la sua prima vacanza da sola: era così felice di partire e di riflesso lo ero anch’io, anche se ho sentito la sua mancanza. Così, per recuperare ho organizzato il viaggio in Florida e Giamaica con le ragazze. Tutte insieme siamo già state in tanti bellissimi posti del mondo. Ma i figli bisogna lasciarli andare, è il regalo più grande che un genitore, superando paure e insicurezze, possa fare a chi ama di più».
Lei di che cosa ha paura, Claudia?
«Ci crede se le dico che non conosco la paura? Più ne hai e più te ne viene. Nella vita bisogna avere coraggio. E buttarsi. Sempre».
Foto apertura: Getty Images
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