Da una fattoria di Budapest alle copertine di tutto il mondo. Barbara Palvin racconta a Grazia come è diventata la Top Model del momento e che cosa vuole adesso
Sono le cose semplici della vita che mi scaldano il cuore. Se volete vedermi piangere di emozione, portatemi a passeggiare in un bosco». Acciambellata su un divano in accappatoio bianco, Barbara Palvin, 24 anni, infilza distrattamente la forchetta in una porzione di lasagne vegetariane.
«In realtà io la carne la mangio», puntualizza la top model ungherese, nuovo volto della campagna Pinko. «Sono cresciuta in una fattoria alle porte di Budapest dove, ancora oggi, la mia famiglia produce salsicce e alleva pollame. Sono le mie radici e ne vado fiera».
Siamo rimaste sole, Barbara Palvin e io, nello studio di posa alle porte di Parigi dove è stato realizzato questo servizio fotografico esclusivo di Grazia. La stylist francese ha portato il suo minuscolo e docile cagnolino a sgranchirsi le zampe e il resto dello staff è salito al piano di sopra per un pranzo veloce al self service. Palvin si è appena sfilata l’abito di chiffon rosso trasparente che indossava al mio arrivo e, in attesa che le lasagne si raffreddino un po’, dà una rapida occhiata al suo cellulare.
Noto che non ci sono tracce di stanchezza sul suo viso anche se 36 ore prima era ancora a New York per il lancio di una linea di costumi da bagno. Anche lei ha disegnato un modello della collezione.
«Volevo che stesse bene a tutte e per questo l’ho immaginato con delle bretelline incrociate all’altezza della vita», mi racconta con un certo orgoglio. «Mi capita di non avere la pancia perfettamente piatta e penso che quel motivo riesca a camuffare molto bene le imperfezioni».
Lei è una delle più celebri e più pagate top model al mondo. Sta dicendo che ha dei complessi?
«Sono costantemente in lotta con il mio corpo.Tenere sotto controllo il proprio fisico è una sfida quotidiana che ha ripercussioni sul mio lavoro».
Mi faccia un esempio.
«È molto tempo che i miei fan mi chiedono di sfilare di nuovo per la marca di biancheria intima Victoria’s Secret e ho promesso loro che ci avrei riprovato. Ma ammetto che la prospettiva mi rende nervosa».
Perché?
«La prima volta che ho partecipato allo show, nel 2012, ero più sottile di adesso eppure mi consideravano già troppo formosa. Oggi per me è difficile rispettare i rigorosi criteri che regolano la taglia delle modelle».
È per questo che la vediamo meno sulle passerelle delle fashion week?
«Sì, non ho un look da défilé. E la mia andatura non è perfetta».
Lei è particolarmente critica verso se stessa.
«Non mento mai su quello che sono, è un principio che mi ha insegnato mia madre».
Con la lucidità che la caratterizza, come spiega il suo successo?
«La mia carriera non è decollata di colpo, come quella di top model come Gigi o Bella Hadid. L’ho costruita passo dopo passo, con costanza e umiltà. Non pensavo di poter diventare una brava modella. Ho cominciato a 13 anni, ignoravo tutto di questo lavoro. Ero una bambina della campagna, un maschiaccio che giocava a calcio»
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Che ricordi ha di quel periodo?
«Mi alzavo prestissimo per andare a raccogliere le uova nel pollaio e dar da mangiare alle galline. Oggi il vegetarianismo è molto diffuso, in particolare nell’ambiente della moda, e quando parlo dell’azienda familiare percepisco intorno a me una sorta di disagio. Ma quello è il mondo da cui provengo e che non ho mai rinnegato. D’altronde continuo a vivere vicino a Budapest, là dove sono nata».
Perché questa scelta?
«Mi fa stare bene. Mi rendo conto che se manco da casa per due o tre mesi comincio a non riconoscermi più. Per restare con i piedi per terra ho bisogno di ritrovare le mie radici».
Che cos’ha sacrificato sull’altare della carriera?
«Tutte quelle cose apparentemente banali che caratterizzano la prima adolescenza. Non sono mai partita in gita con la scuola, non ho mai partecipato a un campus estivo. Oggi frequento per lavoro gli hotel più lussuosi del mondo, ma quello che mi emoziona davvero è piantare una tenda nella foresta e pescare sulle rive di un ruscello».
Ha l’impressione di essere cresciuta troppo in fretta?
«Forse, ma non lo rimpiango. Ho imparato rapidamente a proteggermi e a rendere meno vulnerabile il mio cuore davanti alle prove della vita».
Dopo lo scandalo del produttore Harvey Weinstein, accusato di abusi, molte sue colleghe hanno rivelato di essere state vittime di molestie sessuali. Le è capitato di vivere un’esperienza di quel genere?
«No, mai. Ma mi sento molto vicina alle donne che hanno dovuto affrontare una prova così difficile e dolorosa. Dal profondo del mio cuore condanno tutte le forme di violenza».
E pensa sia giusto denunciarle, per esempio attraverso il movimento #MeToo?
«Sì, parlarne è fondamentale. Ogni sopruso segreto è un potente veleno, non ci devono essere temi tabù. Quello degli abusi di potere è un argomento sul quale ho riflettuto molto anche se non ho mai preso pubblicamente la parola».
Su Instagram lei ha oltre 7 milioni e mezzo di fan. Una tale popolarità le mette una certa pressione?
«Indubbiamente. Quando sei l’idolo di tante ragazze devi anche essere all’altezza della loro fiducia, per questo cerco di essere un esempio positivo».
Qual è la conseguenza meno piacevole della celebrità?
«Il fatto che i giornali di gossip mi attribuiscano un flirt dopo l’altro. È davvero irritante. E paradossale».
Perché paradossale?
«Sono stata single per molto tempo, proprio nel periodo in cui tutti dicevano che andavo a letto con Tizio o con Caio. Devo dire che ho imparato a relativizzare. L’importante è che la mia famiglia e i miei amici sappiano che sono tutte fandonie».
Lei cita spesso la sua famiglia. Che cosa le deve?
«Tutto, si sono sempre sacrificati per me. Mia madre ha rinunciato al suo lavoro per cinque anni. Mi ha accompagnata dappertutto mentre imparavo il mestiere di modella. Anche mio padre e mia sorella mi hanno sempre sostenuta».
A giudicare dalle foto che ho visto in Rete, lei e sua sorella Anita vi assomigliate molto.
«Fisicamente, forse. Abbiamo ereditato entrambe gli occhi di nostra madre. Ma caratterialmente siamo molto diverse».
Negli ultimi anni qual è stata l’esperienza di lavoro più esaltante che ha vissuto?
«Un progetto umanitario in Sri Lanka a cui ho partecipato con Giorgio Armani, come volto del profumo Acqua di Gioia. Abbiamo costruito cisterne d’acqua potabile in villaggi dove gli abitanti dovevano camminare per chilometri e chilometri prima di arrivare a un pozzo. Sono fiera di aver contribuito a migliorare le loro condizioni di vita, è un grande traguardo».
Qual è il rischio più grande che si è assunta nella sua carriera?
«Posare a seno nudo. Mi ero sempre rifiutata di farlo. Se ho accettato è perché mi avevano assicurato che non si sarebbero visti i capezzoli, promessa che non è stata mantenuta. Mi sono sentita tradita. Tendo ad avere fiducia nelle persone, ma se mi deludono, con me hanno chiuso».
Poco tempo fa lei ha visitato qui a Parigi il parco Disneyland. Le piace questo genere d’attrazioni?
«Vado pazza per il mondo Disney, ti fa dimenticare i problemi della vita quotidiana. Praticamente vedo un film d’animazione al giorno. Se vi presentaste a casa mia senza preavviso mi trovereste davanti al Re Leone o a Cenerentola. Quando poi mi viene a trovare la bambina di 3 anni di cui sono la madrina, passiamo da un cartone all’altro senza interruzione».
Chi o che cosa la ispira nella vita come nel lavoro?
«Non ho figure di riferimento perché non amo imitare gli altri. Ho il mio stile e quello che mi ispira davvero è la mia famiglia: sono contenta di poterla aiutare grazie a quello che guadagno».
« Ho paura del buio. Mi addormento sempre con la luce accesa »
Lei ha l’aria molto combattiva. C’è qualcosa che le fa davvero paura?
«Il buio. Se mi chiudessero in una stanza nell’oscurità totale griderei come una pazza. Ho una vera fobia. Mi addormento sempre con la luce accesa».
Una curiosità: lei ha posato con l’it boy del momento, il modello australiano Jordan Barrett. È davvero così irresistibile?
«Sì, Jordan è dolcissimo, abbiamo lavorato molto bene insieme. Quando siamo nella stessa foto, ho l’impressione che ci rendiamo più belli a vicenda».
Nel 2014 lei è apparsa per la prima volta in un film, Hercules -Il Guerriero. C’è il cinema nel suo futuro?
«In Hercules non dicevo neppure una battuta, non si trattava di una vera e propria parte. Sia chiaro, è stata una bella esperienza, e ne sono grata. Ma vorrei interpretare un vero personaggio».
A che cosa pensa?
«Mi piacerebbe un ruolo da Bond girl, o da personaggio dei supereroi della Marvel. È un pregiudizio pensare che una modella possa incarnare solo la parte della bella ragazza che sorride. Non mi piacciono le etichette, non amo essere rinchiusa in una categoria. Se devo mettermi alla prova, non mi tiro indietro. E secondo le persone che mi vogliono bene, è questa la mia forza più grande».
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