Continua la faida tra Blake Lively, Ryan Reynolds e Justin Baldoni: ecco l'ultima mossa che fa discutere


Ryan Reynolds ha chiesto ufficialmente che la causa da 400 milioni di dollari intentata contro di lui da Justin Baldoni venga archiviata, sostenendo che definirlo un «predatore sessuale» non è diffamazione se si tratta di un’opinione sincera.
Secondo documenti legali ottenuti da Page Six, gli avvocati di Reynolds hanno affermato che i commenti dell’attore rientrano nella libertà di espressione e rappresentano la sua personale opinione negativa su Baldoni.
Gli avvocati hanno infatti ribadito che la causa di Baldoni si basa sul presunto utilizzo del termine «predatore» da parte della star di Deadpool.
«Ecco il problema: non si tratta di diffamazione a meno che non si possa dimostrare che Reynolds non crede che quanto detto sia vero» hanno dichiarato gli avvocati, aggiungendo: «La denuncia non lo afferma e, anzi, suggerisce l’opposto: Ryan Reynolds crede fermamente che Justin Baldoni sia un predatore».
«Reynolds ha il diritto, garantito dal Primo Emendamento, di provare profondo disprezzo per Baldoni, o per qualsiasi uomo che egli creda abbia molestato sua moglie» si legge nei documenti.
Per capire meglio cosa sta succedendo, facciamo un piccolo recap della situazione.
**Breve riassunto della battaglia legale tra Blake Lively e Justin Baldoni**
La causa di Justin Baldoni contro Ryan Reynolds e Blake Lively
Tutta questa faccenda è iniziata quando Blake Lively ha accusato Justin Baldoni di molestie sessuali, oltre alle accuse di aver creato un ambiente lavorativo tossico.
A dicembre, infatti, l’attrice ha intentato una causa contro il collega, il suo studio Wayfarer e i suoi ex rappresentanti PR, accusando Baldoni di averla molestata sul set.
In risposta, nel gennaio 2025, Justin Baldoni ha intentato una causa contro Ryan Reynolds e Blake Lively, sostenendo che l’attore di Deadpool lo abbia definito un «predatore sessuale» e abbia cercato di convincere la sua agenzia, WME, a scaricarlo.
Secondo la denuncia, l’incidente sarebbe avvenuto alla première di Deadpool & Wolverine nel luglio 2024.
Baldoni sostiene che Reynolds abbia parlato con un rappresentante di WME, manifestando il suo disprezzo per lui e suggerendo che l’agenzia stesse lavorando con un «predatore sessuale».
«Reynolds ha chiesto espressamente all’agente di ‘scaricare’ Baldoni» si legge nella denuncia di quest'ultimo.
Tuttavia, la squadra legale di Reynolds ha spiegato che l’attore ha il diritto di esprimere il proprio giudizio su Baldoni, proprio come quest’ultimo ha definito Ryan Reynolds e sua moglie «bulli» in diverse occasioni nell’ultimo anno.
Cosa succederà ora?
La battaglia legale tra Ryan Reynolds e Justin Baldoni sta diventando sempre più accesa. Da una parte, l’attore di Deadpool chiede l’archiviazione immediata della causa e denuncia un tentativo orchestrato di screditarlo.
Dall’altra, Baldoni continua a sostenere di essere stato ingiustamente diffamato e che la sua carriera sia stata danneggiata dalle accuse di Reynolds.
Ora spetta al tribunale decidere se l’uso del termine «predatore» possa essere considerato un’opinione legittima o se, invece, rientri nella diffamazione.
Nel frattempo, il caso continua a generare attenzione mediatica e a dividere l’opinione pubblica.
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