Pitti Uomo: temi e novità per l'autunno-inverno 2013
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Quale guardaroba per l'autunno-inverno 2013? Le principali indicazioni di stile da Pitti Immagine Uomo
Quale guardaroba per l'autunno-inverno 2013? Le principali indicazioni di stile da Pitti Immagine Uomo
Tradizione e sguardo al futuro, lavoro d'archivio e sperimentazioni tecniche. Le due anime del vestire maschile, codificato sì ma aperto a liberatorie ventate di freschezza, convivono nell'appuntamento imperdibile di Pitti Immagine Uomo. Anche l'abbigliamento sportivo più performante civetta con stilemi tratti dal passato per insolite riedizioni: se da Postcard tutto il necessaire da montagna accosta il goretex d'ultima generazione alla pelliccia più soffice, da Geospirit maniche e colli in maglia tricot si agglutinano al nylon del duvet. Nel guardaroba di Peuterey , sempre banditore di una sportività informale ma di grande definizione, il pesante maglione mélange va di pari passo con una più stuzzicante stampa camouflage. G-Star Raw, sotto l'egida creativa di Marc Newson, arricchise il denim di nuove prospettive: ginocchia abrase ad arte per suggerire il fascino dei modelli militari anni 40, più cuciture e tagli angolari che movimentano i capi. Più disinvolta la proposta informale di Sun68 , che ancora propone in fiera un allestimento ad effetto: un salone di barbiere improvvisato, per un look che di pettinato non ha nulla e gioca la carta dello stile fresco e autentico.
Una suggestiva epitome di eleganza britannica da Boglioli , con una singolarità: i corposi tweed, le flanelle, il velluto sovratinto scoprono i colori accesi e vibranti del pittore avanguardista Bruno Contenotte, con effetti cromatici molto felici. Sempre colore, ma declinato secondo composizioni geometriche e astrattismi Bahaus per le camicie Bagutta . Da Allegri va in scena l'impermeabile, classe imperitura e taglio squisito, con un cortometraggio che evoca la poesia e lo struggimento di un incontro sotto la pioggia, per la regia di Vittorio Bongiorno. Allestimento da cottage inglese nello stand Hackett London , che riassume la quintessenza del vestire anglossassone con completi a tre pezzi e tessuti della tradizione. Variazioni su tema parka per Woolrich John Rich & Bros , con il modello che si giova della mano calda e soffice del loden e quello lieve e traspirante in Teton canvas, chicca tecnologica in forma di tessuto ad altissima resa. Evoluzione di denim e corduroy per Barracuda, il primo presentato in nero incisivo e il secondo profuso in dettagli che rivelano cura e originalità. Heritage rispolvera le vecchie glorie di casa e lancia una linea di cardigan e maglioni avvolgenti, in lana dai tipici motivi tricot; all'interno del filato, l'inserto di una fibra di nylon garantisce flessibilità e protezione dai rischi di infeltrimento. Senza peso, in mescole pregiate di seta e lana a prova di grinza, il sartoriale Zero Gravity di Tombolini veste l'uomo formale con agio e rilassatezza. Investe in un nuovo montone con pannelli in canvas l'inverno di Closed , senza omettere la trovata dei chinos trousers per una volta non solo in cotone- ma in lana invitante di colori. JBrand studia minuziosamente le proporzioni del jeans d'ordinanza, con due principali novità: darren straight fit per gli amanti del taglio dritto e della vestibilità regolare, ryder skinny fit per chi vive il denim come una seconda pelle. Varietà smisurata nei lavaggi, tessuti spalmati a regola d'arte, particolari di pregio come tasche strategiche e impunture in triplice fila sono il valore aggiunto del marchio. Guardare al passato per meglio concepire il futuro: l'operazione riesce a Dockers senza melense nostalgie, nella riproposta dell'immarcescibile modello kakhi insieme con altre stuzzicanti variazioni: non solo velluto a coste, ma anche twill istoriato in stampa cachemire di forte impatto.
Scenari metropolitani per giovani skateboaders senza macchia e senza paura da Onitzuka Tiger . La collaborazione con Andrea Pompilio sonda tutte le possibilità espressive del mixage di stili: cravatte e tute da jogging, citazioni sartoriali e sneaker dai riflessi iridati. Per una indiavolata e sorprendente carrellata di stile maschile 2.0. Per Studiopretzel Emiliano Laszlo riflette sull'immaginario nipponico del samurai, con lane bouclé che mimano la cotta del guerriero, cinture obi e modelli a kimono di esotica raffinatezza. Luca Larenza mette a frutto la sua speciale sensibilità per la maglieria, con pullover a collo alto che la lavorazione jacquard arrichisce di inediti cromatismi. Stupisce da Two Italian Boys la convivenza di registri stilistici e materiali diversi, col blazer in velluto doppiato in neoprene high-tech e il doppiopetto che si allaccia con la coulisse vagamente ginnica. Ripensamenti attualissimi per felpe e bomber nel debutto del nuovo marchio Var/City , che accosta maniche bombate in neoprene a dettagli in pelle di bufalo oppure sceglie l'innovativo e soffice filato del bambù. Omaggia Firenze con selezionati pezzi da capsule collection Emiliano Rinaldi , decorando a stampa completi di giacche e pantaloni pigiameschi con i simboli della città: il fiore del giglio, la sagoma del David, Palazzo Vecchio.
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