La Speedy di Louis Vuitton, borsa icona da 1 milione di dollari


Una delle notizie più chiacchierate riguardo il debutto di Pharrell Williams alla direzione creativa del menswear Louis Vuitton, dopo la campagna che ritrae Rihanna incinta e la bombastica sfilata tenutasi giorni fa a Parigi, riguarda senza dubbio uno dei grandi simboli della Maison parigina.
A rimbalzare è stata infatti la voce di una riedizione dell'inconfondibile Speedy, la borsa bauletto più amata e probabilmente contraffatta al mondo, in una nuovissima variante gialla. Fin qui niente di speciale o innovativo direte voi. E invece: la borsa scovata proprio alla mano dello stesso Pharrell, di speciale ha tante cose e, a quanto pare, soprattutto il prezzo, dettaglio a sei zeri che ha attirato subito la curiosità e la vena polemica di molti. Si dice che questo nuovo bauletto, realizzato in pregiata pelle di coccodrillo e sia provvisto di hardware -fibbie, rivetti, catene- in oro giallo e di lucchetto logato ricoperto di diamanti, avrà un prezzo di ben 1 milione di dollari.

Sopra da sinistra: la "Millionaire Bag" in passerella durante l'ultima sfilata uomo Louis Vuitton a Parigi - Pharrell Wiliams con la borsa
Alla faccia dei modi di dire: la Millionaire Bag, come è stata subito ribattezzata, è stata una new entry proprio dell'ultima sfilata uomo e, nonostante il silenzio del marchio e dello stesso Williams, immaginiamo farà parlare molto di sé. In attesa di saperne di più e aspettando che arrivi nelle boutique della Maison, ammesso che ci arrivi davvero dato che il prezzo ne suggerisce più l'accezione di rarità da veri collezionisti, facciamo un piccolo viaggio nel tempo e scopriamo di più di quello che è da sempre uno degli oggetti più desiderati da chi ama la moda.
Speedy Louis Vuitton: un po' di storia

Sopra: un ritratto di Monsieur Louis Vuitton - Una foto storica di fine '800. Credits: Getty Images
C'era una volta un signore di nome Louis Vuitton; un uomo nato nei primi dell'800, che pensiamo non abbia mai neanche lontanamente immaginato a quali livelli sarebbe arrivato, quasi due secoli dopo la fondazione, il suo business di fabbricante di valigie.
Fu il figlio Georges a fare delle basi gettate dal padre un vero e proprio impero all'insegna del monogram, formato appunto dalle iniziali del fondatore: molti non lo sanno, ma la "fantasia" originale del marchio era il quadretto Damier, soppiantato poi per lungo tempo dal celebre logo.
Se come anticipato la Maison nasce come valigeria, a renderla il colosso che è oggi ci ha pensato sicuramente anche questo speciale modello che chiamiamo Speedy, una borsa che ha quasi 100 anni.
Nata infatti nel 1930 circa, la borsa bauletto non fu altro che una versione ridotta della sacca da viaggio Keepall, la classica grande borsa da viaggio del marchio. Fin qui l'abbiamo chiamata sempre e solo con il nome di Speedy, ma ci sono varie teorie a riguardo. C'è chi dice si chiamasse "Vernet", in onore della strada adiacente l'abitazione di Monsieur Vuitton a Parigi e chi sostiene invece che il primo e originale nome sia stato invece "Express". Quest'ultimo, con il termine Speedy, non furono certo scelti a caso: entrambi infatti puntavano a comunicare un nuovo modo di viaggiare a una società che, orientata verso il futuro, diveniva sempre più veloce.

A consacrare questo modello ci pensarono poi, negli anni '60, le grandi dive e i divi del cinema. Tra tutti lei, Audrey Hepburn, che non viaggiava mai senza il suo bauletto a mano.
Ma è solo nei primi anni 2000 che assistiamo a un vero e proprio boom: nei primi dieci anni del nuovo millennio infatti, prende piede una vera speedy-mania, che ha portato questo accessorio o meglio il suo prezzo, a duplicarsi. Se nel 2008 infatti un modello taglia 30 veniva a costare meno di 500 euro (con piccoli scatti di 15/25 euro tra una taglia e l'altra), oggi la ritroviamo a una importante cifra che si aggira attorno ai 1300.

Sopra: Audrey Hepburn con una Speedy nel 1984 - David Bailey e Catherine Deneuve all'aeroporto di Londra nel 1966. Credits: Getty Images
Com'è fatta una Speedy: segni particolari e miti da sfatare

Cos'ha di così particolare questa borsa? Partiamo dalle basi. La Speedy esiste in diverse misure: la più famosa, la classica per definirla così, è la 30. La gamma comprende però un range di misure ripartite di 5 in 5, ovvero 25-30-35-40, alle quali si aggiunge una versione mini, grande poco più di uno smartphone. Questi numeri non indicano niente di tanto complesso: equivalgono semplicemente alla larghezza della borsa in centimetri.

Sopra: la più recente versione della Speedy, comprensiva di tracolla, nelle varie misure.
La struttura principale non è in pelle ma in canvas, un tessuto di cotone ricoperto da uno strato plastico protettivo e antiabrasivo. Le parti in pellame, vacchetta naturale a concia vegetale per la precisione, sono i manici, la linguetta presente sulla zip e le bordure, e sono un dettaglio inconfondibile del modello perché con il tempo tende a cambiare colore, scurendosi sempre più.

Un dettaglio inconfondibile, quello del pellame che cambia tonalità, anche in termini di autenticità. Questa è forse una delle borse più contraffatte della storia, in giro se ne sono viste di tutti i tipi, ma distinguere un falso non è poi così complicato, perché ci sono dei dettagli che non mentono. Oltre alla pelle, il canvas: nei modelli originali noterete sempre una faccia con i loghi LV dritti, l'altra invece con i loghi al contrario; questo perché ogni borsa viene realizzata con un pezzo di tessuto unico per quanto riguarda la struttura principale.
A confermare l'originalità sono anche i ganci che uniscono i manici alla borsa, di forma quadrata con gli angoli arrotondati, mai con degli spigoli o con forme a mezzaluna, e il codice alfanumerico che si può leggere all'interno, contenente due lettere che indicano la fabbrica di produzione, due numeri che indicano il mese di produzione e due che indicano l'anno (nei modelli dal 2006 in poi, il primo e il terzo numero indicano non più il mese ma la settimana di realizzazione).
Edizioni d'artista

A rendere speciale questa borsa, oltre la sua versione originale "standard", è certamente la costante voglia di rinnovarla, di rieditarla in chiave speciale spesso (e soprattutto) con l'aiuto di grandi nomi del panorama artistico internazionale. Takashi Murakami, Steven Sprouse, Richard Prince, Jeff Koons, Yayoi Kusama: sono solo alcuni dei nomi che hanno rivisitato le icone del marchio riproponendo monogram a tutto colore su fondo bianco o nero, fiori di ciliegio, scritte stile graffiti, rose dai colori fluo, pois e disegni pop e tanto altro ancora, a partire dai primi anni 2000 fino a oggi.

Sopra da sinistra: Alexa Chung - Diablo Cody - Patricia Arquette - Raven Simone. Credits: Getty Images
Se siete instancabili fan di questo modello non ci resta che deliziarvi quindi con una bella carrellata di Speedy, dalla classica alle ultime collaborazioni, passando per alcuni pezzi vintage e second-hand sui quali potete investire. In attesa che arrivi la Millionaire di Pharrell ovviamente, che si preannuncia come uno dei più grandi (anche in termini di costi) investimenti che potreste fare.
10 Speedy Louis Vuitton da collezionare
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