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Moda

L’invasione belga alla London Fashion Week

L'invasione belga alla London Fashion Week

foto di Giorgia Martinucci Giorgia Martinucci — 19 Febbraio 2012

Fotogallery L’invasione belga alla London Fashion Week

  • yuriko yuriko Gli abiti di a.Knackfuss
  • yuri yuri Gli abiti di a.Knackfuss
  • sayo sayo Gli abiti di a.Knackfuss
  • Sofie Claes01 Sofie Claes01 Gli abiti di Wolf. by Sofie Claes
  • Sofie Claes Sofie Claes Un abito di Wolf. by Sofie Claes
  • Sofie Claes1 Sofie Claes1 Sofie Claes con una sua creazione alla London Fashion Week
  • Cedric Jacquemin01 Cedric Jacquemin01 Le creazioni di Cedric Jacquemin
  • Cedric Jacquemyn Cedric Jacquemyn Un'altra creazione di Cedric Jacquemyn
  • Cedric Jacquemyn Cedric Jacquemyn Lo stilista Cedric Jacquemyn alla London Fashion Week
/ 9 Tutte le foto
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Tra  l’eccessivo stile eccentrico inglese, fatto di colori fluo, maglieria psichedelica e abiti di plastica, è  quasi sorprendente riuscire a trovare un po’ di pace per gli occhi nello showroom belga, che con il suo minimalismo  contemporaneo, è un’oasi che si distingue nel panorama della fashion week londinese.

Il  Belgio, un piccolo paese ma con identità  ben definite, si è  affermato nell’industria della moda attraverso stilisti quali Dries Van Noten,  Martin Margiela e i restanti del gruppo chiamato i 6 di Anversa, che nel 1985 rivoluzionarono il modo di percepire la moda.  Linee  asimmetriche, look androgini, capi che possono facilmente essere mixati tra loro, tagli, colori e tessuti puri,  questi i tratti distintivi del design belga.

A  Londra, il Flanders Fashion Institute, presenta il lavoro di 4 promettenti giovani designer che sono  già  affermati nell’estremo oriente. Non sorprende quindi che l’ispirazione per il  marchio a. Knackfuss siano gli origami giapponesi e la storia di Dako, una  bambina di 7 anni che ne creò più  di 1000 in soli due mesi. “Il pezzo che simboleggia al meglio la collezione  è una calda maglia in lana sulla quale sono stati applicati infiniti pezzi di stoffa che ricordano proprio le miniature in carta  dell’arte giapponese” ci racconta la stilista. Da abbinare a eteree bluse che  sembrano dipinte da acquarelli nei toni del blu e del giallo e verde acido e capi  spalla monocromo, come cappe, giacche e pantaloni dal taglio comodo.

L’ispirazione  arriva dalle terre nipponiche anche per Niels Peeraer, che ci ha raccontato: “Le mie creazioni, sono copricapi in pelle che  ricordano le acconciature delle geishe e piccoli zainetti che prendono spunto  dalle cinte “obi” del vestito tradizionale”. Accessori originali e realizzati con  estrema attenzione al dettaglio e materiali di qualità.  

Cedric Jacquemyn porta  a Londra invece i frutti di un lavoro concettuale molto complesso, il terzo ciclo di una riflessione  sul futuro. Lo stilista ci racconta che “l’ultima collezione è ispirata al cambiamento, inteso nella sua accezione positiva di rigenerazione dopo l’annullamento della realtà  come la conosciamo”. Nonostante l’ispirazione aulica, la collezione pensata per un cliente  maschile ma destinata anche alle donne che preferiscono un look androgino, è  estremamente portabile. I capi si discostano poco dal grigio,  l’antracite ed il nero e si accordano alla visione dark dello stilista.

In  ingegneria, il triangolo è tra le forme più  usate, in quanto indeformabile.  Ed adesso è  l’elemento portante anche delle collezioni di moda, come quella di Sofie Claes, che lo incorpora in maglie di cotone felpato e giacche. “ Ho  scelto il grigio e bianco per abiti in bouclé per riprendere la texture delle  opere dei pittori suprematisti, come “quadrato nero” ci racconta la stilista  “che riprendo anche negli accessori, con queste borse strutturate come una  croce, spesso raffigurate dall’artista Kazimir Malevič”. Il mondo dell’arte  incontra ancora una volta quello militare nell’attento lavoro è stato riservato  agli accessori, dove compaiono targhette, proiettili e di nuovo anche il  triangolo. Puri, in semplice argento, le creazioni di sofie, sono degli show  stopper.

© Riproduzione riservata

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