Alessandro Michele porta avanti la sua “mission” a favore della libertà - d’espressione e di genere - con uno show che non si lascerà dimenticare facilmente
Che la moda per Alessandro Michele rappresenti una potente forma di auto-espressione è stato ben chiaro fin dai suoi esordi alla direzione creativa di Gucci, quando nel gennaio 2015 si ritrovò a presentare la sua prima collezione - realizzata a tempo di record - dopo la repentina uscita di scena di Frida Giannini.
«Il modo in cui ti vesti è il modo in cui ti senti, il modo in cui vivi, ciò che leggi, le tue scelte» ha sempre affermato lo stilista, che con la sua estetica massimalista, surreale e genderless ha rivoluzionato totalmente l’immagine del brand fiorentino.
Con la collezione Primavera Estate 2020, il visionario creativo di casa Gucci continua a portare avanti la sua mission a favore della libertà, d’espressione e di genere.

Ad aprire la sfilata nell'headquarter di via Mecenate - trasformato in uno spazio “clinico” completamente asettico con tanto di sedie di plastica da sala d’attesa e luci al neon - 60 look oversize bianchi e avorio, rappresentazione delle «uniformi imposte dalla società e da coloro che la controllano».
Poi un black out, a sancire l’inizio della sfilata vera e propria.


In passerella, una collezione uomo e donna dal sapore vintage contraddistinta dall’inconfondibile tocco citazionista di Alessandro Michele, tra completi anni 70, cravatte da Yuppies, body e abiti di paillettes in stile Eighties, sottovesti e dress corredati da lunghi guanti in pelle.


Rispetto alle collezioni precedenti lo styling si fa più asciutto. L’overdressing a cui il designer ci aveva abituato nel corso delle scorse stagioni lascia il posto a composizioni essenziali ma d’effetto: le camicie e i top in voile sono accostati a pantaloni di foggia maschile, le linee pulite degli abiti sono movimentate solo da pochi accessori, il formalismo dei tailleur è spezzato da eclettici pattern o giochi cromatici.



Non mancano incursioni nell’universo sportivo e riferimenti pop, mescolati a elementi baroccheggianti, come l’iconica testa di leone che ritorna sotto forma di maxi fibbia nelle alte cinture in nappa.


« La moda ha il compito di fare intravedere campi di possibilità, suggerire indizi e aperture, coltivare promesse di bellezza, offrire testimonianze e profezie, rendere sacra ogni forma di diversità, alimentare un’irrinunciabile capacità di autodeterminazione. »


La cartella colori è variegata: si va dal blu in tutte le sue sfumature al rosa tenue, fino ai toni metallici, alle nuance della terra, al total black.


Gucci: le borse e gli accessori Primavera Estate 2020
Un discorso a parte meritano gli accessori, indiscussa punta di diamante della maison Gucci. Accanto alle amatissime bag, - borse a spalla, minaudiere, zaini e bauletti in pelle o tessuto GG - a farla da padrone sono gli occhiali da sole con montature esagerate corredati di catenella, anch’essa maxi. E poi cinture a catena, collane in metallo brunito, choker in vinile, spille ricoperte di strass.
Non sono da meno le calzature: si va dalle décolleté ultra flat a punta con l’iconico morsetto d’ispirazione equestre (noi le abbiamo già inserite in wishlist) alle immancabili sneakers, fino ai sandali a listini sottili e agli stivali in pelle e suede con zeppa.
Gucci PE 2020: accessori, borse e scarpe
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Ph. credits: Getty Images/Dan Lecca
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