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Moda

Dior Haute Couture: la sfilata parigina al Musée Rodin tra mito e contemporaneità

Dior Haute Couture: la sfilata parigina al Musée Rodin tra mito e contemporaneità

foto di Marilina Curci Marilina Curci — 3 Luglio 2023
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Maria Grazia Chiuri porta avanti le sue riflessioni sul femminismo con una collezione che guarda al passato e agli emblemi fondanti dell’antichità riletti attraverso una lente inedita.

Riflettori puntati su Dior nella prima giornata di Paris Haute Couture Week. La maison francese ha presentato la nuova collezione Autunno-Inverno 2023-2024 al Musée Rodin, trasformato per l’occasione in esotico giardino popolato da divinità e animali arcaici.

La direttrice creativa Maria Grazia Chiuri ha scelto ancora una volta di fondere moda e arte, affidando le scenografie a Marta Roberti.

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I lavori iconografici dell’artista romana - trasposti sotto forma di ricami su larga scala completamente artigianali, realizzati dall’Atelier Chanakya di Mumbai - hanno fatto da sfondo a uno show ricco di pathos, incentrato sulla rilettura del mito e sugli emblemi fondanti dell’antichità.

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«Perpetuare il culto della dea, illustrando la forza e la fragilità della femminilità che trascende le epoche e le società», questo l’intento della Chiuri che è partita da elementi archetipici del vestire - la tunica, il peplo e la stola - reinerpretandoli in chiave couture.

Pieghe e drappeggi fanno da leitmotiv all’intera collezione, giocata su tessuti scolpiti attorno al corpo per creare volume e dinamismo. Un senso di movimento e libertà accentuato dalla raffinatissima palette cromatica: bianco, beige e nero hanno trovato spazio accanto all'argento e all'oro chiaro in capispalla lunghi fino ai piedi, abiti fluidi e completi dalle linee rigorose.

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Protagonista indiscussa, la cappa, diventata oggetto di magistrali sperimentazioni sartoriali. Quello messo a segno dalla stilista è «un esercizio di sottrazione» - come lei stessa lo ha definito - che si concretizza in tagli puliti resi sontuosi da intricate decorazioni.

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Non mancano i riferimenti all’iconica silhouette a corolla di Christian Dior: il punto vita è enfatizzato da plissé strutturati e svasature su top in organza, gonne ampie, long dress impalpabili ispirati ai panneggi delle statue greco-romane.

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A chiudere il defilé, davanti a un parterre d’eccezione che ha incluso star del calibro di Natalie Portman, Kimberly Anne Woltemas, Sonam Kapoor, Elizabeth Debicki, Ora Yang e Heart Evangelista, sono state le creazioni più preziose: pantaloni in lamè, tuniche intarsiate e gonne effetto vedo non vedo punteggiate di perle, le stesse presenti anche sui sandali gladiator dalle altezze rasoterra.

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«Interpretare la parata della collezione come un rituale contemporaneo è celebrazione di un’idea di femminile forte e fragile, che sostiene e trattiene la comunità che siamo: non dimentica il passato, ci guida verso una visione del futuro fondata sulla cura e la consapevolezza».

Ph. Getty Images

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