Facciamo il punto sulla Haute Couture Primavera-Estate 2021
L'Haute Couture Primavera-estate 2021 è andata in scena a Parigi. Solitamente è così che iniziavano i nostri recap dell'Alta Moda, ma questa stagione è per ovvi e attualissimi motivi, molto diversa.
Un paio di show a porte chiuse (escluso Chanel che ha aperto a poche celebrities affezionate), tanti lookbook e altrettanti short movies più o meno d'autore, hanno gestito la narrazione di quelle che sono da sempre, nell'immaginario di tutti, le collezioni più artistiche e fantasiose dei nomi più grandi del panorama fashion internazionale.
Li abbiamo seguiti, ammirandone le collezioni nei dettagli, per scoprire le nuove crezioni, le ispirazioni che hanno permesso loro di costruirle e le storie che hanno voluto raccontare attraverso metri di tulle, ricami e volumi scenografici.
In un momento in cui l'abito da red carpet sembra l'ultimo dei pensieri, la Couture è diventata a suo modo un mezzo per parlare del presente, non solo di un magico mondo lontano anni luce da noi. Senza dimenticare che un viaggio di fantasia, soprattutto adesso, non può che rendere le giornate e la mente molto più leggere.
Giorgio Armani omaggia Milano
Per la collezione Privé PE 2021, Giorgio Armani ha scelto gli spazi di Palazzo Orsini, che rappresenta il cuore del suo atelier milanese. Colori intensi che spaziano dal blu cobalto al greige, lavorazioni e ricami magistrali sono al centro della sua infinita ricerca di perfezione estetica, per Armani punto cardine dell'Alta Moda.
Il Fendi, e le celebrities, di Kim Jones
Kim Jones ha scelto Parigi, e un labirinto in vetro che sembra un rendering (ma è incredibilmente reale!), per debuttare alla guida di Fendi. Pochi look, dall'atmosfera nipponica, che hanno fatto parlare molto. Lo show aperto da Demi Moore ha dato il via a un cast di personalità di rilievo: Kate Moss e la figlia Lila, Cara Delevingne che non si vedeva da un po', Christy Turlington, Naomi Campbell in chiusura e a sorpresa Demi Moore. E a sorpresa anche Leonetta Fendi e Delfina Delettrez, a comunicare quel senso di famiglia che c'è dietro la doppia F.
Dior legge i tarocchi
Abbiamo dedicato un ampio racconto alla nuova collezione di Maria Grazia Chiuri, che merita di essere annoverata negli highlights di questa Haute Couture. L'iconografia dei tarocchi quattrocenteschi prende vita, si fa abito: presentata anche da un breve film diretto da Matteo Garrone, più che una semplice collezione è una storia magica nonché metafora del bisogno odierno di ritrovare se stessi. Perché no, anche chiedendolo alle carte, ma senza farci troppo affidamento.
Il bisogno di normalità di Chanel e Viktor&Rolf
La pandemia, la situazione mondiale che stiamo vivendo, sembra aver dato vita a due correnti nel mondo fashion: c'è chi si è allontanato con convinzione dal "prima", quasi censurandolo, e chi invece continua a celebrare momenti e occasioni che facevano parte della cara vecchia normalità, anche se oggi sono molto più difficili da vivere.
Chanel e Viktor&Rolf fanno parte di questo secondo gruppo, se così lo possiamo chiamare. Scelgono di celebrare il mondo del wedding, il primo, e quello del partywear decisamente spinto, il secondo.
Valentino e i codici eterni della couture
Con una collezione intitolata Code Temporal (di cui vi avevamo parlato qui), Pierpaolo Piccioli celebra i nuovi codici della couture e dei suoi processi, esaltandone la fluidità e la capacità di adattarsi alla contemporaneità. Il fulcro? Dare ad ognuno la capacità essere se stesso, anche attraverso delle creazioni così particolari e finemente dettagliate.
Il debutto di Area
L'Alta Moda attrae anche chi ne è apparentemente lontano. In realtà Area, brand newyorkese creato dai designer Beckett Fogg e Piotrek Panszczyk, fa della qualità e dell'artigianalità di ogni pezzo un vero punto forte, proponendo però un gusto eccentrico, bold e sperimentale.
I costumi russi rivisitati da Yanina
Prendere degli elementi della tradizione e reinterpretarli è un classico, ma non sempre viene fatto in modo contemporaneo e soddisfacente. Yulia Yanina si è ispirata ai costumi slavi e russi, li ha conditi di romanticismo e li ha resi leggeri.
Il corpo secondo Schiaparelli
La Couture non è solo gonne principesche e drappeggi sontuosi, Daniel Roseberry, alla terza collezione per Schiaparelli, gioca a rompere le regole e sposta l'attenzione sul corpo, sulla consapevolezza del proprio essere in senso fisico. E lo fa mostrando ciò che solitamente non si vede. Muscoli, arti, parti del corpo che diventano degli abiti o accessori- scultura e che valorizzano l'aspetto più umano di chi li indossa, ma anche di chi li ha realizzati.
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