Chi è Matthew Williams, il nuovo direttore creativo di Givenchy
È arrivata a sorpresa, nella giornata di lunedì, la notizia della nomina di Matthew M. Williams a nuovo direttore creativo di Givenchy per le linee uomo e donna.
L’annuncio è stato diffuso dalla stessa maison su Instagram, con una nota vocale dello stilista americano che si è detto onorato di «poter traghettare in una nuova era, basata sulla modernità e l’inclusività, la casa di moda».
«Sono grato al gruppo LVMH per aver confidato in me e per avermi dato l'opportunità di realizzare il mio sogno di una vita» ha aggiunto, mostrandosi impaziente ed entusiasta all'idea di poter lavorare con il team e gli atelier alla sua prima collezione, il cui lancio è previsto per il prossimo ottobre a Parigi.
Le premesse per un deciso cambio di rotta - dopo gli ultimi tre anni che hanno visto al timone Clare Waight Keller - sembrano esserci tutte, considerato l’eclettico background del neoassunto creative director.
Gli inizi
Classe 1985, nato a Chicago e cresciuto sullo skateboard tra le strade di Pismo Beach, in California, Matthew Williams annovera nel suo variegato curriculum collaborazioni con brand come Nike, Moncler, Dior, Alexander McQueen e con personalità del calibro di Lady Gaga (sua ex fidanzata, per la quale ha curato i look del suo primo world tour nel 2009) e Kanye West, che considera il suo mentore. «Ho creato per lui una giacca da indossare ai Grammy quando avevo 21 anni. Mi ha chiesto cosa facessi e mi ha proposto di lavorare con lui. Il giorno dopo eravamo su un aereo diretti in Giappone. Gli devo tutto».
Il poliedrico designer ha anche fondato un collettivo musicale e artistico chiamato Been Trill insieme a Virgil Abloh, Heron Preston e Justin Saunders, conosciuti proprio durante il suo lavoro di art director allo Studio Donda, la creative agency del rapper americano.
Il progetto 1017 Alyx 9SM
Dal 2015 lo stilista porta avanti il suo marchio, Alyx - poi rinominato 1017 Alyx 9SM - che riflette la sua visione della moda: un mix di street culture e sartorialità che gli ha permesso nel 2016 di entrare nella rosa dei finalisti del prestigioso LVMH Prize for Young Fashion Designers. Un anno dopo, la prima passerella: le sue creazioni sfilano in calendario ufficiale durante la settimana della moda di Parigi.
Niente male per un ragazzo autodidatta, che a 19 anni ha lasciato l’università e che è stato rifiutato dalle scuole di moda. «Ho iniziato a fare un tirocinio da un amico che aveva un brand e mi sono reso conto che avrei potuto trasformare la mia passione per la moda in una professione. Da allora non mi sono mai guardato indietro».
L’impegno per l’ambiente
«Credo che ci siano troppi vestiti su questa Terra. Per questo se mi assumo la responsabilità di fare moda, devo creare qualcosa che valga la pena indossare e che duri nel tempo», ha dichiarato in più di un'intervista. Non a caso, il focus delle sue collezioni è sulla sostenibilità e su tutte quelle innovazioni che possono limitare l’impatto sull’ambiente.
« Ho iniziato ad avere questo approccio prima che la sostenibilità diventasse un tema ricorrente, adottando procedure sostenibili come il recupero e il riutilizzo degli scarti di tessuto e l’uso di filati in cotone riciclato proveniente da abiti usati. »
Per seguire da vicino la produzione - interamente made in Italy - i fornitori e il suo business partner Luca Benini, Williams si è anche trasferito nel nostro Paese da New York (attualmente vive a Milano con la sua famiglia).
Non sappiamo ancora se abbia in programma di spostarsi a Parigi per la sua nuova avventura da Givenchy, ma una cosa è certa: lo stilista sembra avere tutte le carte in regola per scrivere un nuovo capitolo della storia della maison francese.
Ph. Credits: Paolo Roversi/Press Office
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