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Moda

Chi è Matthew Williams, il nuovo direttore creativo di Givenchy

Chi è Matthew Williams, il nuovo direttore creativo di Givenchy

foto di Marilina Curci Marilina Curci — 17 Giugno 2020
È stato rifiutato dalle scuole di moda, ha curato i look di Lady Gaga nel 2009 e ha a cuore innovazione e sostenibilità. Ecco il ritratto del nuovo direttore creativo della maison Givenchy
MATTHEW-M-WILLIAMS—SHOT-BY-PAOLO-ROVERSI—JUNE-2020_BD-(2)

È arrivata a sorpresa, nella giornata di lunedì, la notizia della nomina di Matthew M. Williams a nuovo direttore creativo di Givenchy per le linee uomo e donna.

L’annuncio è stato diffuso dalla stessa maison su Instagram, con una nota vocale dello stilista americano che si è detto onorato di «poter traghettare in una nuova era, basata sulla modernità e l’inclusività, la casa di moda».

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A voice note from our new Creative Director, @MatthewMWilliams.

A post shared by GIVENCHY (@givenchyofficial) on Jun 15, 2020 at 6:15am PDT

«Sono grato al gruppo LVMH per aver confidato in me e per avermi dato l'opportunità di realizzare il mio sogno di una vita» ha aggiunto, mostrandosi impaziente ed entusiasta all'idea di poter lavorare con il team e gli atelier alla sua prima collezione, il cui lancio è previsto per il prossimo ottobre a Parigi.

Le premesse per un deciso cambio di rotta - dopo gli ultimi tre anni che hanno visto al timone Clare Waight Keller - sembrano esserci tutte, considerato l’eclettico background del neoassunto creative director.

Gli inizi

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Congratulations Family! 👏🏻👏🏻🙌🏻🙌🏻

A post shared by Matthew M Williams (@matthewmwilliams) on Jan 16, 2020 at 6:37am PST

Classe 1985, nato a Chicago e cresciuto sullo skateboard tra le strade di Pismo Beach, in California, Matthew Williams annovera nel suo variegato curriculum collaborazioni con brand come Nike, Moncler, Dior, Alexander McQueen e con personalità del calibro di Lady Gaga (sua ex fidanzata, per la quale ha curato i look del suo primo world tour nel 2009) e Kanye West, che considera il suo mentore. «Ho creato per lui una giacca da indossare ai Grammy quando avevo 21 anni. Mi ha chiesto cosa facessi e mi ha proposto di lavorare con lui. Il giorno dopo eravamo su un aereo diretti in Giappone. Gli devo tutto».

Il poliedrico designer ha anche fondato un collettivo musicale e artistico chiamato Been Trill insieme a Virgil Abloh, Heron Preston e Justin Saunders, conosciuti proprio durante il suo lavoro di art director allo Studio Donda, la creative agency del rapper americano.

Il progetto 1017 Alyx 9SM

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our spring/summer 2020 collection is available on our webstore

A post shared by 1017 ALYX 9SM (@alyxstudio) on Apr 23, 2020 at 11:22am PDT

Dal 2015 lo stilista porta avanti il suo marchio, Alyx - poi rinominato 1017 Alyx 9SM - che riflette la sua visione della moda: un mix di street culture e sartorialità che gli ha permesso nel 2016 di entrare nella rosa dei finalisti del prestigioso LVMH Prize for Young Fashion Designers. Un anno dopo, la prima passerella: le sue creazioni sfilano in calendario ufficiale durante la settimana della moda di Parigi.

Niente male per un ragazzo autodidatta, che a 19 anni ha lasciato l’università e che è stato rifiutato dalle scuole di moda. «Ho iniziato a fare un tirocinio da un amico che aveva un brand e mi sono reso conto che avrei potuto trasformare la mia passione per la moda in una professione. Da allora non mi sono mai guardato indietro».

L’impegno per l’ambiente

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AW20 prototype process

A post shared by Matthew M Williams (@matthewmwilliams) on Apr 12, 2020 at 7:33am PDT

«Credo che ci siano troppi vestiti su questa Terra. Per questo se mi assumo la responsabilità di fare moda, devo creare qualcosa che valga la pena indossare e che duri nel tempo», ha dichiarato in più di un'intervista. Non a caso, il focus delle sue collezioni è sulla sostenibilità e su tutte quelle innovazioni che possono limitare l’impatto sull’ambiente.

« Ho iniziato ad avere questo approccio prima che la sostenibilità diventasse un tema ricorrente, adottando procedure sostenibili come il recupero e il riutilizzo degli scarti di tessuto e l’uso di filati in cotone riciclato proveniente da abiti usati. »

Per seguire da vicino la produzione - interamente made in Italy - i fornitori e il suo business partner Luca Benini, Williams si è anche trasferito nel nostro Paese da New York (attualmente vive a Milano con la sua famiglia).

Non sappiamo ancora se abbia in programma di spostarsi a Parigi per la sua nuova avventura da Givenchy, ma una cosa è certa: lo stilista sembra avere tutte le carte in regola per scrivere un nuovo capitolo della storia della maison francese. 

Ph. Credits: Paolo Roversi/Press Office

© Riproduzione riservata

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