Remo Ruffini ha trasformato il brand di piumini Moncler nell’appuntamento più atteso della stagione
Dopo il successo dell’edizione 2018, ieri, 20 febbraio, è stata presentata la seconda stagione del progetto Genius di Moncler.
Il concept? Non una semplice sfilata ma ben 10 capsule collection “edited by” che si affiancano alla collezioni stagionali del marchio di piumini.
I nuovi creativi che si aggregano alla squadra già messa insieme per il 2018 sono i designer Richard Quinn, Matthew, Williams di 1017 ALYX 9SM, Veronica Leoni e Sergio Zambon che condividono la guida di 2 Moncler 1952.
Si aggiungono a Pierpaolo Piccioli & Liya Kebede, Sandro Mandrino per 3 Moncler Grenoble, Simone Rocha, Craig Green, Fragment Hiroshi Fujiwara, Palm Angels Francesco Ragazzi e Poldo Dog Couture.

Il progetto Genius mette insieme quanto di più azzeccato c’è in termini commerciali oggi: smantella il concetto di collezione stagionale, puntando su drop mensili in negozio come fanno i brand di skateboarding, Supreme in primis.
Sono firmati da designer diversi, il che aumenta l’’hype dietro a ogni release e accontentano gusti e pubblici diversi, 10 volte (come i 10 designer) più ampi di una collezione tradizionale.
One house different voices é il claim che del progetto che il marchio definisce di “approccio curatoriale”: è la prima volta che nella moda si usa il termine “curare” , mutuato dal mondo della cultura tradizionale (solitamente si cura una pubblicazione editoriale o una mostra in un museo o in una galleria).

Il progetto, questa volta, ha coinvolto anche chi con il Fashion non c’entra.
Per questa mostra-evento è stata inaugurato il Moncler Genius building: la casa Genius, realizzata negli ex Magazzini Raccordati in zona Ferrante Aporti a Milano, un area che "rivede la luce" per la prima volta dopo 60 anni di chiusura.
Il progetto è parte di un piano di riqualificazione dell’area del comune di Milano, un tempo utilizzata per lo stoccaggio di merci. Ma Ruffini, lungimirante come sempre, oltre a questa mission pubblica affianca quella divulgativa: domenica 24 febbraio la location sarà aperta al pubblico: 5000 iscritti nella sola giornata di ieri.

Vi presentiamo i "drop" dei designer di Moncler Genius:
Richard Quinn, inglese, per il "capitolo" 0 MONCLER ha messo in campo la sua cifra stilistica contraddistinta da pattern stampati spalmati all over.

Il direttore creativo di Valentino Pier Paolo Piccioli per 1 MONCLER ha collaborato con Liya Kebede, modella, designer e attivista africana, mescolando il mondo estetico sontuoso della couture con il nylon laqué dei piumini i colori e le forme dei decori folk africani.

Veronica Leoni e Sergio Zambon reinterpretano i codici Heritage di Moncler con 2 MONCLER 1952, capsule che vede una parte femminile e una maschile dialogare tra stratificazione di materiali e cultura giovanile.

Sandro Mandrino per 3 MONCLER Grenoble gioca su stampe ed effetti di colore particolari.

La designer Simone Rocha, per 4 MONCLER, utilizza i suoi colori principali, rosso e rosa, per una collezione romantica ambientata in un bosco, quasi a ricordare la favola di Cappuccetto rosso.

Craig Green, inglese, per 5 MONCLER, ha improntato tutta la collezione sulla trasformabilità. Ogni capo è ripiegabile, modulabile, deve poter essere trasportato occupando meno spazio possibile.

Matthew Williams di 1017 ALYX 9SM, per 6 MONCLER, unisce l’estetica industriale e dark del suo marchio alla funzionalità e al comfort di Moncler.

Fragments Hiroshi Fujiwara, per 7 MONCLER, si rifà direttamente al mondo delle "subculture" inglesi, con anfibi e parka verde militare.

E per finire Francesco Ragazzi di Palm Angels che, per 8 MONCLER, mette in scena un’installazione da galleria d’arte contemporanea dove i “pezzi” sono esposti ma anche rappresentati in opere fotografiche. Una collezione in lamina di metallo e maxi volumi concettuali.

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