Coup de Foudre per Elena Massari
Video intervista ad Elena Massari, stilista di Ferrara dallo stile e dal gusto retro. Merletti, trasparenze e abiti romantici per un viaggio nelle atmosfere vintage degli anni '20
Ciao Elena, dove ti trovi?
Buongiorno Sara, sono nel mio appartamento a Ferrara, sono esattamente le 7 del mattino. Mi alzo spesso molto presto, e mi piace veder crescere la luce del sole che illumina la splendida piazza del Duomo di Ferrara e che pian piano entra dalle finestre della sala…e dopo aver dato da mangiare al gatto…mi preparo caffè e biscotti.
Quando hai deciso che saresti diventata una stilista?
Ho deciso di avviare il mio progetto mentre frequentavo un corso di modellistica sartoriale a Ferrara, presso la scuola di Lorella Chinaglia. Vedevo che gli abiti che creavo piacevano molto, e ho pensato che questa sarebbe diventata la mia nuova attività, così ho lasciato il lavoro di impiegata che svolgevo all'epoca e mi sono dedicata completamente a questa mia nuova passione.
Cosa succede quando cominci a lavorare per una nuova collezione?
Quando inizio a lavorare ad una nuova collezione parto dalla ricerca dei tessuti: i colori, i pattern, la composizione, sono tutti elementi che fanno nascere nuove ispirazioni. Ma è importante per me definire il filo conduttore della collezione e questo è il frutto di un'ispirazione spesso casuale, che può scaturire dalla passione per un film, un libro, un personaggio particolare.
La tua collezione si chiama "Coup de Foudre" perché?
“Coup de Foudre” esprime il mio innamoramento per i corredi di inizio '900, è una storia vera e propria in cui una ragazza apre il baule della nonna che le dischiude un mondo antico. Per la prima volta ho inserito in collezione due capi di lingerie in seta rifiniti con splendidi pizzi valenciennes. La nuova collezione si compone di pochi capi ma molto curati nel design e nella ricerca dei tessuti, moltissime sete, alcune fra le quali particolarmente rare e pregiate. I nomi di diversi abiti sono dedicati ad alcune fra le donne più emancipate, anticonvenzionali e dalla grande personalità, romantiche ma al tempo stesso combattive, come per la seconda metà dell’800 Louise Michel e per la prima metà del novecento Tina Modotti. Nell’immaginario del mio mondo femminile rimane ancora una volta fondamentale la ricerca dell’identità di una donna carismatica ma dall’eleganza finissima.
I tuoi abiti sono molto femminili, cosa consiglieresti a una donna per essere sensuale ma non volgare?
La sensualità nasce principalmente dal modo di pensare. Tutto parte da un atteggiamento, dal portamento, dal modo di camminare, dallo sguardo. L'abbigliamento e gli accessori hanno però un grande potere, possono cioè di enfatizzare o spegnere la sensualità di una donna. Per questo credo che sia fondamentale, indipendentemente dalla scelta di uno stile, possedere il "senso della misura" perché è con questa consapevolezza che si può esprimere armonia e bellezza.
Cosa significa essere una stilista emergente in Italia?
Essere una stilista emergente è abbastanza complicato...Ho partecipato a tre fiere molto importanti dell'abbigliamento, due all'estero ed una in italia, dove ho potuto osservare nel mio piccolo come funzionano i meccanismi di questo lavoro. Investire in esposizioni costose può dare indubbiamente grande visibilità, ma la risposta concreta da parte dei buyer è davvero una sfida…In poche parole, emergere è decisamente difficile, credo ci voglia molta costanza, perseveranza e anche molta fortuna.
Un progetto per il futuro?
Mi pongo piccoli obiettivi, e lavoro sul presente, ma in futuro mi piacerebbe molto disegnare abiti per un film o magari creare un abito per un'étoile del balletto.
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