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Un intero arcipelago come laboratorio per educare le nuove generazioni alla salvaguardia del mare

Un intero arcipelago come laboratorio per educare le nuove generazioni alla salvaguardia del mare

foto di Grazia.it Grazia.it — 3 Luglio 2025
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Il progetto Blue Schools porta l’educazione all’oceano nelle scuole dell’Arcipelago Toscano, coinvolgendo Elba, Capraia e Giglio. Tra arte, cultura e turismo sostenibile, un impegno per il futuro delle comunità marine

Un’onda lunga di consapevolezza attraversa l’arcipelago toscano grazie a Blue Schools, il progetto promosso dalla Commissione Europea e dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO (UNESCO-IOC) per diffondere l’Ocean Literacy – l’educazione all’oceano – nelle scuole. Dopo la certificazione nel 2024 di tutte le scuole dell’Isola d’Elba, l’iniziativa si estende ora anche a Capraia e all’Isola del Giglio. Questa espansione è stata annunciata durante la serata conclusiva del SEIF – Sea Essence International Festival, lo scorso 29 giugno, evento che celebra il mare come valore culturale, ambientale e identitario.

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SEIF: il Mediterraneo laboratorio di comunità

Alla sua settima edizione, SEIF 2025 si è trasformato in un festival diffuso coinvolgendo tutti i sette comuni elbani con un programma ricco di divulgazione scientifica, arte, musica e riflessioni. Il fulcro resta la valorizzazione del mare come bene comune. In questo contesto è stato presentato “Storie in Battigia”, il libro nato dall’inventiva dei bambini delle classi quinte di Marciana Marina e Marina di Campo. L’opera, frutto di un percorso biennale guidato da insegnanti e operatori culturali, è molto più di una raccolta di racconti: è la prova tangibile che l’educazione ambientale può passare per la creatività, che la parola scritta può diventare veicolo di meraviglia e coscienza ecologica. Le creature nate dalla fantasia dei piccoli autori parlano, in realtà, del loro ambiente reale – la battigia – e ne svelano la fragilità, rendendo visibile ciò che spesso rimane invisibile agli occhi adulti. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il lavoro della Fondazione Acqua dell’Elba con il supporto scientifico del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la collaborazione delle scuole coinvolte. L’educazione all’oceano non è una semplice materia scolastica, ma un vero e proprio linguaggio che restituisce senso alla convivenza e ridona centralità al mare come elemento che unisce le comunità mediterranee.

La Via dell’Essenza e il turismo sostenibile

SEIF 2025 ha segnato anche un passo importante per la valorizzazione del territorio con l’inaugurazione dell’anello occidentale della “Via dell’Essenza”, un percorso sensoriale di oltre 66 chilometri attraverso le bellezze naturali dell’Isola d’Elba. Il progetto punta a completare entro il 2027 il giro completo dell’isola, con l’obiettivo di trasformare il turismo in un’esperienza lenta e profonda, fondata sulla conoscenza e il rispetto dell’ambiente. A completare il festival, il Premio Arte Acqua dell’Elba, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, ha presentato opere che riflettono sulle “Comunità Mediterranee”. L’arte si rivela così strumento potente per raccontare il mare, esplorando memorie, legami e visioni future attraverso nuovi linguaggi.

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Educare all’oceano per ritrovare l’essenza del nostro tempo

L’espansione delle Blue Schools nell’Arcipelago Toscano rappresenta dunque molto più che un’estensione geografica: è il simbolo di una nuova centralità data al mare come orizzonte educativo, culturale e civile. In un tempo segnato da crisi ambientali e da urgenze climatiche sempre più pressanti, l’educazione all’oceano si presenta come una delle sfide più lungimiranti. Voi che vivete queste isole, voi che le attraversate, che le abitate o che semplicemente le amate: oggi avete un motivo in più per guardare al mare non solo come luogo di bellezza, ma come scuola di responsabilità. Perché, come ha ricordato il Presidente della Fondazione Acqua dell’Elba Fabio Murzi, “quando mettiamo i bambini e le bambine in contatto diretto con la meraviglia e la fragilità del loro ambiente, stiamo piantando i semi della responsabilità”. Ed è da questi semi che nasce il futuro.

Credit ph: GettyImages

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