Levante: a tu per tu con la cantautrice e il suo personale concetto di beauty


Sei una persona creativa e vivi di suggestioni: come porti questo tuo modo di essere nei tuoi “riti di bellezza”?
Nei “riti di bellezza” tendo a essere meno creativa per attenermi di più a delle piccole regole che mi consentono di mantenere viso e corpo nel modo in cui vorrei, luminoso il primo e in forma il secondo. Fondamentalmente ciò che mi aiuta davvero tanto è una sorta di disciplina che poco si avvicina al caos della mia creatività.
Cosa ispira il tuo gusto per la moda e il tuo gusto estetico?
Credo che il gusto estetico, che come primo slancio ha il modo in cui ci piace guardare il mondo e come vorremmo che il mondo fosse, sia dettato anche da necessità. Alcune cose le facciamo, le scegliamo, le indossiamo, le amiamo, perché ci fanno sentire al sicuro. Io, per esempio, sin da ragazzina ho portato la gonna sul pantalone (e per molti anni successivi alla prima fase dell’adolescenza) o il tacco con il calzettone proprio perché sentivo il bisogno di “mortificare” la mia femminilità, renderla meno accessibile, porre degli ostacoli. Eppure, quella necessità è diventata anche un mio tratto distintivo. Il mio gusto estetico è la somma di tutto questo.
“Beauty a modo tuo”: quale significato ha per te un’affermazione del genere?
Credo si tratti di ciò di cui parlavo in precedenza, ovvero la bellezza filtrata attraverso il proprio sguardo e i propri desideri e non imposta da fattori esterni. Sei bello quando stai bene.
Se dovessi parlare con la te stessa di 16 anni, cosa le diresti rispetto alle consapevolezze che hai oggi?
Non cambiare nulla di te soltanto perché gli altri pensano che tu debba farlo. La gente entrerà e uscirà dalla tua vita alla velocità della luce ma tu starai con te per sempre.
Apriamo il tuo beauty: cosa ci troviamo che non può mai mancare?
Non possono assolutamente mancare il blush, la crema idratante, la protezione solare, un rossetto e una matita per le sopracciglia.
Il tuo lavoro ha una dimensione pubblica molto forte, come gestisci l’attenzione delle persone ed, eventualmente, i commenti negativi non richiesti?
La dimensione pubblica, in cui mi spendo molto, è tenuta alla giusta distanza e, per quanto invadente, non ha mai monopolizzato la mia vita. I commenti negativi mi hanno ferita all’inizio della carriera quando era impensabile per me che la gente potesse spendere il proprio tempo a dire male e dirlo male. Però l’abitudine subentra anche in queste cose e, onestamente, l’approccio negativo di alcuni trova il mio sorriso.
Ci sono dei ricordi particolari che ti va di condividere rispetto alle cose che hai imparato riguardo alla cura per te stessa?
Non procrastinare mai. Non bisogna rimandare le cose, specie se si ha il tempo di farle. Prendersi cura non può e non deve conoscere niente altro che il tempo presente. La cura riguarda il presente, non ha a che fare con le promesse.
Ph. Press Office Zalando / Artwork: Simona Rottondi
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