Claudia Gerini: Ho scoperto che sono una guerriera
Ha debuttato a Hollywood nell’ultimo film d’azione con Keanu Reeves. E Claudia Gerini è inarrestabile anche nella vita privata. Dopo aver detto addio a un grande amore (e averne incontrato un altro) parla della libertà ritrovata e del potere di sentire il destino nelle mie mani
Casa e lavoro, set e famiglia. L’attrice Claudia Gerini, 45 anni, attualmente impegnata nelle riprese della serie tv Suburra, ha pochissimo tempo libero e lo dedica alle figlie Rosa, 12 anni, avuta dall’ex marito, il manager Alessandro Enginoli, e Linda, 7 anni, nata dall’unione con il musicista Federico Zampaglione, finita un anno fa.
Ho voluto incontrarla dopo aver visto il thriller d’azione John Wick 2, nelle sale, in cui Claudia, nei panni di una boss criminale fatale e spietata, tiene testa a Keanu Reeves e sorprende tutti con la sua padronanza dell’inglese, il suo magnetismo e il suo sex appeal. È una sirena letale, padrona fino all’ultimo del proprio destino. Ma mi ha colpito anche la partecipazione scatenata dell’attrice nel talent di FoxLife Dance Dance Dance.
«È un momento felice della mia carriera. Sapesse quante soddisfazioni mi sta dando John Wick 2, che in America ha sbancato i botteghini e mi ha procurato una grande visibilità», mi dice Claudia, più allegra che mai, in una rara pausa dal lavoro.
Capelli scuriti per esigenze di copione, magrissima ed energica, l’attrice attraversa un momento positivo anche sul piano personale: fotografata a più riprese con l’attore, regista ed ex modello Andrea Preti, 28 anni, ha l’aria appagata.
È il grande amore? «Preferisco non parlare della mia vita privata, specialmente in questo momento delicato», mi risponde. «Ho un ottimo rapporto con i padri delle mie figlie e sono una donna libera: frequento chi voglio, possibilmente senza clamore. Vivo il presente».
Così, in una mattinata di sole, mentre le bambine giocano poco lontane da noi, mi faccio raccontare questo presente fatto di successi artistici, progetti, apparente serenità. «Ma la parola serenità non mi si addice proprio», ride Claudia. «Lei che mi conosce da tanto tempo sa che non riesco a stare ferma e buona: nel lavoro e nei sentimenti sono sempre stata una furia».
Proprio come nel film John Wick 2, interpretato anche da Riccardo Scamarcio nei panni del fratello di Claudia e pronto a farla uccidere dal sicario Keanu Reeves per ereditare il suo impero criminale. Imperdibile il duetto, preludio a un colpo di scena cruento, fra l’attrice romana e il collega americano all’interno di un bagno sfarzoso rischiarato dalle candele.
Com’è finita in un film d’azione americano?
«Attraverso un provino, sostenuto mentre stavo rappresentando il mio spettacolo autobiografico Storie di Claudia. Una mattina mi sono truccata, vestita sexy e mi sono catapultata a Cinecittà dopo aver imparato sette pagine del copione a memoria, in inglese. Il regista Chad Stahelski ha talmente apprezzato la mia audizione che la sera è venuto a vedermi in teatro e seduta stante mi ha affidato la parte nel film. Non immagina la soddisfazione, soprattutto perché ero reduce da una delusione: il regista Paolo Sorrentino mi aveva preferito la belga Cécile de France nella serie tv The Young Pope».
Il successo di John Wick 2 potrebbe aprirle ora una carriera hollywoodiana?
«Non corriamo. Intanto il film ha puntato i riflettori su di me: per farle un esempio, nel sito degli attori Imdb il mio profilo da qualche settimana è ultra-visitato. Il cinema americano è meritocratico, se funzioni ti manda avanti, ti dà delle opportunità. In Italia, invece, puoi interpretare cento ruoli da protagonista e non succede niente».
Sarebbe disposta a trasferirsi armi e bagagli negli Stati Uniti per ripartire da zero?
«Oggi non ce n’è bisogno. I provini dei film ormai si fanno a Londra e se ti scelgono basta andare in America per il tempo delle riprese. Lasciamo fare al destino. Per ora sono felice di avercela fatta da sola, soprattutto in un’età avanzata per gli standard cinematografici. In America, un’attrice over 40 non trova lavoro facilmente, ma il talento viene sempre riconosciuto».
Il lavoro gioca un ruolo importante nella sua nuova vita senza Zampaglione?
«Sto lavorando tanto, è vero. Dopo l’estate uscirà il musical dei Manetti Bros Ammore e malavita in cui faccio la moglie di un camorrista, intanto giro i dieci episodi della serie Suburra, ispirata al bestseller di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo (Einaudi) e diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi. Ho la parte di una contabile del Vaticano, ma non posso dire di più. E sono pronta a riprendere lo spettacolo teatrale. Non ho un attimo di respiro, ma mi diverto molto».
La separazione non ha lasciato strascichi dolorosi o pendenze spiacevoli?
«No, perché è stata graduale. Un paio d’anni fa ci siamo resi conto che il nostro rapporto stava cambiando. Federico ha preso una casa tutta sua per stare un po’ da solo e fare musica. Andava e veniva continuamente. Un anno e tre mesi fa la nostra coppia è ufficialmente finita, ma abbiamo continuato ad andare d’accordo come prima e la nostra bambina non si è accorta di niente. Siamo stati fortunati: non ci sono stati strappi, tradimenti o recriminazioni. Siamo sempre una famiglia, anche se ho recuperato la mia libertà. E, mi creda, sono contentissima».
Perché, in che cosa consiste questa sua nuova condizione al di fuori della coppia?
«Oggi mi sento una donna matura e molto più consapevole. La libertà riconquistata non mi procura disorientamento, ma mi apre il mondo e mi dà un grande potere: quello di avere il destino nelle mie mani. Anche fisicamente mi vedo in gran forma: sono asciutta, scattante, carica di energia. Se mi chiede come mi sento in questo momento le rispondo: “Sono una guerriera”».
Ma anche la separazione più pacifica porta con sé il senso del fallimento. Non le capita mai di pensarlo?
«Certo, quando affiora la “parte blu” della mia anima mi sorprendo a domandarmi perché, dopo il divorzio dal mio primo marito, è finita anche la lunga storia con Federico. Ma poi mi convinco che la separazione era la scelta giusta. Inutile accanirsi a rivitalizzare un sentimento che non esiste più. Il mio ex compagno e io abbiamo la fortuna di aver mantenuto l’affetto, la complicità, l’amicizia e la condivisione dell’educazione di Linda».
È arrivata alla conclusione che l’amore eterno non esiste?
«Non ho mai pensato che esistesse, anche se con Federico ho vissuto otto-nove anni di passione assoluta e travolgente. Con lui sono cresciuta, sono maturata, ho scoperto tante cose di me. Quando finisce un amore perdi qualcosa, ma guadagni un’opportunità».
Quale sarebbe quella che ha guadagnato lei?
«Finalmente so che cosa voglio, ma soprattutto che cosa non voglio».
E che cos’è che non vuole?
«Sentirmi ingabbiata negli schemi. Voglio essere libera di vivere la mia vita di mamma, di attrice e di donna senza compromessi. Faccio quello che sento giusto e non devo rendere conto delle mie azioni a nessuno».
La spaventano i 50 che si avvicinano?
«Un po’ sì, lo confesso. Ma ho tante amiche più grandi che ammiro e guardandole mi faccio passare ogni paura: anche dopo i 60 si può essere attive, realizzate, curiose, sicure di sé. E si possono provare tante emozioni. Diciamolo, invecchiare non è così tremendo: me lo ripeto ogni volta che vedo l’attrice francese Isabelle Huppert».
Perché, che cosa apprezza di lei?
«A 63 anni non ha età. Gira un film dietro l’altro, vince premi, è un’icona di stile. È rimasta sempre se stessa come se il tempo non esistesse. Vorrei invecchiare mantenendomi bene come lei».
Come pensa di riuscirci, Claudia?
«In un modo solo: affidandomi a me stessa».
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