Parigi: 5 dritte per scoprire la città dell'amore (mentre il Covid arretra)
Ora che si sta riprendendo a viaggiare a ruota libera, nel ventaglio delle destinazioni di chiunque non può mancare un soggiorno a Parigi.
A due ore d'aereo dall'Italia, la città dell'amore sta cominciando a riaccogliere i turisti, anche se non ha recuperato i numeri pre-pandemia.
Proprio per questo, però, è il momento giusto per andarci: poca fila al Louvre, niente code per salire in cime alla Torre Eiffel, piccoli bistrot a cui bussare anche senza prenotazione (però è sempre consigliabile farlo).
Mentre il mondo si prepara - si spera per sempre - a riaprire, ecco qualche dritta per scoprire Parigi in tempi di pandemia: le mascherine sono ancora obbligatorie e il distanziamento è altamente consigliato.
In più la possibilità di contrarre il Covid-19 in viaggio trattiene molti dal partire: per questo, dopo esserci stati, vi diamo cinque dritte per scoprire la città dell'amore nonostante il Covid.
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Come muoversi, dove mangiare, dove dormire: la scelta perfetta è un boutique hotel, piccolo e romantico. Ce n'è uno, a Parigi, dove la metà del personale è italiano: una sicurezza per ogni situazione d'emergenza.
Pronti per fare il biglietto?
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5 dritte per visitare Parigi (facendo ancora attenzione al Covid)
(Continua dopo la foto)
Prendetevi almeno 4/5 giorni
Tra controlli e attese lunghe più del solito, prendetevi almeno quattro/cinque giorni per visitare Parigi. E sappiate che, comunque, sono pochi.
Ma per un primo assaggio possono andare bene. Preferibilmente, sfruttate il lunedì e il martedì: la città si svuota, c’è meno coda ai musei.
Trasporti: se la metro è affollata, aspettate quella dopo
Dotatevi di mascherine, perché potrebbero continuare a essere obbligatorie anche pian piano che le altre misure di contenimento del virus verranno meno.
E armatevi di un po’ di pazienza, specialmente se dovete spostarvi con la metropolitana.
Molto spesso la troverete affollata, affollatissima: sarà normale, in quei casi, avere un po’ di timore. Ma non disperate: basterà attendere il treno successivo, che di solito passa in non oltre 5 minuti.
Un altro consiglio: i vagoni davanti sono sempre i più liberi.
Oppure andate in bicicletta
Un’altra opzione è quella di sfruttare la rete capillare di ciclabili che c’è in città, noleggiando un mezzo in sharing. Meteo permettendo, ovviamente.
Dormite in un boutique hotel
Volete evitare i grandi hotel ma al tempo stesso non vi fidate della pulizia degli appartamenti?
Optate per un boutique hotel, come il J.K. Place. Ha la metro a cinquanta metri dal portone, è super instagrammabile e buona parte dello staff è italiano: una sicurezza, in tempi di pandemia, per qualsiasi tipo di emergenza sanitaria e legata a biglietti aerei. Sì, anche per chi parla l’inglese alla perfezione e mastica abbondantemente il francese.
Vanta una Spa (che quindi non potrà certo essere affollata) e al suo interno c’è anche un ristorante, CasaTua, dove potrete sedervi quando la domenica molti dei ristoranti parigini saranno chiusi per il riposo settimanale.
E soprattutto: qui potete cominciare la giornata sorseggiando un vero caffè.
(foto: Massimo Listri)
Musei: meglio evitare il week-end
Provate a non concentrare la visita dei musei durante il sabato e la domenica, quando saranno sicuramente più affollati.
Per esempio, un consiglio è visitare i musei il lunedì. Proprio in questo giorno, la fila per la Gioconda al Louvre non supera solitamente i 15 minuti.
È vero che il virus sta arretrando, ma certo non sta sparendo ed evitare situazioni a rischio rende più serena la vacanza.
Stando attenti ai giorni di chiusura, prenotate il biglietto in anticipo e preparatevi, comunque, a fare un po’ di fila per i controlli.
Se avete solo il week-end, scegliete di andare all’apertura o all’ora di pranzo.
Dovrete tenere indosso le mascherine: tenetene conto, se scegliete di indossare le chirurgiche, che vanno sostituite più spesso rispetto alle Ffp2.
Dove mangiare
Fate colazione da The French Bastards, boulangerie moderna con tre negozi a Parigi: no, non ha nulla da invidiare alle più blasonate pasticcerie della città, che costringono a decine di minuti di coda.
Seb’On è un piccolo bistrot in uno dei quartieri più vivaci, Pigalle. È comodo da raggiungere in metro, si paga con carta e propone portate della cucina tradizionale francese con un tocco di estro.
Le Grenier à Pain, a Montmartre, è il posticino perfetto per acquistare biscotti al burro artigianali come souvenir e assaggiare una tradizionale baguette: qui troverete una delle più premiate di Parigi.
(Credit foto: Unsplash)
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