Perché la statuetta si chiama Oscar ed è davvero d'oro? E poi, quali sono i film che, a oggi, hanno fatto il record di premi e gli attori e le attrici che hanno vinto più Academy Awards? Per farvi arrivare pronti agli Oscar 2023 abbiamo raccolto una serie di curiosità e aneddoti da snocciolare all'occorrenza.
** Oscar 2023: tutto quello che c'è da sapere sull'edizione numero 95 **
** 10 film da vedere per arrivare preparati agli Oscar 2023 **
Per esempio: alla sua prima edizione, il 16 maggio del 1929, il premio si chiamava Academy Award of Merit e l’evento andava in scena all’Hotel Roosevelt di Hollywood.
I biglietti per partecipare alla serata costavano 5 dollari e ai tempi si assegnavano solo 15 Oscar.
Da allora in 94 edizioni - che diventeranno 95 con quella del 12 marzo 2023 - molte cose sono successe.
(Continua sotto la foto)

Perché si chiamano Oscar?
Il nome ufficiale della statuetta d’oro è “Academy Award of Merit”, ma è dalla metà degli anni Trenta tutti la chiamano “Oscar”. Perché?
Non c’è una spiegazione e ufficiale del perché sia stata rinominata così. Qualcuno dice che abbia ripreso il secondo nome del primo marito di Betty Davis, prima donna ad essere eletta presidente dell'Academy, nonché la prima attrice della storia a raggiungere il record di dieci candidature al premio Oscar (che vinse due volte come miglior attrice (nel 1936 con Paura d’amare e nel 1939 con il film Figlia del Vento).
La seconda spiegazione, più pop, dice che nel 1931 la segretaria esecutiva dell’evento, Margaret Herrick, alla vista della statuetta dorata esclamò: “Assomiglia proprio a mio zio Oscar!”.

Quanto vale una statuetta degli Oscar
La statuetta dell'Academy Award of Merit rappresenta un cavaliere in piedi su una bobina di pellicola cinematografica a cinque raggi (come le categorie di lavoratori coinvolte nella prima edizione degli Oscar: attori, registi, produttori, tecnici e sceneggiatori).
Tra le mani ha la spada di un crociato.
La statuetta è alta 34 centimetri e pesa quattro chili. Solo dal 2016 è placcata d’oro 24 carati. Il suo valore, oggi, è di circa 300 dollari.
Ma ci fu un tempo in cui il suo valore era solo simbolico: durante la Seconda guerra mondiale, nelle edizioni dal 1942 al 1944, fu infatti realizzata in gesso affinché nessuno la rubasse o la vendesse.

Miglior attrice non protagonista a soli 10 anni
A soli dieci anni, the Oscar goest to: Tatum O'Neal, la più giovane attrice ad aver vinto un Oscar per il ruolo da non protagonista nel film Paper Moon – Luna di carta.
Il peggior controsenso
La prima star afroamericana a ricevere l’Oscar fu Hattie McDaniel, nel 1939, per la sua interpretazione in Via col vento. Alla cerimonia di premiazione però dovette sedersi in una zona separata del teatro a causa delle leggi sulla segregazione razziale.
Il record di statuette
Per ora i tre film che hanno ottenuto più premi Oscar in assoluto sono stati, in ordine di premiazione: Ben-Hur(nel 1960), Titanic (nel 1998) e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re (nel 2004), ciascuno con ben 11 statuette.
Nell’edizione 2023 il film Everything Everywhere All at Once di Daniel Kwan e Daniel Scheinert ha ottenuto 11 nomination. Chissà se riuscirà a uguagliare il record e ad entrare nella rosa dei film più premiati della storia degli Oscar.
Il record personale
Walt Disney ha vinto in totale 26 statuette, di cui 4 alla carriera. Il papà di Topolino ha anche collezionato il numero più alto di candidature della storia del Premio, ben 59!

Donne registe da Oscar
Da sempre apprezzate e pluripremiate alla Notte degli Oscar sono le grandi e le nuove attrici del cinema. Nella storia dei premi dell’Academy lo sono un po’ meno le donne registe, come pure le sceneggiatrici e le produttrici.
Tant’è, le donne candidate nella categoria di Miglior regista si contano sulle dita di due mani. Ma per quelle effettivamente premiate ne basta una.
Nel corso delle edizioni sono state nominate per la categoria Lina Wertmüller (Pasqualino Settebellezze, 1977), Jane Campion (Lezioni di piano, 1994), Sofia Coppola (Lost in translation, 2004), Kathryn Bigelow (The Hurt Locker, 2010), Greta Gerwig (Lady Bird, 2018), Chloé Zhao (Nomadlan, 2021), Emerald Fennel (Una donna promettente, 2021) e Jane Campion (Il potere del cane, 2022).
Di loro, hanno vinto solo Kathryn Bigelow, Chloé Zhao, undici anni dopo, e Jane Campion l’anno successivo.
Dopo due anni d’oro - il ’21 e il ‘22 - per le donne registe l’edizione 2023 nessuna nomination tra le candidate per la categoria.
Ancora a proposito di donne
L’unica attrice ad aver vinto quattro premi Oscar come miglior attrice nel 1934, 1968, 1969 e 1982 è Katharine Hepburn. Che però non si è mai presentata a ritirare i premi. Solo nel ’74 ha preso parte alla serata per consegnare il premio Irvin G. Thalberg al produttore Lawrence Weingarten.

Italiani da Oscar
L'Italia, dopo gli Stati Uniti, è la nazione che ha collezionato più Oscar nel suo palmarès. Tra registi, attori e film italiani che si sono aggiudicati l’Academy Award l’elenco è lungo (ne citiamo solo alcuni).
A fare incetta di Oscar, Vittorio De Sica con ben quattro statuette, per Sicuscià, Ladri di Biciclette, Ieri, oggi, domani e la pellicola Il giardino dei Finzi-Contini. A eguagliarlo, l’altro mostro sacro della regia, Federico Fellini, che si è aggiudicato quattro Oscar per i film La strada, Le notti di Cabiria, 8 ½, premiato anche per i costumi, e Amarcord, più una statuetta alla carriera.
A seguire, Bernardo Bertolucci ha incassato un Oscar come miglior film in assoluto con L'ultimo imperatore, kolossal premiato con nove statuette (di cui due assegnati proprio a Bertolucci per la regia e sceneggiatura originale). E poi, Salvatores, Tornatore e Sorrentino hanno ricevuto un Academy Award a testa; Petri ha vinto per la sceneggiatura di Divorzio all'italiana e Benigni con il suo La vita è bella ha trionfato per la miglior colonna sonora e il miglior attore.

Tra le donne, la prima regista a ricevere una nomination per la miglior regia fu Lina Wertmuller, per Pasqualino Settebellezze. Vinse poi l’Oscar alla carriera nel 2020.
La prima italiana a portare a casa l’Oscar fu Anna Magnani per La rosa tatuata, nel 1955 (nella foto sotto).

Seguì nel 1962 Sophia Loren, con La ciociara, primo Oscar assegnato a un'attrice in un film non in lingua inglese. Sempre la Loren si guadagnò un altro Oscar alla carriera nel 1991. Un altro premio alla carriera, tanto atteso quanto meritato, quello a Ennio Morricone nel 2007 (che aveva vinto un altro Oscar per le musiche di The Hateful Eight, film del 2015, scritto e diretto da Quentin Tarantino).
2021, l’annus horribilis
L’edizione peggiore di sempre in termini di ascolti è stata quella del 2021. Meno di 10 milioni di americani hanno visto la diretta in tv, ma il crollo dell’audience era previsto visto che per buona parte del 2020 e del 2021 i cinema di tutto il mondo sono rimasti chiusi a causa dell’emergenza Covid.

L’edizione più critica (e criticata) della storia degli Oscar
A riaccendere i riflettori sulla serata, creando un vero e proprio cortocircuito in sala, è stato lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock nel corso della 94esima edizione (2022).
Smith ha colpito il presentatore e poi ha urlato improperi contro di lui. La scena è stata censurata dalla ABC, ma ha avuto un’eco enorme sui social. L’ex Principe di Belair si è poi scusato e qualche giorno dopo si è dimesso dall’Academy. Una settimana più tardi proprio l’Academy lo ha bandito dagli Oscar per 10 anni.
Per non rischiare, altri incidenti incresciosi, per la prima volta l’Academy ha istituito in vista della 95esima edizione degli Oscar una unità di crisi pronta a intervenire se necessario.

Incidente sul percorso
L’unica attrice ad essere caduta salendo sul palco del Teatro di Los Angeles è stata Jennifer Lawrence nel 2013. Sarà stata l'emozione o il vestito lungo, l'attrice è inciampata un secondo prima di ritirare il premio Oscar come miglior attrice protagonista per il film "Il lato positivo".
La frase storica degli Oscar
“Se vivi abbastanza a lungo e sei in grado di parlare, un Oscar puoi sempre vincerlo”, disse John Wayne uno che di Hollywood e del cinema ha fatto la storia.
© Riproduzione riservata