10 (lussuosissimi) hotel a Milano dove andare per l'aperitivo

Si trovano su rooftop con vista wow, in giardini o chiostri, dove non sembra nemmeno di essere a Milano, e ospitano barman e prodotti d'eccezione: gli hotel di lusso a Milano dove prendere l'aperitivo sono sempre di più e sempre più ricercati (oltre che aperti ad agosto, che non guasta).
D'altronde d’è solo l’imbarazzo della scelta per ritrovarsi in coppia o con gli amici, a bere un drink, a Milano.
E dunque, perché non provare un luogo diverso, all’insegna del glamour, in un locale all’interno di lussuosi urban resort? Eccone 10, tra cui scegliere.
Gli hotel a Milano dove prendere l'aperitivo
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Hotel Principe di Savoia
Il Principe di Savoia, parte di Dorchester Collection, che annovera alcuni tra gli hotel più leggendari del mondo, è, da sempre, un punto di riferimento per il lusso a Milano.
Domina piazza della Repubblica, in un contesto urbano, dove convivono raffinatezza contemporanea e fascino d’altri tempi.
Dal mese di luglio, Marco Russo, bar tender, precursore della mixology e imprenditore, entra a fare parte del team, come consulente beverage.
Così la carta dei del Principe Bar diventa più contemporanea e glamour. Inoltre, Russo, sarà presente come guest, in alcune serate speciali, dove si potrà assaggiare anche il signature cocktail “El milanes”, a base di zafferano, che enfatizza il rapporto con la città e avvicina l’ospite straniero alla vera tradizione meneghina.
Parallelamente Marco Russo volerà anche oltreoceano, a San Diego in California e Phoenix in Arizona, nell’ambito della collaborazione con il gruppo Ambrogio15.
Portrait Milano
Si chiama 10_11 Bar, Giardino, Ristorante, il posto "segreto" di Portrait Milano nuovo hotel sorto all'interno dell'ex Seminario Arcivescovile, in corso Venezia, nel cuore del quadrilatero della moda.
Un salotto en plein air, perfetto per l'estate in città. Dalle ore 18.00 alle ore 21.30, qui, viene servito l’aperitivo, da scegliere dalla drink list studiata dal bar manager Andrea Maugeri, con la preziosa consulenza di Mattia Pastori di Nonsolococktails.
Da assaggiare la “Giostra d’alcol”, un drink sofisticato, preparato con ingredienti particolari, dal grana padano al cioccolato; il “Magistris Negroni”, una rivisitazione del classico Negroni, aromatizzato all’alloro e vino ancestrale o l’Ambrogino, a base di rabarbaro, bitter e vaniglia.
In alternativa ci sono i Bubble Cocktails, una versione originale del classico cocktail a base di Savoia Americano, pompelmo e prosecco e il Rossini in Corso Venezia, una miscela fresca, caratterizzata dal gusto dolce e delicato di fragole e bergamotto, dal profumo intenso di rosa e menta.
Excelsior Hotel Gallia
L'Excelsior Hotel Gallia è uno degli hotel più prestigiosi d'Italia, fin dalla sua apertura nel 1932.
A pochi passi dalla Stazione Centrale, ha seguito l’evoluzione di Milano, trasformandosi, mano a mano, con lei.
Infatti, i suoi interni, disegnati dallo Studio Marco Piva di Milano, presentano chiari riferimenti allo stile di vita attuale della città.
Per l’aperitivo c’è la Terrazza Gallia Bar & Lounge, all’ultimo piano, con vista. Qui potete scegliere un cocktail abbinato ad una selezione di deliziosi canapè.
Vincente è il connubio tra mixology e finger food, con la nuova drink list firmata da Andrea Griggion, assistant bar manager di Terrazza Gallia, perfetta da abbinare alla proposta di piatti di Antonio e Vincenzo Lebano, Executive Chef del rooftop restaurant, con la consulenza degli chef tristellati fratelli Cerea.
Four Seasons Milan
Storica dimora, all’interno di un ex convento del XV secolo, nel cuore del quadrilatero della moda.
Il restyling, di qualche anno fa, è stato firmato dalla designer e architetto Patricia Urquiola.
Insomma, il Four Seasons Milan è il the place to be per questa estate, con il suo giardino Stilla nel chiostro, vera e propria oasi di pace.
Qui, durante la stagione estiva, si gustano canapes, accompagnati da cocktails d'autore, creati dal Bar Manager Luca Angeli. Sue specialità il Virgin Fashion Mule, il Passion Spritz e il Rose Highball. Insieme all’aperitivo vengono serviti dei finger food, ma si possono ordinare, volendo, anche le tapas che prepara lo Chef Fabrizio Borraccino.
Bulgari Milano
A pochi passi da via Montenapoleone e via della Spiga, tra l'Accademia di Brera e la Scala, un palazzo milanese, del XVIII secolo, accoglie il Bulgari Hotel di Milano.
L'albergo a cinque stelle, dietro le sue austere facciate, nasconde un’oasi di serenità e relax.
Si tratta di un giardino privato di 4.000 metri quadrati, vicino al Giardino Botanico, parte integrante dell’anima dell’hotel.
Si compone di due parti, tra cui scegliere di accomodarsi: la Zona Vimini e le Isole di Ghiaia.
Dalle 18.30 alle 21, “va in scena” un appuntamento irrinunciabile, che si colora dei sapori del classico aperitivo italiano, con un’ampia scelta di drink tradizionali e innovativi come i Bulgari Specials, tra cui spicca l’esclusivo Signature Bulgari Cocktail, un must nei bar della proprietà, a base di Gin, Aperol, succo di lime, succo d’ananas e spremuta d’arancia.
Mandarin Oriental Milano
Situato all’interno di quattro eleganti palazzi del XVIII secolo, a pochi passi dal Duomo.
Il cuore pulsante del Mandarin Oriental è il Mandarin Garden, un giardino segreto nel cuore della città, che offre menù dedicati per il pranzo e la cena e un’ampia scelta di cocktail per l’aperitivo.
La novità estiva proprio per l'aperitivo sono i mocktail Ayurvedici "Citrus Garden" e "Floral Sense". Freschi e senz'alcol, si ispirano ai preziosi blend di origine aromaterapica e ayurvedica del brand Subtle Energies, utilizzato presso la Spa dell’hotel.
I mocktail vengono serviti con un sorprendete final touch olistico, cioè la nebulizzazione di oli terapeutici "Relax Body Mist" e "Revive Body Mist", per rilassarsi o ricaricarsi.
Armani Hotel Milano
Questo cinque stelle in via Manzoni, riflette in pieno l’estetica del re delle passarelle, Giorgio Armani, che ha disegnato personalmente ogni dettaglio.
Al settimo piano dell’Armani Hotel c’è l’Armani Bamboo Bar, un locale elegante, contraddistinto da un design elegante e contemporaneo.
Ideale per un aperitivo sofisticato, con vista che si staglia sulla “vecchia” e “nuova” Milano.
Fanno parte della Skyline Collection, sette inediti signature cocktails, che rendono omaggio allo skyline milanese. Per chi preferisce drink classici può scegliere tra “The 7 Classic Cocktails”, sette drink classici, dagli aromi e sapori freschi, che hanno influenzato la moderna mixologia per un viaggio intorno al mondo.
Hotel Milano Scala
È il primo hotel milanese a emissioni zero, che, grazie all’utilizzo di tecnologie che riducono le dispersioni di calore ed energia, è stato selezionato da National Geographic tra i migliori hotel ecosostenibili al mondo.
Il suo rooftop, la Sky Terrace, con vista su Brera, un ambiente dal design funzionale e da un arredo dall’animo green, è famoso per l’happy hour.
Qui si possono assaggiare cinque inediti cocktail botanici a base di erbe aromatiche e frutta: HMS Mojto, con rum scuro, menta, lime, zucchero di canna; Salva Mi, con vodka, arancia, salvia, zucchero; Tomar, a base di acqua di pomodoro, anguria, vodka, rosmarino, eucalipto e jalapeño. Ancora Herba Veneris, un Cordiale di verbena, fiori di sambuco, gin e tonica e, infine, Banana Fashion, con oleo di banana e rum al burro di cocco.
Oltre all'aperitivo si può anche cenare sulla Sky Terrace, che è stata rinnovata, anche nel "Privée".
Radisson Collection Hotel, Santa Sofia Milan
Situato in posizione strategica nel centro di Milano, all’incrocio tra Via Santa Sofia e Corso Italia, questo nuovo cinque stelle, ha da poco aperto i battenti.
Quella che era la sede di Allianz, è stata trasformata nel Radisson Collection Hotel, ad opera dello studio di architettura di Marco Piva.
Per l’aperitivo si può scegliere tra ISSEI Rooftop, ristorante e bar specializzato in cucina Nikkei, una fusione di cucina giapponese e peruviana, sulla terrazza, al settimo piano dell’hotel, con vista su Milano.
Oppure si può andare al quarto piano, dove è stata creata una nuova terrazza, con una piscina all'aperto e un’area lounge bar, aperta durante i mesi più caldi.
Gli ospiti possono fare un tuffo o semplicemente rilassarsi su una comoda sedia a sdraio gustando un bicchiere di vino o un aperitivo.
Park Hayatt Milano
Questo esclusivo hotel 5 stelle lusso, situato nel cuore storico di Milano, a due passi dal Duomo, l’aperitivo d’autore viene servito all’interno dell’esclusivo bar Mio Lab.
Uno dei più rinomati di Milano, celebre per i suoi aperitivi e drink dopocena, curato dal bar manager Alessandro Iacobucci Vitoni.
Ogni sera, il dj set crea un’atmosfera vibrante all'interno del bar, accentuata dall’abilità dei mixologist che preparano dai grandi classici a più originali signature cocktail.
Nella stagione estiva l’aperitivo si può prendere nel Dehors, un'estensione del vicino Mio Lab. Si tratta di un’elegante lounge del Park Hyatt Milano, con vista sulla Galleria Vittorio Emanuele II.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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