Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di Giugno

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Cosa fare a Roma a Giugno? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cultura, spettacoli e concerti da mettere in agenda

Gli eventi di giugno a Roma da non mancare: un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.

Sempre con un occhio alle nuove aperture di ristoranti e locali, per restare aggiornati sulle ultime novità.

Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.

Cosa fare a Roma a giugno

(Continua sotto la foto)

CASA BALLA Foto M3Studio Courtesy Fondazione MAXXI

Mostre

Casa Balla

È aperta al pubblico fino al 15 luglio Casa Balla nel quartiere Della Vittoria: qui, a partire dal 1929, il pittore futurista visse e lavorò fino alla data della sua morte insieme alla moglie Elisa e alle figlie Luce ed Elica. 

Questa non fu solo l’abitazione del maestro torinese ma anche il suo studio negli anni di permanenza nella Capitale: qui i visitatori possono respirare lo spirito del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo (firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915) tra oggetti di vita quotidiana da lui ideati e costruiti – come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle – oltre a quadri, disegni e sculture.

Biglietti: intero 18 euro

Orari: fino al 15 luglio, da giovedì a domenica 10.00 -19.00

Indirizzo: via Oslavia 39b

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Sembra Vivo! a Palazzo Bonaparte

Dallo scorso 26 maggio Palazzo Bonaparte ospita, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata alla scultura iperrealista con 43 mega installazioni dei più grandi artisti internazionali contemporanei: da Maurizio Cattelan a Ron Mueck, solo per citarne alcuni.

Prodotta e organizzata da Arthemisia, Sembra vivo! porterà i visitatori a chiedersi se quelle davanti ai propri occhi sono figure umane reali oppure opere realizzate da uno dei 29 artisti che hanno preso parte al progetto espositivo (Maurizio Cattelan, Ron Mueckche, George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson, Berlinde de Bruyckere, Elmgreen&Dragset e molti altri).

La mostra, suddivisa in 6 sezioni con opere e figure anonime a grandezza naturale che riproducono la realtà con dettagli minuziosi e al limite del surreale, è in programma fino all’8 ottobre.

Biglietti: intero 16 euro

Indirizzo: piazza Venezia 5

Gazzelle palazzo dello sport roma

Concerti

La stagione estiva dei concerti a Roma è sempre ricchissima, con tante star anche internazionali in cartellone.

** I festival musicali più belli dell'estate (in Italia ed Europa) **

Ma i nomi più attesi del mese di giugno sono tutti italiani: si comincia con Gazzelle il 9 giugno allo Stadio Olimpico. Qualche giorno dopo tocca a Giorgia, il 12 giugno al Teatro dell’Opera di Roma.

Già sold out i live di Vasco Rossi previsti il 16 e 17 giugno allo Stadio Olimpico.

All’Auditorium Parco della Musica doppia data per Mannarino il 16 e il 17 giugno; impegno bis anche per Tiziano Ferro in tour il 24 e 25 giugno allo Stadio Olimpico.

STREET SKATEBOARDING ROME

Sport

Street skateboarding Rome 2023

Il grande skateboard torna all’ombra del Colosseo: dal 18 al 25 giugno i migliori skater del mondo si sfideranno allo Skatepark del Parco del Colle Oppio per una delle tappe di qualificazioni dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Al WST - Street Skateboarding Rome 2023 si attendono più di 250 atleti internazionali pronti a competere per un posto in finale il 25 giugno.

Indirizzo: Playground Colle Oppio, Parco del Colle Oppio

Ino The Hoxton

Eventi

The Hoxton Gallery

La Hox Gallery, spazio dell’hotel The Hoxton Rome dedicato ai giovani talenti, ospiterà dal 1° giugno al 30 settembre una nuova artista: Giorgia Atzeni, in arte Gee, autodidatta e appassionata di viaggi con esperienze in America e Australia che da sempre sono fonte d’ispirazione.

La mostra The Art of Upcycling è l’occasione per conoscere le sue opere, tra cui vecchie tavole da skate che, recuperate da garage e luoghi dimenticati, tornano a nuova vita.

Non solo arte tra le ultime novità a The Hoxton Rome.

La caffetteria Cugino infatti arricchisce la sua proposta gastronomica grazie alla collaborazione con Ino Panino, bottega di panini fiorentina premiata più volte come Miglior Panino d’Autore: in arrivo una selezione di panini con i migliori prodotti stagionali che verrà aggiornata ogni mese a partire da giugno.

Indirizzo: largo Benedetto Marcello, 220

 

Roma Baccalà

Dal 22 al 25 giugno torna alla Garbatella Roma Baccalà, manifestazione gastronomica alla quarta edizione dedicata a uno dei piatti tradizionali della cucina romana.

Per la prima volta il pubblico potrà essere protagonista della kermesse – organizzata da Un/Lab e con la direzione artistica di Francesca Rocchi – partecipando a uno show cooking in piazza: gli sfidanti porteranno la propria ricetta di baccalà o stoccafisso e sarà una giuria di giornalisti e cuochi a decretare il vincitore.

Tra gli altri appuntamenti, il Teatro dello Scambio – il talk di apertura sarà dedicato a una tipica ricorrenza scandinava che celebra la luce e l’inizio dell’estate con grandi falò e decorazioni in tutte le case – e show cooking, come quello di chef Fabio Pezzoli del ristorante Campo de Fiori di Oslo che racconterà la sua cucina fusion romano-norvegese.

Presenti a Roma Baccalà 2023 anche Ostissimi, l’Associazione degli Osti di Roma, e Slow Food Roma e Lazio con le loro dimostrazioni ed idee su piatti di baccalà e stoccafisso a tema estate.

Orari: dalle 12.00 alle 24.00

Biglietto: ingresso libero

Indirizzo: piazza Damiano Sauli

musei vaticani

Cosa fare a Roma: gli appuntamenti con la cultura

Apertura serale dei Musei Vaticani

Sono ricominciate le aperture serali dei Musei Vaticani, il venerdì e il sabato con orario continuato: l’occasione per ammirarne i capolavori con più tranquillità e in un’atmosfera di grande suggestione.

E nel Cortile della Pigna (su richiesta al momento della prenotazione online) sarà possibile fermarsi anche per un aperitivo.

 

Musei gratis

Domenica 4 giugno, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle 16.00, ultimo ingresso alle 15.00) e quella dei Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana dalle ore 9.00 alle 16.30, ultimo ingresso un’ora prima) saranno a ingresso gratuito per residenti e non residenti a Roma.

Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.

Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (orario 9.00 - 19.00).

 

Apertura straordinaria della Torre Moresca di Villa Torlonia

C’è tempo fino al 24 giugno per partecipare, ogni sabato, alla visita guidata (20 minuti circa) della Torre Moresca di Villa Torlonia e ammirarne le vetrate colorate e gli stucchi policromi.

Insieme alla Serra Moresca, questa costruzione fa parte del complesso architettonico dalle linee arabeggianti – non a caso ispirato all’Alhambra di Granada – voluto dal principe Alessandro Torlonia e progettato intorno al 1839 dall’architetto Giuseppe Jappelli.

L’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

La Torre Moresca è visitabile gratuitamente con prenotazione obbligatoria al call center 060608 (attivo tutti i giorni ore 9.00-19.00) acquistando contestualmente il biglietto d’ingresso alla Serra Moresca.

È invece tutto gratuito per i possessori della MiC card in corso di validità, con obbligatoria prenotazione telefonica.

Biglietto: intero per Serra Moresca e Torre Moresca, 4 euro

Orari: accessi alle ore 10.40 - 11.20 - 12.00 - 15.20 - 15.40 - 16.20

Indirizzo: Villa Torlonia, via Nomentana 70

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Ristoranti da provare e nuove aperture

Ricci Pescheria con Cucina

I Carlini, soffici maritozzi in versione salata, non potevano che essere tra i piatti più buoni e sfiziosi di Ricci Pescheria con Cucina: ne è un esempio quello ripieno di polpo rosticciato e cicoria ripassata, ma ce ne sono tantissimi altri visto che i gusti si rinnovano ogni settimana.

Sono l’omaggio che lo chef Alessio Albanesi, insieme a Daniele Usai – è stato proprio il patron de Il Tino e 4112 a Fiumicino a curare la nascita di questa pescheria con laboratorio gastronomico – ha voluto dedicare a piazza Filippo Carli.

È qui che si affacciano le vetrate di questo nuovo bistrot di Vigna Stelluti, versione “mare” della storica bottega Ricci Il Salumiere che dista solo pochi passi.

Il pesce è il grande protagonista, in tutte le forme e preparazioni: crudo, fritto, alla griglia, in salamoia, marinato, affumicato, frollato, sott’olio. E a portata di forchetta tutto il giorno.

Perché come suggerisce il nome, da Ricci Pescheria con Cucina si può venire non solo per comprare il pesce fresco – che arriva ogni giorno dall’asta di Fiumicino – ma anche per mangiare seduti al tavolo (una ventina i coperti, tra dentro e fuori), prendere qualcosa da asporto al banco della gastronomia o fare un aperitivo.

Basta buttare un occhio alla lavagnetta con i piatti del giorno, che variano in base alla disponibilità e alla stagionalità dei prodotti, oppure scegliere al banco della pescheria cosa farsi preparare espresso nella cucina-laboratorio a vista.

Tartare, Carpacci, Ostriche, Polpo e patate, Insalata di mare o di polpo, Alici in varie versioni (marinate, sotto sale, fritte), Supplì di mare dalla panatura croccantissima (una decina le varianti, da provare senz’altro quello con Triglia alla cacciatora) sono solo alcune delle proposte pronte che si trovano sempre.

Per tutto il resto ci si può affidare all’estrema gentilezza della ragazza che si occupa della sala, Angelica Finamore, che saprà consigliare i piatti del giorno e le specialità come il Bottone alla genovese di polpo, le Linguine all’assoluto di gambero rosa, la Nduja di tonno rosso e lo Spiedino di totano con gazpacho.

Alcuni tra i piatti più interessanti, come la Zuppa thai (a base di lemongrass, latte di cocco, zucchine alla julienne, gamberi rosa, seppie e moscardini) e le Alici fritte con carote arrosto e chutney di mango, hanno profumi e sapori che ricordano il Sud Est asiatico.

Non a caso tra le mete di viaggio preferite dello chef Albanesi – 34 anni e un passato di sous chef al ristorante stellato di Usai a Fiumicino – insieme al Sud America, dove ha imparato le tecniche di marinatura tipiche dei paesi andini.

Altri piatti preparati in casa sono i Salumi di mare (bresaola di tonno, prosciutto di pesce spada o di leccia), lasciati maturare a vista in speciali frigoriferi che ne consentono la frollatura e serviti con un filo d’olio Evo abruzzese.

Tecniche innovative, abbinamenti insoliti, cura del particolare (dalla mise en place all’impiattamento) team giovane: Ricci Pescheria con Cucina ha portato un vero vento di freschezza nel quartiere.

O per meglio dire, una brezza di mare.

Orari: dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle ore 22.00; le domeniche di giugno aperti anche a pranzo

Indirizzo: piazza Filippo Carli 16

Ristoro degli angeli

Ristoro degli Angeli

Un’insegna storica a Garbatella, Il Ristoro degli Angeli, ha di recente cambiato gestione ma non lo spirito: l’atmosfera è rimasta calda e familiare, così come la passione per la cucina genuina e la cura dei rapporti umani tra oste e cliente.

Tutto quello che ci si aspetterebbe da un ristorante di un quartiere popolare e autentico di Roma: niente fronzoli, ma sostanza.

Tra i tavolini sotto al portico di via Luigi Orlando 2 e nelle salette interne si aggira ancora il signor Ivo che, insieme alla moglie, ha portato avanti il locale fino all’arrivo dei nuovi proprietari.

E sono ancora tanti gli aneddoti che ha da raccontare, soprattutto per chi avesse voglia di conoscere la storia di questo angolo di Roma tanto affascinante quanto ricco di storia, costruito a partire dagli anni Venti tra villini e palazzi dalle facciate colorate, cortili interni e spazi verdi.

Per le ultime novità in carta – anche se il menu è rimasto pressoché lo stesso (così come i cuochi) – invece è arrivato Gabriele Giannattasio, sommelier, restaurant manager e grande appassionato di uno dei prodotti d’eccellenza del nostro territorio: a breve infatti arriverà una proposta di abbinamenti olio-cibo.

L’idea dei nuovi soci è quella di mantenere il legame con il passato – anche perché, da buona osteria di quartiere, Il Ristoro degli Angeli ha da sempre un parterre di clienti storici e affezionatissimi – e di proporre una cucina tradizionale romana, con un’attenzione in particolare al recupero di piatti dimenticati.

Come l’ottimo Uovo in trippa alla romana che, a dispetto del nome, è senza frattaglie (gli ingredienti sono uova San Bartolomeo, pomodori pelati, pecorino romano Dop e mentuccia) ed è una delle varie proposte vegetariane del ristorante insieme alle polpette con salsa di pomodoro agrodolce all’arancia.

Immancabili i primi romani per eccellenza come carbonara, gricia e amatriciana – quest’ultima raccomandata dalla cucina come pezzo forte, insieme ai ravioli artigianali che cambiano farcitura ogni settimana.

A seguire, tra le varie proposte di carne e di pesce – a cui si aggiungono sempre dei piatti del giorno – meritano una menzione speciale le Costine d'agnello fondenti con purè di patate dolci e il Calamaro imbottito con scarola, provola affumicata, uvetta e crema di pecorino.

Nuove specialità in carta le Linguine Felicetti con vongole e fiori di zucca su crema di patate al limone, il Trancio di tonno gratinato alle mandorle e semi di finocchio, la Tartare di manzo di razza piemontese con salsa alla senape e la Cacciatora di pollo cotto a bassa temperatura.

Sarebbe bene lasciarsi uno spazio per i dolci: su tutti il più particolare è il Gelato alla crema con olio Evo e rosmarino, ma non sono da meno il Tiramisù con mascarpone artigianale e biscotto gluten free, la Cheesecake al cucchiaio con frutta biologica e il Gelato al pistacchio con vodka al caramello.

Il messaggio era chiaro sin dall’inizio. Da qui non si torna a casa con la fame e lo si poteva intuire già dalle tovagliette che riportano una scritta inequivocabile: “In questo locale si può fare la scarpetta”.

E come resistere se poi a tavola, appena seduti, viene portato un cestino di pane fatto in casa (classico, cacio e pepe) e di focaccia.

Orari: lunedì-sabato dalle 19.30 alle 23.00 (sabato aperto anche a pranzo). Domenica solo a pranzo dalle 12.30 alle 15.00

Indirizzo: via Luigi Orlando 2

Follis ph Andrea Di Lorenzo

Follis

Fiumicino ormai non è più solo aeroporto. Negli ultimi tempi il comune alle porte della Capitale è diventato sempre più una meta gastronomica: e così accanto a nomi storici è un fiorire di nuove aperture.

Tra queste c’è Follis – dal nome di una moneta di epoca romana – inaugurato qualche mese fa lungo la darsena e affidato all’executive chef Daniel Celso (romano ma con origini sparse tra Sud e Centro Italia) che guida una brigata di una dozzina di cuochi, tutti under 30, alle prese con due diversi stili di cucina.

Sì perché il concept di Follis è quello di essere due ristoranti in uno: entrando si incontra subito lo spazio ribattezzato Living, dove i più tradizionali piatti di pesce vengono serviti ai tavoli oppure al bancone.

Questo è anche il regno della bar manager Samantha Parente che ha ideato una drink list, tra signature e twist, suddivisa in cinque categorie ispirate alle fasi dell’innamoramento: si parte quindi da cocktail più delicati (Chimica) per arrivare a quelli più strutturati (Orgasmo).

Superata questa zona – aperta tutto il giorno, dal pranzo al dopocena – si incontra la seconda anima: Slowly, con proposte gourmet a base di pesce e di carne che Celso ha avuto modo di sperimentare in pregresse esperienze stellate.

A unire queste due “anime”, sotto la supervisione del restaurant manager Mauro Di Vilio, non c’è solo la cantina a vista – oltre cinquecento etichette tra Champagne, vini bianchi e rossi – collocata proprio a metà, ma anche la ricerca minuziosa e attenta di materie prime locali, fresche e quanto più a km0.

Una questione veramente di passi il pesce, acquistato all’asta di Fiumicino.

E così, sempre in base alla disponibilità – da cui dipendono gli “special” del giorno – nel menu Slowly si può scegliere tra carpacci, tartare, ostriche, sauté di cozze, alici fritte e insalata di mare.

A spiccare sono le Crocchette di baccalà con pinoli e uvetta e le Seppie con carciofi e hummus.

Tra i primi sono immancabili gli spaghetti alle vongole (serviti anche con bottarga di muggine), il risotto ai frutti di mare e i tagliolini con il pescato del giorno: buonissimi quelli con spigola, pomodorini confit, olive, capperi, cucunci e peperoncino.

Come secondi, fritture di calamari e gamberi o di paranza; crostacei alla griglia e grigliate di pescato del giorno.

Tra i dolci al bicchiere, Tiramisù, Cheesecake ai frutti di bosco e gelati.

Taco di pane carasau con agnello, erbe selvatiche, alici di Sciacca e caciocavallo ragusano (Le mie radici), Agnolotto in brodo di guanciale con tartufo nero (La nostra carbonara) e Malloreddus in crema di carciofi, liquirizia e ragù di lumache di terra (Ricordi d’infanzia) sono invece alcuni dei piatti che caratterizzano la parte Slowly con rivisitazioni di piatti della tradizione e contaminazioni di varie cucine regionali (da quella siciliana a quella marchigiana, proprio come le origini dello chef).

Orari: tutti i giorni dalle 12.00 alle 01.00 (Slowly dal mercoledì alla domenica 19.30-23.00)

Indirizzo: via della Torre Clementina 146             

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

(Continua sotto la foto)

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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