Cosa fare a Roma ad agosto: appuntamenti e consigli

romaRatto di Proserpina A Novelli Galleria Borghese Ministero della Cultura Damien Hirst and Science Ltd
Tra mercatini, mostre, proiezioni e concerti, ecco tutto quello che vi serve sapere per decidere cosa fare a Roma ad agosto

Se vi ritroverete a passare agosto a Roma non mancheranno le occasioni per uscire e partecipare a eventi e appuntamenti che spaziano dalla cultura al cibo, dal cinema alla musica.

Se un tempo la Capitale tendeva a svuotarsi, soprattutto durante le settimane centrali, oggi è più viva che mai e quindi sono tante le attività che resteranno aperte soprattutto dopo un anno martoriato da chiusure forzate per via della pandemia.

Le mostre che resteranno aperte sono quelle di Damien Hirst e Bansky e poi il World Press Photo e Casa Balla.

Non mancherà anche la musica con i tanti concerti in programma all’Auditorium Parco della Musica e il grande schermo con le proiezioni alla Casa del Cinema.

E poi le aperture dei Musei Civici e di alcuni mercati storici.

Ecco tutti i dettagli.

Cosa fare a Roma ad Agosto

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casa del cinema caleidoscopio

Caleidoscopio alla Casa del Cinema

Alla Casa del Cinema, nella meravigliosa Villa Borghese, per tutto il mese di agosto si terrà la nuova stagione di Caleidoscopio, festival in programma fino al 19 settembre con rassegne a tema nel teatro all’aperto Ettore Scola.

Sarà una stagione di grande cinema a ingresso gratuito con l’omaggio a Nino Manfredi, i classici internazionali, i festival e le incursioni nel cinema del reale. Tutte le proiezioni in cartellone sono consultabili sul sito.

La prenotazione è obbligatoria e si può effettuare presso la portineria della Casa del Cinema un’ora e mezza prima dell’inizio della serata fino ad esaurimento dei posti disponibili.

musei statali gratis

Musei civici gratis

Domenica 1 agosto, in quanto prima del mese, tutti i Musei Civici (tranne le mostre temporanee per le quali potrebbe rimanere in vigore la tariffa d’ingresso) e l’area archeologica del Circo Massimo saranno a ingresso gratuito.

La prenotazione è obbligatoria al numero 060608.

Ecco alcuni musei che aderiranno all’iniziativa: Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Mercati di Traiano, Museo dell'Ara Pacis, Museo di Roma in Palazzo Braschi, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Galleria d'arte Moderna di Roma Capitale.

christian de sica auditorium

Concerti e spettacoli all’Auditorium Parco della Musica

Sarà una ricca programmazione quella della Fondazione Musica per Roma ad agosto tra spettacoli e concerti in Cavea all’Auditorium Parco della Musica, alla Casa del Jazz e al Castello di Santa Severa.

Il primo agosto toccherà a Christian De Sica con il suo show Una serata tra amici in cui racconterà aneddoti, curiosità e avvenimenti della sua carriera.

L’8 agosto sarà il turno dello Stato Sociale che porterà sul palco, oltre al brano sanremese Combat Pop, il nuovo album Attentato alla Musica Italiana.

E poi il 24 il rapper Willie Peyote, il giorno dopo il compositore e pianista Stefano Bollani, entrambi in Cavea. Un omaggio alla tradizione canora napoletana quello del 26 al Castello di Santa Severa per la serata Napoli e Jazz dove rivivranno le melodie dei più celebri compositori partenopei.

Venerdì 27 due grandi appuntamenti gli Avion Travel alla Casa del Jazz e i Coma_Cose in Cavea.

open day mercato testaccio

Mercati aperti

Anche le domeniche di agosto Porta Portese, il più famoso e grande mercato di Roma – tra banchi di antiquariato, oggettistica e abbigliamento – sarà aperto come di consueto la mattina (dalle 7 alle 14) in un'area compresa tra piazza Ippolito Nievo, via Ettore Rolli, via Portuense fino alla Porta omonima.

Anche il Mercato Testaccio resterà aperto con le sue proposte di prodotti freschi e genuini, street food, piatti pronti e materie prime km0 dal lunedì al sabato dalle 7 alle 15.30.

dao viale jonio

Ristoranti aperti ad agosto

Ferragosto a Roma? Che siate rimasti a lavorare o siete solo di passaggio oppure in attesa di partire non disperate, avete l’imbarazzo della scelta per festeggiare in compagnia il 15 agosto e trascorrere una serata fuori all’insegna della buona tavola.

Lo storico Alfredo alla Scrofa (via della Scrofa 104) sarà aperto anche a Ferragosto insieme ad Aqualunae Bistrot dello chef Emanuele Paoloni (piazza dei Quiriti 20). Voglia di un gelato? Dirigetevi da Stefino in piazza Alessandria dove troverete anche gusti bio, gluten free e vegan.

Porte aperte nel mese di agosto anche per il Gianfornaio (tutti i giorni tranne Ferragosto), Maido (chiuso dal 13 al 23 agosto), Dao (chiuso dal 15 al 23 agosto) e Carpaccio (chiuso dall'8 al 31 agosto).

Neptune A Novelli Galleria Borghese Ministero della Cultura Damien Hirst and Science Ltd

Damien Hirst a Galleria Borghese

Oltre ottanta opere di arte contemporanea accanto a capolavori del Bernini, Canova, Caravaggio, Tiziano. È Archaeology Now, l’attesissima mostra di Damien Hirst - a cura di Anna Coliva e Mario Codognato - alla Galleria Borghese fino al 7 novembre.

Nelle sale che accolgono capolavori della scultura classica e quadri del Rinascimento l’impatto con la serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable (sculture monumentali e di piccole dimensioni in bronzo, marmo di Carrara, malachite, corallo, pietre) e alcuni dipinti del ciclo Colour Space dell’artista britannico è di forte suggestione.

Nel Giardino Segreto dell’Uccelliera anche il colossale gruppo statuario Hydra and Kali.

Biglietto intero 15 euro.

The First Embrace Mads Nissen

World Press Photo Exhibition al Mattatoio

C’è tempo fino a domenica 22 per assistere (prima volta al Mattatoio) alla rassegna fotografica World Press Photo Exhibition giunta alla 64° edizione.

La mostra, ideata dalla Fondazione World Press Photo di Amsterdam, promossa da ROMA Culture e Azienda Speciale Palaexpo e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography, ospiterà le oltre cento foto finaliste del prestigioso premio di fotogiornalismo istituito nel 1955.

Quest’anno il concorso ha visto la partecipazione di più di quattromila fotografi da tutto il mondo e a trionfare è stato lo scatto del danese Mads Nissen “The First Embrace” che ritrae l’abbraccio tra un’anziana, Luzia Lunardi, e l'infermiera Adriana Silva da Costa Souza in una casa di cura di San Paolo in Brasile ad agosto dello scorso anno.

Biglietto intero 8 euro.

Fondazione MAXXI GIACOMO BALLA by SIAE

Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno al Maxxi

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla il Maxxi dedica al pittore futurista Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno (fino al 21 novembre): per la prima volta è aperta al pubblico la sua casa museo in via Oslavia (ad agosto dal venerdì alla domenica) e inoltre alla Galleria 5 del museo è allestita una mostra monografica.

Da una parte “casa e bottega” che riflette in pieno, tra luci e colori, lo spirito del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915: oggetti di vita quotidiana da lui ideati e costruiti (tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle) convivono con quadri, disegni e sculture.

Per visitare l’abitazione studio in cui l’artista torinese visse insieme a moglie e figlie dal 1929 al 1958 (anno della sua morte) occorre prenotarsi sul sito.

Dall’altra la mostra in via Guido Reni dove sono esposti arazzi, disegni, bozzetti, mobili e arredi originariamente parte di Casa Balla, insieme a otto nuove produzioni di architetti, artisti e designer contemporanei internazionali che per l’occasione hanno realizzato opere inedite per far riflettere sull’attualità del pensiero di Balla creando un collegamento spazio-temporale tra la casa degli anni ’30 e il museo del 21° secolo.

Biglietto intero per Casa Balla + Museo Maxxi: 22 euro; solo Museo Maxxi 12 euro.

Bansky chiostro del bramante

Bansky al Chiostro del Bramante

All About Bansky è il titolo della mostra (fino al 9 gennaio 2022) che il Chiostro del Bramante dedica all’artista misterioso famoso in tutto il mondo per le sue opere di denuncia sociale su temi di attualità eseguite con la tecnica dello stencil.

Da Love is in the Air a Girl with Balloon, da Queen Vic a Napalm, da Toxic Mary a HMV, dalle stampe ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD, sono oltre duecento i pezzi in esposizione ospitati nell’edificio rinascimentale realizzato dall’architetto Donato Bramante e provenienti da collezioni private.

A completare il percorso espositivo tre video per rivivere i momenti più significativi del percorso dello street artist di Bristol tra cui un documentario esclusivo e inedito che racconta i suoi vent’anni di carriera.

Biglietto intero 15 euro dal lunedì al venerdì; 18 euro sabato e domenica.

Madama Butterfly ph Fabrizio Sansoni Teatro dell’Opera di Roma

Madama Butterfly al Circo Massimo

Sarà venerdì 6 agosto (ore 21.00) l’ultimo appuntamento al Circo Massimo con Madama Butterfly di Giacomo Puccini per la stagione estiva dell’Opera di Roma.

Alla guida dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il maestro Donato Renzetti e alla regia Àlex Ollé de La Fura dels Baus (come alle Terme di Caracalla nel 2015) affiancato da Alfons Flores alle scene, Lluc Castells ai costumi, Marco Filibeck alle luci e Franc Aleu ai video, Susana Gómez regista collaboratore.

Protagonista della tragedia giapponese in tre atti sarà Corinne Winters nei panni di Cio-Cio-San. Il soprano americano è al debutto sia in questo ruolo che con il Teatro dell’Opera di Roma. Al suo fianco, nei panni di Pinkerton Saimir Pirgu, recentemente apprezzato come Alfredo nel film-opera de La traviata di Verdi, in alternanza con Angelo Villari.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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