Cosa fare a Roma a Natale e Capodanno 2022

roma capodannoroma capodanno hero
Arte ed eventi natalizi, ma anche mostre, musica e buon cibo. Ecco i nostri suggerimenti per cosa fare a Roma a Natale e Capodanno

Finalmente le festività natalizie sono alle porte: ecco alcuni suggerimenti per trascorrere al meglio il periodo di Natale e Capodanno a Roma.

**Tutti i Ponti e le Festività del 2022**

Il Campidoglio ha annullato per Covid il concerto di Capodanno al Circo Massimo. Siete allora alla ricerca di idee per dove trascorrere la serata dell’ultimo dell’anno? Di seguito vi proponiamo alcuni indirizzi per passare il cenone di Capodanno a Roma all’insegna della buona cucina e del divertimento.

Anche il mondo della cultura e dell’arte non si ferma: proseguono le mostre - Klimt, Inferno, Bansky - e il 1° gennaio si terrà Capodarte 2022 evento diffuso in teatri, musei, biblioteche e cinema della Capitale con tanti prestigiosi ospiti.

E da non perdere una visita alla Serra Moresca - la cui architettura è ispirata all’Alhambra di Granada - che ha riaperto dopo oltre dieci anni.

Vi abbiamo incuriosito? Qui sotto tutti i dettagli.

Cosa fare a Roma a Natale e a Capodanno

**Attenzione: gli eventi qui riportati potrebbero subire variazioni e/o cancellazioni a causa di aggiornamenti su restrizioni Covid-19**

(Continua sotto la foto)

Auditorium pista ghiaccio

Natale all’Auditorium 

Fino al 6 gennaio è in programma Natale all’Auditorium organizzato dalla Fondazione Musica per Roma con un ricco calendario di concerti e spettacoli.

In programma oltre quaranta concerti di musica pop, jazz e rock a cui si aggiunge il consueto Roma Gospel Festival (dal 23 al 31 dicembre), tra i più importanti in Europa, che presenta alcuni dei migliori gruppi statunitensi.

A corredare gli spettacoli nelle sale, un grande Villaggio di Natale allestito nell’area pedonale e sui giardini pensili della struttura progettata da Renzo Piano con un percorso espositivo che attraversa le diverse atmosfere natalizie del mondo.

Nella Cavea invece la tradizionale la pista di pattinaggio sul ghiaccio per grandi e piccoli.

serra moresca

Riapertura della Serra Moresca

Una serra concepita per ospitare piante esotiche e rare ma anche come scenario per eventi: dopo quattordici anni e un lungo restauro, è finalmente riaperto il complesso della Serra Moresca a Villa Torlonia (progettato intorno al 1839 dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli).

La visita inizia dalla Serra, stupefacente padiglione da giardino con una struttura in peperino, ghisa e vetrate policrome che fanno da cornice alla fontana interna - oggi di nuovo attiva -, e a una raccolta di palme, agavi, ananas e aloe, piante e specie arboree compatibili con la vocazione originaria dell’ambiente.

Si prosegue attraverso la Grotta artificiale pensata come il luogo della Ninfa con i suoi resti splendidamente illuminati, le cascatelle e i laghetti dove oggi tornano a vivere ninfee e fiori di loto.

Inserito nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, il complesso della Serra Moresca sarà aperto al pubblico fino al 31 marzo dalle ore 10:00 alle ore 16:00, dal martedì alla domenica (chiusura il lunedì).

Biglietto intero 4 euro che potrà essere acquistato online oppure direttamente alla biglietteria della Serra Moresca o a quella del Casino Nobile. 

capodarte 2022

Roma Capodarte 2022

In occasione di Roma Capodarte 2022 tanti protagonisti del mondo della cultura incontreranno il pubblico in musei, teatri, cinema, biblioteche e altri spazi straordinariamente aperti.

Tra questi Giovanni Allevi, Luca Barbareschi, Marco Bellocchio, Francesco Bruni, Andrea Carandini, Ascanio Celestini, Teresa Ciabatti, Stefano Di Battista, Paolo Di Paolo, Ilaria Gaspari, Raffaella Lebboroni, Loredana Lipperini, Giuliano Montaldo, Silvio Orlando, Daria Paoletta, Sandra Petrignani, Nicola Piovani, Christian Raimo, Lidia Ravera, Sergio Rubini, Vittorio Sgarbi, Paola Soriga, Claudio Strinati, Carola Susani, Mario Tozzi.

Il 1° gennaio, a partire dalle ore 15, incontreranno spettatori e visitatori in una cinquantina di spazi distribuiti su tutto il territorio cittadino, tra cui biblioteche comunali, musei civici, teatri, cinema e altri luoghi della cultura straordinariamente aperti per l’occasione come l’area archeologica dei Fori imperiali, il Palazzo delle Esposizioni, il Macro e l’Auditorium Parco della Musica.

Eccezionalmente aperti e gratuiti dalle 14 alle 20 (ultimo ingresso ore 19), ad esclusione della Serra Moresca che chiude alle ore 17 (ultimo ingresso ore 16), i principali spazi del Sistema Musei di Roma Capitale accolgono per Capodarte incontri gratuiti in compagnia di personalità del mondo dell’arte e della cultura, a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. 

È consigliata la prenotazione online sul sito. Eventi gratuiti in contemporanea alle 17.30 in 13 spazi aperti in ogni angolo della città, a cura dell’Istituzione Biblioteche di Roma, con prenotazione obbligatoria presso ciascuna Biblioteca.

Anche tre sale cinematografiche aprono le proprie porte: il Cinema Troisi, la Casa del Cinema a Villa Borghese e il Nuovo Cinema Aquila.

roma cenoni capodanno

Cenoni di Capodanno

In Prati Aqualunae Bistrot dedica un menù degustazione per Capodanno e per il pranzo del primo gennaio, anche in versione take away.

Il Cenone di fine anno parte da un brindisi con un calice di bollicine, degustazione di olio pluripremiato, pane homemade e tour di sali dal mondo e poi a seguire, tra i vari piatti, vellutata di cannellini cioccolato bianco e tartufo; baccalà pastellato croccante, cavolo viola e yogurt aromatizzato all’erba cipollina; ombrina e molto altro.

A Monti Cuoco e Camicia ha preparato per la Vigilia di Capodanno un menù da dieci portate con capesante, zucca, zenzero passion fruit, teriyaki; plin al burro di Normandia, funghi, arancia e rafano; anatra speziata, cocco e pak choi e riduzione di soia; croquembouche nocciola, fiordilatte al pepe sechuan.

L’Hostaria Grappolo D’Oro a Campo dei Fiori baserà il suo menù degustazione su prodotti stagionali e locali: si inizia con la tartare di Fassona con tartufo nero; la terrina di ceci e baccalà e lo sformatino di carciofi con cialde di pecorino e menta.

Si passa poi ai ravioli di salicornia con battuta di gamberi e cappelletti di Capodanno fatti a mano in consommé.

A seguire la guancia di manzo brasata al Barbaresco accompagnata dal carciofo alla romana e dalle puntarelle in salsa di alici.

Dolce della serata tortino caldo di mele, cannella e zenzero candito, servito con zabaione al “Vecchio Florio”. A mezzanotte, come da tradizione, lenticchie e cotechino.

Al Circo Massimo menù alla carta e piatti special a base di pesce da Numa al Circo

Capodanno in osteria con piatti tradizionali all’Osteria Fratelli Mori. Si comincia con un prosecco di benvenuto e da un cestino di fritti misti con polpettina di broccolo romano, carciofo in padella, baccalà panato al panko e polpettine di coda alla picchiapò.

A seguire un trionfo di primi con tagliolini al tartufo nero pregiato e risotto al ragù d’anatra con arancia e riduzione di balsamico.

Per i secondi, invece, si può scegliere tra il gulash di cinghiale alle olive e timo con polenta gialla oppure la costoletta d’agnello con panure aromatica e misticanza invernale.

human scape auditorium

Mostre

Fino al 9 gennaio la Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con la Fondazione Modena Arti Visive, ripropone un’installazione di fotografia contemporanea in forma di slideshow proiettando dal tramonto all’alba sullo scudo frontale della cupola della Sala Sinopoli una foto al giorno per oltre un mese. 

Per la seconda edizione di Human Scape si è scelto di porre l’attenzione sulle persone. Che siano ritratti spontanei o messe in posa sapientemente studiate, i volti delle donne e degli uomini raccontano la vita, le speranze, le sofferenze, le lotte dell’umanità. 

Una selezione di fotografi italiani e internazionali porterà sulla cupola della Sala Sinopoli immagini provenienti da tutto il mondo e da diversi periodi storici, che vanno dal secondo dopoguerra al XXI secolo: un modo per unire simbolicamente le generazioni e le culture con uno sguardo trasversale, in un momento in cui gli eventi globali attestano come gli individui della specie umana siano tutti legati a un destino comune. 

Le Scuderie del Quirinale hanno prorogato fino al 23 gennaio la mostra Inferno in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.

Prima grande esposizione dedicata a questa tematica, la rassegna a cura di Jean Clair ripercorre nell’iconografia e nella letteratura il concetto di inferno e dannazione dal Medioevo fino ai giorni nostri. 

Accompagnati dalla parola del Sommo poeta, i visitatori rivivranno, nei secoli, rappresentazioni medievali, rinascimentali e barocche, visioni romantiche e interpretazioni psicoanalitiche novecentesche.

Il percorso espositivo si compone di più di duecento capolavori concessi in prestito da oltre ottanta tra grandi musei, raccolte pubbliche e prestigiose collezioni private provenienti.

Tra i capolavori, opere di Beato Angelico, Botticelli, Bosch, Bruegel, Goya, Manet, Delacroix, Rodin, Cezanne, von Stuck, Balla, Dix, Taslitzky, Richter, Kiefer.

Prosegue il successo della mostra su Gustav Klimt, tra i più grandi esponenti della Secessione Viennese, a Palazzo Braschi. Klimt. La Secessione e l’Italia (fino al 27 marzo) ripercorre – con opere provenienti dal Belvedere di Vienna, dalla Klimt Foundation e da altre raccolte pubbliche e private – le tappe dell’intera parabola artistica del pittore austriaco.

La rassegna presenta anche una selezione di dipinti e sculture di altri artisti che supporta il racconto del periodo della Secessione viennese e dell’influsso di Klimt in Italia. Ospite d’eccezione della mostra sarà Ritratto di Signora (1916-17), trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2019.

Altra mostra da non perdere è All About Bansky (fino al 9 gennaio 2022) che il Chiostro del Bramante dedica all’artista misterioso famoso in tutto il mondo per le sue opere di denuncia sociale su temi di attualità eseguite con la tecnica dello stencil.

Da Love is in the Air a Girl with Balloon, da Queen Vic a Napalm, da Toxic Mary a HMV, dalle stampe ai progetti discografici per le copertine di vinili e CD, sono oltre duecento i pezzi in esposizione ospitati nell’edificio rinascimentale realizzato dall’architetto Donato Bramante e provenienti da collezioni private.

A completare il percorso espositivo tre video per rivivere i momenti più significativi del percorso dello street artist di Bristol tra cui un documentario esclusivo e inedito che racconta i suoi vent’anni di carriera. 

we run rome 2019

We Run Rome

Torna la We Run Rome, la 10 km competitiva che si correrà nel centro della Capitale il 31 dicembre (inizio ore 14): dalle Terme di Caracalla al Circo Massimo, passando per piazza Venezia, via del Corso, piazza di Spagna, piazza del Popolo, il Pincio, villa Borghese, via Veneto, via dei Fori Imperiali e il Colosseo, per arrivare sulla linea del traguardo ancora una volta alle Terme di Caracalla.

Giunto alla X edizione, questo appuntamento podistico, organizzato da Atleticom, prevede due varianti anche per i meno allenati: una 10 e una 5 km non competitiva.

  • IN ARRIVO

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

pandoro heropandoro
La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

  • IN ARRIVO

Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

ansia sera dormire insonnia heroansia sera dormire insonnia evidenza
Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

(Continua sotto la foto)

ansia benessere donna autunno

Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

ansia salute mentale tristezza

Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

  • IN ARRIVO

Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

regali di natale hero granderegali di natale
Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

  • IN ARRIVO

Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (5)

Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (8)

Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (2)

Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (4)

Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (9)

Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (6)

Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat