Compleanno in lockdown? Ecco che effetti psicologici può avere
A parte chi è nato in estate, tutti gli altri sono stati costretti nell'ultimo anno a festeggiare il proprio compleanno in lockdown. E molti addirittura a farlo per due anni di fila.
Le restrizioni alla vita sociale, gli spostamenti limitati e le regioni rosse, infatti, hanno fatto passare due compleanni in solitaria a tutti i nati tra marzo e inizio giugno - proprio quelle stesse persone che sono abituate per via del meteo favorevole e della bella stagione in arrivo ai festeggiamenti più in grande.
Tra torte improvvisate, party su Zoom e regali spediti con Amazon, l'impatto emotivo di passare il giorno del proprio compleanno chiusi in casa e lontano dai propri cari può essere elevato.
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Che effetti psicologici ha festeggiare il compleanno in lockdown
Secondo lo psicologo inglese Lee Chambers:
«L'aspetto celebrativo del raggiungimento di traguardi importanti, come un particolare compleanno, gioca un ruolo significativo nel nostro benessere generale».
«La celebrazione e il riconoscimento del passaggio a una nuova era nella nostra vita è un rituale che fa parte della vita umana da migliaia di anni. Ci permette di riflettere sulla nostra crescita, sulle lezioni che abbiamo imparato e ci fornisce stabilità in un mondo dinamico».
Per questo, gli psicologi sostengono che poter tornare a festeggiare il proprio compleanno come si faceva prima dell'arrivo del Covid-19 possa essere la chiave aiutare le persone a tornare alla normalità e a ritrovare un certo benessere psico-fisico dopo un lungo periodo di isolamento sociale.
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Perché è importante festeggiare il compleanno in compagnia?
Philip Karahassan, psicologo e membro della Counselling Directory, organizzazione che aiuta a trovare il giusto supporto mentale per i cittadini di Londra, spiega:
«Un compleanno può essere il giorno in cui ci si sente speciali. Se non festeggiamo questo giorno come eravamo abituati a fare, potrebbe venire meno il senso di autostima che proviamo quando vediamo soddisfatti i nostri desideri e le nostre aspettative».
«Quando possiamo essere al centro dell'attenzione? Quando sentiamo l'amore incondizionato degli altri? Quando ci sentiamo speciali? Queste aspettative sono giustificate solo un giorno all'anno: il giorno del proprio compleanno appunto».
Le culture pagane accendevano candele, cantavano e facevano rumore perché si credeva che i compleanni richiamassero gli spiriti maligni. Il/la festeggiato/a allora avrebbe dovuto cantare insieme ad altre persone intorno a sé per allontanare questi spiriti.
Al giorno d'oggi, oltre a feste e canti, il compleanno è un'opportunità per essere un po' egoisti e godersi una giornata da protagonisti.
Sopratutto per quei compleanni a cui diamo una particolare importanza, come i 18, 30, 40 e così via. La mancanza di festeggiamenti in queste occasioni può far male e destabilizzare emotivamente.
«Non festeggiando, e quindi non potendo vivere tutta una serie di emozioni ad esso collegate - conferma Karahassan - potrebbe infatti far sentire tristi, turbati e arrabbiati».
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