La Fake Meat imita trita, bistecca, polpette e burger tradizionali, ma è realizzata utilizzando soltanto ingredienti vegetali.
E a optare per questa carne-non-carne ultimamente non sono soltanto vegani e vegetariani ma anche onnivori.
** Bastano anche solo alcuni giorni a settimana senza carne per avere questi benefici **
Molti carnivori infatti preferiscono alternare al consumo di carne quello di alimenti verdi, verdi nel senso di "a base vegetale" e anche ecologici.
Per produrre carne vegana, infatti, la filiera produttiva dimostra di avere un impatto minore sull’ambiente.
Ecco cos'è la Fake meat e perché darle una possibilità
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Cos’è la Fake Meat
La Fake Meat è una carne fake, finta. Si tratta di un alimento a base di ingredienti vegetali che imita consistenza, gusto, colore e aspetto in generale della carne di origine animale.
Oltre a imitarne l’apparenza, ricalca pure la consistenza non solo a livello tattile ma anche nutrizionale: le proprietà nutritive della fake meat seguono quelle della carne vera e propria.
Perché se ne parla tanto
Una ricerca di mercato recentemente condotta dalla società FMCG Guru ha rivelato che il trend della fake meat è in costante crescita. Incominciato nel 2020, anche nel 2021 continuerà a imporsi.
A sceglierla non è solo la fetta vegana e vegetariana ma quella del cosiddetto consumatore flexitarian.
uest’ultimo è il colui che tiene particolarmente alla propria salute e che quindi mangia carne e derivati solo di rado.
In tutto il mondo la percentuale dei consumatori onnivori che opta per sostituti vegetali della carne è notevole: si aggira attorno al 27%.
Ma perché così tanti incominciano a valutare l’alternativa della fake meat? Perché ormai è noto come la carne animale sia dannosa per la salute e per l'ambiente.
Nel 2015 l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato le carni lavorate come cancerogene e le carni rosse come probabilmente cancerogene.
Una carne a minor impatto ambientale
Quello della Fake Meat è un trend che si lega a un’altra tendenza targata 2021, quella della cosiddetta “climate diet”. Con questa espressione ci si riferisce a un’alimentazione che predilige prodotti a minor impatto sull’ambiente.
I sostituti vegetali della carne sono più sostenibili: si calcola che, in confronto alla produzione della carne animale, con quella vegetale si possa risparmiare sia terra (fino al 95%) sia acqua (fino al 75%).
Non da ultimo, ci sarebbe anche un altro risparmio prezioso, quello delle emissioni di gas serra (che si abbatterebbero dell’87%).
Credits: Beyon Meat
Da dove arriva
La Fake Meat è stata inventata presso un’università californiana: i ricercatori sono riusciti a estrarre dai piselli la mioglobina, una molecola del tutto simile a quella che conferisce alla carne la sua tipica consistenza.
Al posto dell’acqua, sono state impiegate fibre naturali; per mimare il grasso hanno impiegato l’olio di cocco e, infine, a dare quell’inconfondibile colore rosso che caratterizza la carne è intervenuta la barbabietola.
Tutto assolutamente vegetale, appunto.
In California l’hanno studiata e teorizzata in università ma a metterla in pratica (e a immetterla sul mercato) è stata Beyond Meat, una start up statunitense (anch’essa californiana) che ha incominciato nel 2009 a produrre la finta carne. E, a oggi, ne detiene il primato.
La sua carne 100% vegetale non contiene alcun tipo di traccia di proteina animale. È priva di colesterolo e non è OGM.
L’apporto proteico è elevato e la quantità di ferro è la stessa della carne.
Oltre a Beyond Meat, negli States c’è Impossible Foods, un marchio celebre per i suoi veggie burger che “sanguinano”. Grazie alla leghemoglobina di soia, l’Impossible Burger sanguina proprio come se fosse carne trita.
Credits: Food Evolution
La Fake Meat in Italia
Anche il nostro Paese si sta dando da fare per produrre carne vegetale.
Nel settore spicca il nome della Joy Food Srl, azienda a cui si deve il brand Food Evolution che declina in chiave “plant-based” i classici della carne, dai dadini gusto pancetta agli straccetti gusto pollo.
C’è anche la start up NovaMeat, famosa per aver “sfornato” la prima bistecca vegetale stampata in 3D.
Fondata dal bio-ingnegnere italiano Giuseppe Scionti, NovaMeat si impegna dal 2017 a offrire cibo sano, nutriente ed ecofriendly, immettendo sul mercato prodotti alternativi rispetto a quelli animali.
Ciò che è riuscito a fare Scionti con la sua azienda è la sfida numero uno in materia di Fake Meat, ossia riuscire a riprodurre il più fedelmente possibile la struttura fibrosa di bistecche di manzo o di petti di pollo.
Servendosi contemporaneamente dell’ingegneria dei tessuti e della bio-stampa, è riuscito nell’ardua impresa: ha riproposto una bistecca di ingredienti solo verdi che ha il medesimo aspetto di quella animale, la stessa consistenza e, cosa ancora più importante, uguali proprietà nutrizionali.
Se vi state chiedendo se la braciola vegana stampata in 3D sia già acquistabile, purtroppo no, non ancora. Ma pare che entro il 2021 si potrà finalmente averla nel piatto.
A oggi la Fake Meat in commercio in Italia si trova nei ristoranti della catena bolognese WellDone e nei supermercati della grossa distribuzione.
Credits: Beyond Meat
I vantaggi della Fake Meat
La carne rossa potrebbe essere cancerogena e quella lavorata invece lo è, senza il verbo al condizionale, secondo quanto afferma l’OMS.
Quindi la Fake Meat ha l’innegabile vantaggio di essere più salutare.
Non presenta colesterolo, non mostra tracce di glutine e inoltre ha le stesse proteine della carne.
Gli svantaggi della Fake Meat
La Coldiretti ha varato una campagna accompagnata dall’hashtag #stocoicontadini per manifestare la propria contrarietà circa la diffusione di una carne creata in laboratorio.
C’è anche chi non si fida proprio del fatto che sia stata creata in laboratorio, temendo rischi per la salute.
Credits: Beyond Meat
Le star che amano la fake Meat
Le celeb sono testimonial d’eccezione della Fake Meat.
E le star che ne fanno largo uso sono ormai tantissime.
Tra le altre Katy Perry, Kim Kardashian, Zac Efron, Sia, Benedict Cumberbatch, Madonna, Jessica Chastain, Jared Leto, Ariana Grande, Jennifer Lopez, Jessica Simpson e tanti, tantissimi altri mostri sacri di Hollywood e dintorni.
Tra gli attivisti vegani più convinti, ci sono Billie Eilish, le sorelle Mara e Joaquin Phoenix. Celebre è la foto del post Oscar 2020, quando il divo per festeggiare la sua statuetta vinta per Joker ha portato la fidanzata Rooney Mara a mangiare un burger vegetale in un fast food vegano. E recentemente i due hanno collaborato con l'associazione benefica della madre di Billie Eilish distribuendo burger "plant based" ai senzatetto di Los Angeles.
Joaquin Phoenix è stato inoltre testimonial dell’ultima campagna della PETA “Change the world from your kitchen. Go vegan", nell'estate del 2020.
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