Richard Madden: «La ragazza per me»
I fan del Trono di Spade lo rimpiangono. Ma lui, Richard Madden, ha voltato pagina e ora si diverte a seguire da spettatore la saga che lo ha lanciato, mentre si prepara pe una serie tv futuristica. Grazia l'ha fotografato in esclusiva a Milano.
Quando ti chiedono di intervistare uno come lui, la prima reazione è quella di passare in rassegna le amiche fan del Trono di Spade e portarne almeno una sul set insieme con te. Ma il set fotografico con Richard Madden, che nella serie ha interpretato l’affascinante Robb Stark, è blindatissimo, vietato ai non addetti ai lavori.
Peccato, perché dal vivo l’attore è decisamente meglio che sullo schermo o in fotografia. Scozzese, 31 anni appena compiuti, Madden è un uomo la cui bellezza ti imbarazza per quanto è perfetta e allo stesso tempo ti fa arrabbiare per come sa essere sornione e distaccato.
Lo incontro mentre scatta le foto del servizio che vedete in queste pagine. Siamo nello showroom milanese di Giorgio Armani. Tutto intorno al cortile, dove lui si stende sull’erba per una foto, con addosso solo una T-shirt grigia e un paio di jeans alla James Dean, c’è una folla di ragazze che tenta di sbirciare dalle grandi vetrate del palazzo milanese in via Bergognone.
Io, che non sono un’assidua fan del Trondo di Spade, dove il suo personaggio è uscito per sempre di scena, qui vedo solo un ragazzo biondo con due occhi azzurri trasparenti come il cielo, che si controlla allo specchio e dice: «Perfetto, ora per favore togliamo il 30 per cento. Così è troppo scuro».
Si riferisce al trucco. Non vuole l’eye liner, solo qualche piccolo punto di matita nera per sottolineare gli occhi. Richard, che in autunno ritroveremo nella serie Philip K. Dick’s Electric Dreams, ha quel tipo di fascino un po’ mascalzone, un po’ divo e un po’ da bello della scuola, di quelli che erano primi attori anche al liceo.
Di solito forse preferisce truccarsi da solo?
«No, in realtà mai. Ma sono 20 anni che faccio questo lavoro, e alla fine ho imparato come mi voglio vedere».
Lei in effetti ha iniziato giovanissimo, a 11 anni.Come è nato l’amore per la recitazione?
«Quando ero un bambino andavo molto a teatro. Ho deciso di recitare come terapia contro la timidezza. Prima del Trono di Spade sono stato tanto sul palco. Spesso erano sale minuscole, 90 persone al massimo come pubblico»
Le piaceva quella dimensione?
«Molto. In contesti così piccoli gli spettatori possono vedere da vicino ogni gesto, ogni singola espressione del tuo viso».
Sembra un ragazzo molto consapevole, che studia moltissimo per il suo lavoro. E mi sorprende che sappia tutto anche di trucco e di moda.
«Mi piacciono gli abiti, e indossarne di belli, come questi. Ma non sono uno che spende molto per vestirsi».
Tanto lei è sexy anche così, con i jeans e una maglia.
«Chi ha detto che sono sexy? Tutte sciocchezze».
Non ci provi. Le ha viste le ragazze lì fuori, no? È generoso con i suoi fan?
«Cerco di esserlo. Quando vedo tutte quelle persone che sono lì solo per incontrare me, penso che al loro posto potrei esserci io».
Lei è anche molto amato dal gossip. Per esempio: quale storia di queste che le attribuiscono è vera? Quella con la modella Suki Waterhouse o quella con la conduttrice televisiva inglese Caroline Flack?
«Scusi, come dice? Credo di non avere sentito la domanda. Non mi avrà chiesto qualcosa di gossip, vero? Perché di quello non parlo mai, mi dispiace».
E che cosa le piacerebbe si dicesse di lei?
«Uhm, mi faccia pensare. Niente!»
Nemmeno un bel titolo del tipo “Richard Madden è la più grande rivelazione di Hollywood”?
«Mi basterebbe soltanto: “Era uno onesto”».
Era? Per favore, non stiamo decidendo il suo epitaffio. Sta guardando anche questa settima stagione del Trono di Spade, sebbene lei non ci sia più?
«Sì. Anzi sono molto contento che il mio personaggio sia morto. Perché finalmente mi sono potuto tagliare i capelli come volevo io, ma soprattutto perché adesso mi posso godere la serie da spettatore, senza sapere in anticipo che cosa succederà».
Qual è la parte che preferisce del suo lavoro?
«Le persone che incontro. Come oggi, qui. Siete tutti creativi e brillanti».
Adulatore. Mi dice la peggiore?
«Non vedo la mia famiglia tanto quanto vorrei. Mi mancano i miei genitori e mia sorella».
In Italia viene ogni tanto?
«A Milano è la seconda volta. La prima ero stato di passaggio, avevo fatto in tempo solo a vedere velocemente il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Mi aveva accompagnato il regista Kenneth Branagh, ci stavamo preparando per Romeo e Giulietta a teatro. E io ero Romeo. In Italia vengo volentieri. Anzi, è l’unico posto al mondo che consideri casa, oltre a Londra. Amo Roma».
Che cosa le piace in particolare?
«I modi rilassati ed eleganti che hanno gli italiani».
Per esempio?
«Il caffè. Adoro come lo bevono, il modo in cui lo pressano nella macchina, il rito del bar».
Lei, in effetti, sembra molto serio e preciso.
«Prendo il mio lavoro davvero seriamente. Sono nell’industria dell’intrattenimento, e quindi considero l’intrattenimento un mio dovere».
La telefonata che sogna di ricevere?
«Tutte quelle della mia famiglia».
Davvero? E non “Hey Richard, ti candidano all’Oscar”?
«No davvero. Aspetto invece: “Hey, sono mamma! Ti sto venendo a trovare”».
Non sarà mica il classico bravo ragazzo che eccelle anche negli sport? Se no diventa un cliché fastidioso.
«No, non sono mai stato bravo. Si figuri che l’anno scorso sono perfino riuscito a rompermi una caviglia facendo jogging nel parco. Due mesi di convalescenza. Va bene così?».
Sì, va bene. Però adesso che l’intervista e il servizio fotografico sono finiti, me lo recita un pezzetto di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, che le faccio un video per l’Instagram di Grazia?
Richard sorride. Sta camminando verso il camerino. Si volta e declama:
«Holy franciscan friar!».
Atto quinto, scena seconda: è frate Giovanni che parla. «Hey, ma così non vale», gli urlo dietro.
Ma è troppo tardi, Richard è scomparso nei corridoi. Oh, Romeo, Romeo.
© Riproduzione riservata