Il suo album si chiama Essere Qui. Ed Emma Marrone ci accompagna nella sua nuova vita: dove non c’è più spazio per i pregiudizi, ma solo per le emozioni, le preghiere e i sogni
Quando arrivo sul set del servizio fotografico, Emma Marrone si è già cambiata. Ha smesso i vestiti che vedete in queste pagine e mi viene incontro con un paio di jeans neri, una felpa anch’essa nera, ma con un grande ricamo. Mi scruta. Mi sento osservata, ma non in imbarazzo: il suo sguardo è rapido e sincero.
È la prima volta che ci incontriamo. Ci sediamo sul divano, ci guardiamo dritte negli occhi e io accendo il registratore.
Perché ha deciso, a Capodanno, di annunciare in prima persona, sui social network, l’uscita del suo nuovo album, Essere qui?
«Perché da sempre ho avuto uno stretto contatto con il pubblico e mi piaceva l’idea di comunicare la mia nuova avventura proprio tramite me stessa».
L’album, uscito il 26 gennaio per Universal, è il suo sesto. Che cosa è cambiato dal precedente?
«C’è un’attenzione maggiore sul lavoro. Come se avessi trovato una strada. Sono cambiata molto».
In senso musicale o personale?
«Entrambi, io non scindo mai le due cose. Sono nella vita quello che sono nella musica. Non esiste Emma persona ed Emma musicista: se cambia una, cambia l’altra. Anche la mia voce è diversa, ha preso sfumature diverse».
Oggi ha 33 anni. Sembra più roca e più asciutta allo stesso tempo, e più concentrata. Sbaglio?
«I primi a farmelo notare sono stati i miei genitori. Mi hanno detto: “C’è qualcosa di nuovo nella tua voce”. È stato tutto molto naturale, come me, è più sicura e rassicurante».
Se musica e vita non si separano, che cosa l’ha resa così sicura?
«Le esperienze. E il fatto che, a un certo punto, nella vita una deve crescere. Sono anche più docile».
Niente più rispostacce sui social?
«Quelle ci saranno sempre, ma nei momenti opportuni. Ho imparato a gestire il modo di rispondere e a non accusare in maniera troppo personale i colpi che ricevo. Sono più distaccata da tutto il resto e tutto questo l’ho messo nel disco».
Come ha imparato il distacco?
«Mi rendevo conto che mi stava facendo troppo male il pensiero degli altri su me stessa, mi ero dimenticata quanto fosse importante il mio, di pensiero. Mi sono concentrata su quello, su ciò che mi fa sentire migliore».
Che sarebbe?
«Questo lavoro e il fatto di essere cosciente che il mio “Essere qui” è tantissimo. Perché a volte le grandi emozioni bisogna gestirle».
Una parolina agli odiatori comunque la dice, nel pezzo Malelingue.
«È un tema che non riguarda solo me, ma tantissime ragazze e ragazzi. Sono una che si è battuta per i temi sociali. Ci ho messo sempre la faccia».
Diritti degli omosessuali, bambini, consapevolezza del corpo, diritti delle donne. La sua battaglia oggi qual è?
«Penso a tutte le donne che hanno il coraggio di raccontare le molestie subite, anche a distanza di tempo. Non è facile. Purtroppo viviamo ancora in una società molto sessista e maschilista, piena di pregiudizi».
Il pregiudizio peggiore che ha vissuto lei? Sul suo nome si scatenano sempre gossip e polemiche.
«Non me ne frega niente. Se fossi lesbica, l’avrei già detto. Vivrei la mia storia mano nella mano con la mia compagna. Se avessi un fidanzato, degli amanti, non lo nasconderei. Mi hanno affibbiato flirt con chiunque, dal mio promoter a Maria De Filippi. Dopo questa intervista, probabilmente diranno anche che sono la sua amante. Probabilmente dà molto sui nervi il mio essere tanto forte: più lo sei, più cercano di buttarti giù. Se avessi dovuto dar retta a tutte le persone che dal primo giorno hanno parlato male di me, avrei probabilmente perso la strada e smesso di fare questo lavoro nel giro di sei mesi».
Non le viene mai voglia di essere debole?
«No, perché dovrei? Mia madre mi ha cresciuta così. Io sono contenta di quello che faccio».
Il suo più grande talento?
«La sensibilità. Ho una specie di “terzo occhio” che mi fa notare delle cose, sfumature come fossero indizi: mi dicono che sta andando tutto bene».
Ha un lato così spirituale?
«Credo in tante cose. Anche a Babbo Natale. Credo nei sogni, nelle coincidenze, negli spiriti e nelle anime. Credo ci siano cose molto più grandi di noi, che le persone non muoiano, ma tornino sotto altre forme. Tutti noi arriviamo da vite passate».
E non ha mai paura di niente?
«È proprio perché ho paura di tutto e sto attenta a tutto che non faccio stupidaggini. Andare dritta per la propria strada non significa non avere paura. I timori li combatto, li ordino, li seleziono».
Il più grande?
«Sicuramente quello di ammalarmi di nuovo» (Emma ha avuto un tumore alle ovaie a 25 anni, ndr).
Ma si può anche guarire, di nuovo.
«Sì, ma ho lo stesso paura. Non temo chi dice che le mie canzoni sono brutte, che non sono brava, che urlo, che gli stilisti non mi amano. Le polemiche, le critiche fanno parte del gioco. Ci sono cose più importanti».
La più importante?
«Fare quello che faccio. Ho imparato a dare retta alle cose positive, alle 100 persone che vivono della mia musica, non alle 10 a cui non piace».
La canzone che sintetizza quello che è?
«Probabilmente l’ultima che ho scritto, e che è contenuta nell’album: Sorrido lo stesso, piano, chitarra e voce. “Ora lo so/mentre mi guardo in questo specchio/e riconosco ogni singolo difetto/so cosa voglio davvero”».
E che cosa vuole davvero?
«Guardarmi allo specchio e riconoscere tutto di me».
Il difetto a cui vuole più bene?
«Be’, le mie cicatrici. Ne ho due qui, sulla pancia».
Perché le cicatrici fanno sempre questo effetto?
«Come dice Jovanotti, ognuna è un autografo di Dio. Ogni volta che le guardo mi sento fortunata e tiro fuori il carattere per fare ancora di più quello che voglio. E ci sto riuscendo: pago l’affitto col mio lavoro».
Non ha ancora comprato casa?
«Tutti pensano che chi fa questo mestiere sia ricco sfondato. Io ho fatto anni di sacrifici e sono molto pratica. Fino a quando non avrò una sicurezza economica, resto in affitto. Comprare casa è un passo importante, io non credevo neanche che un giorno avrei potuto comprare un’auto scrivendo canzoni».
Perché no?
«Quando cresci in un piccolo paese del Sud come me tutto sembra irraggiungibile. E poi perché uno dei miei più grandi difetti è stato di non credere in me stessa».
E quand’è che ha iniziato?
«Quando mi sono resa conto che non avrei potuto fare altro. Allora ho cominciato a darmi da fare».
Lei si sente solida, strutturata o ancora in divenire?
«Sempre in divenire. Il giorno in cui mi sentirò solida e strutturata avrò finito di dare».
Quindi lei sa esattamente quanto guadagna, quanto paga di tasse, quanto spende.
«Assolutamente sì, è ovvio. Non sono una spendacciona, ma sono generosa. Se si va a cena con gli amici, pago io. E pure se vado in vacanza pago per tutti».
Hai amici veri?
«Sì, una cerchia molto ristretta. Gli altri sono conoscenti».
Amici di Aradeo, il suo paese in provincia di Lecce?
«Certo. Anche se vado poco giù, quando ci vediamo è come se ci fossimo lasciti da un secondo. La vigilia di Natale sono andata a trovare un’amica nel suo negozio. A un certo punto è arrivata un sacco di gente e mi sono messa a lavorare con lei, a fare i pacchetti».
Di casa che cosa le manca più di tutto?
«Mamma, papà, mio fratello. La fisicità: le carezze, il loro profumo, la barba di papà».
Qual è il più grande insegnamento che le hanno dato i suoi?
«L’educazione, la libertà, l’onestà. E credo sia già tanto».
L’ultima volta che ha pianto?
«Ieri. Ho rivisto del materiale di backstage che riguarda questo disco e mi sono emozionata. E per fare emozionare me, ce ne vuole».
Non è vero, prima le ho visto un velo di commozione negli occhi.
«Quando parlo dei miei genitori sempre».
Anche mentre raccontava delle sue cicatrici.
«Lei è attenta, mi piace».
L’ultima volta che ha pregato?
«Prego tutti i giorni».
Chi è Dio?
«Mia madre. Il mito della mia vita. Il mio idolo. Ho imparato molto dalla sua tenacia, dalla sua storia, mi ha trasmesso valori e abitudini bellissime, come leggere».
L’ultimo libro che ha letto?
«Ragazze elettriche, il preferito dell’ex presidente americano Barack Obama. Bellissimo».
L’ultima volta che ha fatto sesso?
«Da rockstar mi piacerebbe dire ieri sera. In realtà, non me lo ricordo neanche. Lo giuro».
L’ultima bugia che ha detto?
«Non ne dico mai».
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