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Lifestyle

Beatrice Arnera: «Non sono più la bambina della tv»

Beatrice Arnera: «Non sono più la bambina della tv»

foto di Claudia Catalli Claudia Catalli — 16 Novembre 2017
Beatrice-Arnera-cover-desktopBeatrice-Arnera-cover-mobile


A 4 anni Beatrice Arnera ha debuttato in un serial. Oggi
che ne ha 22 la ritroviamo in tre film e in un musical. «Per crescere in fretta», dice lei, «devi imparare da chi ti sta accanto»

Il primo ruolo lo ha avuto a 4 anni nella serie tv Una donna per amico, da lì l’attrice Beatrice Arnera, 22 anni, non si è fermata. Ora è al cinema nel film Non c’è campo del regista Federico Moccia.

Più avanti indosserà i panni della scontrosa Matilda in Addio fottuti musi verdi dei The Jackal e infine sarà bionda platino e tatuata nel film Matrimonio italiano di Alessandro Genovesi. A fine novembre, infine, è in scena al teatro Brancaccio di Roma con Aggiungi un posto a tavola.


A teatro la protagonista si innamora di un uomo “impegnato” e più grande. A lei è mai successo?
«Nel lavoro sono sempre circondata da persone più grandi e ho imparato a crescere in fretta osservando chi mi stava accanto. Se un sentimento è puro, l’età conta poco».

Le è piaciuto lavorare con Federico Moccia?
«Certo, da ragazzina ero fan di Tre metri sopra il cielo e innamorata dell’attore Riccardo Scamarcio. In più lo ringrazio per avermi fatto scoprire un’amica vera, la collega Neva Leoni. Le ho soffiato il ruolo di protagonista di Addio fottuti musi verdi, ma ci scherziamo sopra».

Here is my best friend @nevaleoni and me, pretending we are normal people who know how to smile in front of fifty screaming photographers ???????????????? _______________________________________________________ • not be able to pretend ✔️ • fucked up our makeup in ten minutes ✔️ • totally forgot how to walk on heels ✔️ • totally forgot how to walk ✔️ • came back home super glam but completely frozen ✔️ #yeswedid #loveher Ph @angelcost5265

Un post condiviso da Beatrice Arnera (@beatrice.arnera) in data: 25 Ott 2017 alle ore 12:31 PDT

Non c’è nessuna rivalità tra voi?
«Mai. Sul set di Moccia il mio soprannome era “Mario”, perché faccio subito squadra con tutti. L’unica con cui ho sentito una certa competizione, ma sana, è mia madre, la cantante lirica Silvia Gavarotti. È il mio esempio di vita: bellissima, ha una voce pazzesca. È un modello duro da imitare».

Che rapporto ha con i social network?
«Nelle relazioni importanti è meglio condividere un bicchiere di vino».

© Riproduzione riservata

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