Un singolo da 37 milioni di clic e il ruolo di musa per una fragranza super femminile. La cantante Annalisa posa per Grazia e racconta i cambiamenti della sua vita, anche sentimentale, da quando ha deciso di lasciarsi andare come mai prima d’ora
È iniziato per caso, ed è bellissimo, sono superfelice. potevo forse rifiutare di essere la testimonial di una fragranza che ha per nome Sound of Donna, suono di donna?». Annalisa mi accoglie sul set del servizio fotografico che vedete in queste pagine con un grande sorriso e un tailleur pantalone rosa di Trussardi, come la fragranza della maison a cui presta il volto. E mentre ne parla, aggiunge: «Mixare mondi diversi, mi è sempre piaciuto».
Vero, è la sua specialità. Perché Annalisa Scarrone, 33 anni, in arte semplicemente Annalisa, è contemporaneamente una cantautrice glam da duetti con colleghe internazionali come Dua Lipa e foto patinate, e anche laureata in Fisica con una tesi sulle pompe geotermiche. I due intraducibili aggettivi inglesi, glam e nerd, secchiona, rappresentano l’uno l’opposto dell’altro.
“Nerd” che cosa significa esattamente? Ce lo spiega lei?
«“Nerd” è l’attitudine a cercare come funzionano delle cose, l’amore per la scienza, nonché la deriva tecnica in ogni cosa. Chi è “nerd” di solito ha un universo di riferimento che comprende fumetti, fantasy, cibernetica».
Qual è la sua più grande passione “nerd”?
«Il trono di spade, e le serie televisive in genere. Adoro anche Westworld - Dove tutto è concesso».
Il suo lato glam, invece, che cosa riguarda?
«Gli orologi. Mi piacciono tantissimo. Quelli dei marchi classici di lusso. Più sono vintage, meglio è. Ne ho solo due, però, e uno me l’ha regalato il mio papà».
Il lusso e la cibernetica. Le piace questa sua contraddizione?
«Sì, d’altronde io ho una forte parte razionale, penso molto, risolvo i problemi affrontandoli per gradi. Nella musica sono molto più istintiva, completamente irrazionale. È così da quando ero bambina. Non ricordo neanche da quando, esattamente».
Eppure quando canta sembra sempre così posata, misurata, precisa.
«Sul palco sono molto concentrata, ma non penso affatto. Ed è merito della disciplina: se ti prepari, arriva un momento in cui quella cosa la fai tua, non hai bisogno di pensare, e voli con le tue ali. Quello è anche il momento in cui si capisce se hai talento o no».
Lei quando l’ha capito?
«Io sono sempre stata molto convinta delle mie capacità, finché ho iniziato a fare questo mestiere per davvero, al talent show Amici di Maria De Filippi, nel 2010. Mi ha fatto crescere molto. E spero di mantenere quell’insicurezza che ho acquisito allora e che è quella che ti fa migliorare, crescere, mettere in discussione».
La prima cosa che ha messo in discussione?
«Ho capito che non bisogna per forza prendersi sempre sul serio o essere sempre portatori di un contenuto impegnato. Si possono comunicare messaggi e contenuti anche attraverso la leggerezza, anche essendo estroversi. A volte, quando vuoi fare quello “alto”, resti solo distante».
Sono i musicisti uomini che pensano che l’essere seri sia un valore?
«Forse sì».
È per questo che è importante, nella musica, sottolineare che un’artista donna è una cantautrice, e non solo una cantante?
«Secondo me c’è un immaginario così stereotipato legato al concetto di cantautore che se un’artista strizza l’occhio alla moda, allora scatta subito un giudizio negativo. Ma non c’è solo la musica indipendente, si può essere cantautori in tante direzioni».
La sua qual è?
«I miei modelli sono le artiste americane: Sia o Lady Gaga, per esempio. Entrambe, prima della fama individuale, sono state autrici di successo scrivendo per altri».
Il suo album, Bye-Bye, uscito in febbraio è disco d’oro. Il singolo Il mondo prima di te è disco di platino da 37 milioni di clic su YouTube. Un domani, uscito da pochi giorni, con il rapper Mr. Rain, ha già 5 milioni di clic. Un bel 2018. E adesso, che cosa fa?
«La cosa più bella e giusta sarebbe lavorare sul prossimo progetto. Andare avanti, non fermarsi. E soprattutto mai tornare indietro».
Ha già idea di dove andare?
«Vorrei ripartire dal meglio di quello che c’è stato in questo disco. La scrittura: è la cosa di cui vado più fiera, perché quello che canto è esattamente quello che direi, e come lo direi. Patisco molto le metafore nelle canzoni, e non sopporto le frasi troppo costruite».
Che cosa le piace, invece, costruire?
«Arredare. Mi sto trasferendo da Roma, ho affittato casa a Milano e la parte più divertente è proprio quella».
Quante volte è già stata all’Ikea?
«Per ora una sola, in taxi».
In taxi?
«Tornavo dalla tappa di Verona del tour, ero senza macchina, e a casa non avevo neanche il materasso. Tornare è stato impegnativo, il tassista era arrabbiatissimo».
Usa mai il suo status di celebrità? Per esempio quando non trova posto al ristorante.
«No, anzi. Dico sempre nomi inventati, perché mi vergogno».
Arreda casa all’Ikea. In che cosa non si preoccupa di spendere di più?
«Le vacanze».
Su che cosa, invece, per abitudine non spende?
«Quando si tratta di biancheria intima. Non capisco proprio perché. Ci sono molte cose bellissime ed economiche, non pagherei mai 800 euro un reggiseno».
Già che entriamo in argomento sexy: si è rifidanzata? All’ultimo nostro incontro era finita da poco la sua storia con il produttore Davide Simonetta.
«Mi guardo intorno. Diciamo che c’è qualcosa in ballo, ma aspetto ancora un po’ prima di parlarne».
L’ambito è ancora il mondo musicale?
«Basta, no?».
Nascono amicizie vere tra colleghi musicisti?
«A volte sì. Alessandra Amoroso, per esempio, è una vera amica».
L’ultimo concerto a cui è andata?
«Laura Pausini. Amo il lato rock grintoso».
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