Ecco quante ore bisogna dormire per svegliarsi riposati
Quante ore bisogna dormire? La risposta non è la stessa per tutti, ma c'è un calcolo abbastanza semplice per sapere quante ore di sonno siano indispensabili a ognuno per stare bene e svegliarsi risposato.
C'è infatti una grande differenza tra la quantità di sonno consigliata e la quantità di cui ognuno di noi ha bisogno per funzionare in modo ottimale e affrontare la giornata nel modo giusto.
Secondo il National Institutes of Health, l'adulto medio dorme meno di sette ore a notte.
Ma queste sei o sette ore a notte, che nella società frenetica di oggi possono sembrare abbastanza buone, sono in realtà l'ingrediente base per la ricetta della mancanza cronica del sonno.
Sempre secondo il NIH, la privazione del sonno è un problema comune, che colpisce più di un terzo degli adulti americani.
La scienza ha dimostrato molti effetti negativi a lungo termine della prolungata mancanza del sonno sulla salute e sul benessere generale, da problemi di memoria e cambiamenti di umore all'ipertensione e a un sistema immunitario indebolito.
Vediamo allora come capire quante ore di sonno fanno al caso nostro.
Come calcolare quante ore bisogna dormire per svegliarsi riposati
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È (anche) una questione di personalità
Come per tutte le cose che riguardano la nostra salute, anche il bisogno di dormire varia da persona a persona.
Uno studio ha esplorato la connessione tra i tratti specifici della personalità e la qualità del sonno. È stato scoperto che la propria personalità incide significativamente sul proprio sonno.
Secondo la ricerca, gli estroversi e quelli con una minore tendenza a provare angoscia ed emozioni negative hanno una qualità del sonno complessivamente migliore. Gli introversi e coloro che lottano con l'autodisciplina e l'organizzazione hanno invece più difficoltà a dormire.
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Imparare di più su se stessi può aiutare a decifrare il motivo per cui si hanno magari problemi ad addormentarsi di sera o ad aprire gli occhi il mattino seguente.
Come calcolare quante ore dormire
Il modo più semplice per capire il ritmo del sonno del proprio corpo è attraverso l'osservazione di sé.
Gli studiosi consigliano di tenere un quaderno vicino al letto e di annotare quotidianamente le risposte alle seguenti domande:
- Come ti senti quando vai sotto le coperte? Stanco e mezzo addormentato o completamente sveglio?
- E il tuo corpo? Sei dolorante e indolenzito o rilassato?
- A che ora è stato il tuo ultimo pasto?
- A che ora vai a letto?
Fai lo stesso quando ti svegli:
- Cosa ricordi della notte passata?
- Ti sei addormentato facilmente o ti sei rigirato a lungo?
- La tua mente correva prima di addormentarti? Dove?
- Ti sei svegliato spesso durante la notte?
- Hai sognato? Se l'hai fatto, che tipo di sogni hai fatto?
- Cosa ti ha svegliato? Ti sei sentito stordito o riposato?
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Rispondere a queste domande in modo coerente tutti i giorni per quattro settimane permetterà di avere maggiore chiarezza sulla propria routine notturna (conscia e inconscia).
Calcolare le proprie ore di sonno
Calcolare quanto si dorme effettivamente ogni notte e quanto tempo si è trascorso in ogni fase del sonno può aiutare a ottenere una visione più approfondita di ciò che accade quando si chiudono gli occhi.
Quando si calcola il sonno, i dettagli da notare includono il momento in cui si va a letto e quello in cui ci si sveglia, quanto tempo ci vuole prima di addormentarsi e quante volte ci si sveglia durante la notte.
Così facendo si potrà capire se vengono completati tutti i cinque cicli del sonno.
Le fasi del sonno di ogni ciclo sono 3, sonno leggero, fase REM e sonno profondo.
Quando si tratta della questione di quanto sonno sia sufficiente, è necessario prendere in considerazione tutte le fasi del sonno. Ogni persona trascorre diverse quantità di tempo in ciascuna di esse.
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Un aiutino dalla tecnologia
Monitorare il sonno è un gioco da ragazzi. Numerose smartband e alcuni smartwatch rilevano la variabilità della frequenza cardiaca e identificano le fasi del sonno, permettendo così di controllare il proprio sonno e lavorare per migliorarlo.
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La risposta alla domanda iniziale infatti non riguarda il numero di ore passate effettivamente nel letto, bensì la quantità di sonno profondo che riusciamo a vivere durante la notte.
A parità di ore dormite, sono quelle che fanno la differenza al momento del risveglio.
Per aumentarle, provate a non eccedere con gli alcolici, non fare sport o attività troppo intense nelle quattro ore prima del sonno e ad avere degli orari il più possibile regolari.
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