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Lifestyle

12 cose da sapere sul Green Pass

12 cose da sapere sul Green Pass

foto di Valentina Lupia Valentina Lupia — 30 Giugno 2021
aereoaeroporto
Dal rilascio alla validità, ecco funziona e cosa sapere del green pass, con cui si può partecipare agli eventi e viaggiare in maniera più semplice

Col green pass, che tecnicamente si chiama Certificazione verde Covid-19, il ritorno alla vita pre-Coronavirus sembra più vicino.

È obbligatorio averlo per partecipare ai matrimoni e ai banchetti, per esempio, o per visitare parenti presso le Rsa, tanto per fare un altro esempio.

A brevissimo sarà fondamentale anche per spostarsi più agevolmente in Europa e nell'area Schengen oppure, forse, per andare in discoteca.

A rilasciarlo è il ministero della Salute, in base alle informazioni che giungono dalle Regioni sulla base dell'avanzamento della campagna regionale.

Ecco tutto quello che c'è da sapere sul green pass

(Continua dopo la foto)

viaggiare

A cosa serve il Green Pass?

Lo chiamiamo tutti green pass, ma il suo nome corretto è “Certificazione verde Covid-19”. 

Come spiegano dal Governo, si tratta di un “documento che faciliterà la partecipazione a eventi pubblici (come fiere, concerti, gare sportive, feste in occasione di cerimonie religiose o civili), l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti in entrata e in uscita da territori eventualmente classificati in ‘zona rossa’ o ‘zona arancione’”.

Qualora la situazione dovesse, per qualche motivo, improvvisamente peggiorare.

Lo rilascia il Ministro della Salute, sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla negatività al test o alla guarigione dal Covid-19.

Chi può richiederlo?

La Certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi: aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti da COVID-19 nei sei mesi precedenti.

Com’è fatto?

La Certificazione contiene un codice a barre bidimensionale (Qr Code) con una firma digitale del Ministero della Salute per impedirne la falsificazione.

Come detto, può anche essere stampato.

Green Pass

Come si richiede il Green Pass?

Si può visualizzare, scaricare e stampare (fatelo soprattutto se state partendo, nel caso vi si scarichi il cellulare) attraverso diversi canali digitali.

Sul portale del governo dedicato tramite identità digitale (Spid/Cie), sul sito del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale, che varia a seconda della propria regione, dall’App Immuni e dall’App IO.

Ma se non siete pratici è possibile recuperare il certificato sia in versione digitale sia cartacea con la Tessera Sanitaria e con l’aiuto di un intermediario, che può essere il medico di medicina generale (il medico di base, sostanzialmente, mentre per i bambini sarà un pediatra) o un farmacista, che hanno accesso al sistema Tessera Sanitaria.

"Non sono iscritto al Sistema sanitario nazionale e, quindi, non ho la Tessera Sanitaria". Come fare?

Calma e sangue freddo.

Dal sito www.dgc.gov.it è comunque possibile recuperare la propria Certificazione.

È sufficiente inserire il codice (Authcode) ricevuto via SMS o email insieme al numero del documento, che hai comunicato quando hai fatto il tampone o è stato emesso il certificato di guarigione.

Quando capisco che la Certificazione è disponibile?

Si riceverà un messaggio via sms o via email sui contatti che comunicati in fase di vaccino o di test o sul certificato di guarigione.

Il messaggio contiene un codice di autenticazione (Authcode) da usare sui canali che lo richiedono e brevi istruzioni per recuperare la certificazione.

Ma appare anche sull'app IO.

Il Green Pass può essere anche revocato

Il Certificato verde viene ovviamente revocato in caso di infezione da Covid-19.

La positività al virus, infatti, viene immediatamente registrata nella banca dati: questo comporta in automatico l’annullamento del pass.

Chi verifica validità e autenticità? E la privacy è protetta?

L’autenticità e validità della certificazione sono verificate in Italia attraverso l'APP nazionale VerificaC19.

I dati personali del titolare della certificazione non vengono registrati dalla APP a tutela della privacy. Infatti, “a tutela dei dati personali — si legge in una nota del Governo — il Qr Code della certificazione andrà mostrato soltanto al personale preposto per legge ai controlli”.

E ancora: “Se il certificato è valido — si legge sul portale dedicato — il verificatore vedrà soltanto un segno grafico sul proprio dispositivo mobile (semaforo verde) e i tuoi dati anagrafici: nome e cognome e data di nascita. Il verificatore può chiederti di mostrare anche un documento di identità in corso di validità”.

Infine: la versione cartacea si può piegare in quattro secondo le modalità indicate nello stesso certificato in modo da mostrare in “copertina” esclusivamente il Qr Code e mantenere riservati gli altri dati.

Green Pass 2

Dall'1 luglio serve (anche) per viaggiare

Dall’1 luglio la Certificazione verde sarà valida come “EU digital COVID certificate” e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell'Unione europea e dell’area Schengen.

La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune per garantire che i certificati emessi da uno Stato possano essere verificati nei 27 Paesi dell’UE, più Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein.

Ogni Paese, però, ha delle proprie regole di ingresso.

La Certificazione, o green pass, non è un documento di viaggio.

“Le evidenze scientifiche sulla vaccinazione, sui test e sulla guarigione da Covid-19 continuano a evolversi, anche in considerazione delle nuove varianti del virus”, spiegano dal Governo in una nota sul green pass.

Che, no, non è un documento di viaggio.

Pertanto il ministero della Salute invita, prima di mettersi in viaggio, a controllare “le misure di salute pubblica applicate nel luogo di destinazione e le relative restrizioni”.

I siti di riferimento sono “Viaggiare sicuri” della Farnesina, i siti degli aeroporti di destinazione e quelli ufficiali dei Governi dove si deve arrivare, il portale ReOpen Europa.

È gratuito e disponibile in più lingue.

L’emissione della Certificazione è gratuita  per tutti, disponibile in italiano e in inglese e, per i territori dove vige il bilinguismo, anche in francese o in tedesco.

C’è un numero da contattare in caso di problemi?

Sì, per assistenza tecnica c’è un call center ad hoc da contattare in caso di problemi: il numero è 800 91 24 91 ed è attivo tutti i giorni, dalle 8 e fino alle 20.

C’è anche un indirizzo email a cui scrivere: [email protected].

© Riproduzione riservata

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