Chiara Ferragni dedica il "suo" Sanremo alle donne
Chiara Ferragni ha devoluto l’intero cachet di Sanremo all’associazione D.i.Re (Donne in rete contro la violenza, che riunisce 82 organizzazioni sul territorio italiano e ha quasi 3mila volontarie).
Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa a Palazzo Parigi a Milano, con indosso un maglioncino nero con la scritta Girls supporting Girls.
«Per me era importante aiutare concretamente le donne e quando ho deciso di partecipare al Festival di Sanremo ho pensato che questa era la causa che volevo portare su quel palco. Le volontarie sono le eroine che lavorano quotidianamente, aiutando le vittime di violenza: ogni anno ne accolgono circa 21mila».
Chiara ha anche raccontato di essere stata lei stessa, più volte, vittima di violenza psicologica, più subdola di quella fisica: «Perché non la riconosci. È invece importante parlarne per cogliere i campanelli d'allarme in tempo. Nella nostra società la violenza psicologica è normalizzata. Io mi dicevo: “Lui è geloso”, “È possessivo”. Ma non era così: era violenza psicologica. Se invece ti convinci che quello non è un uomo che ti merita, te ne devi andare via subito».
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I soldi devoluti da Chiara Ferragni all'associazione D.i.Re verranno usati per sostenere il Fondo Lavoro per aiutare le donne vittime di violenza a costruirsi una indipendenza economica.
Spesso è proprio il fatto di non essere autonome finanziariamente che le frena dall'uscire da una situazione di molestie.
«Sono cresciuta con l'idea che dovevo essere indipendente dal punto di vista economico perché sapevo che solo così potevo davvero scegliere ed essere libera», dice Chiara.
«A Cremona, dove ho passato la mia infanzia, anche se non me ne rendevo conto c'erano tante donne vittime di violenza che avevano paura di ribellarsi perché non erano economicamente autonome. Ancora troppe poche italiane lavorano, nel Sud solo un terzo del totale. Spero che il mio esempio di imprenditrice possa essere uno stimolo a creare qualcosa che renda altre donne fiere e libere».
Chiara Ferragni ha poi raccontato che Amedeus le aveva proposto più volte in passato di accompagnarlo a Sanremo: «Gli avevo sempre detto di no non per snobismo, ma perché non mi vedevo su quel palco.
Nelle ultime edizioni, però, lui ha reso il Festival di Sanremo davvero interessante e intergenerazionale.
Ha fatto un lavoro pazzesco e a marzo scorso, quando me lo ha chiesto di nuovo, ho pensato che forse il mio supporto poteva starci. Amadeus è una bella persona, gentile e accogliente. Sapere che mi ha così tanto voluto, mi farà sentire a mio agio».
Chiara si sta preparando a Sanremo soprattutto dal punto di vista psicologico.
«Non sono una conduttrice e un'attrice, sarò fuori dalla mia zona di confort e un po' di agitazione ci sarà, per questo sto lavorando soprattutto a livello mentale. Sto già facendo delle prove anche davanti ai miei amici anche se lì ovviamente sarà diverso. Ho chiamato chi è già stato su quel palco per avere dei consigli e tutti mi hanno detto: "Goditela”. Farò così, portando a Sanremo soprattutto me stessa».
Chiara sarà co-conduttrice solo per due serate: «Sarebbe stato troppo seguire tutto il Festival: ci vuole un lavoro pazzesco e non sono abituata a questo».
L'imprenditrice digitale è infatti convinta che questa non sarà l'inizio di una nuova carriera in tv: «Per me è una grande sfida, non ho mai fatto tv, non ho mai condotto nulla. È un'occasione slegata a tutto il resto. Ma non credo che in futuro possa diventare il mio mondo».
Top secret invece sui look che indosserà a Sanremo. Sembra però che il tema della violenza sulle donne che Chiara ha voluto legare alla sua partecipazione, possa essere anche il leitmotiv dei suoi abiti all'Ariston.
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